Vedere i trailer e giocare ad Hypercharge: Unboxed è un'esperienza che a tutti i nati tra gli anni '80 e '90 risulta familiare e un po' inquietante. Questo perché le citazioni e i riferimenti al film di culto Small Soldiers sono tanti e tali che la mente si ritrova inevitabilmente rapita da un vortice di nostalgia. Questo gioco, infatti, non si ispira solo alla pellicola che nella versione inglese aveva al doppiaggio un leggendario Tommy Lee Jones, ma anche a classici come Toy Story e a una cultura del mercato dei giocattoli che sta lentamente sparendo.
Il gioco sviluppato ed edito da Digital Cybercherries, però, è prima di tutto un sparatutto ad arena decisamente divertente che è possibile giocare sia contro l'intelligenza artificiale in una divertente modalità orda, sia in multigiocatore. La sua ricetta è molto semplice: mettere il giocatore nei panni di un'action figure anni '90 che deve lottare per sopravvivere sia all'assalto dei giocattoli cattivi, sia allo scontro con le sue rivali.
Un tower defence classico
Hypercharge: Unboxed è pensato per essere giocato offline con altri tre amici per massimizzare il divertimento della campagna (della durata di poco meno di 8 ore) e del gameplay a ondate che fa da spina dorsale al gioco. Affrontare un colossale T-rex giocattolo tra esplosioni di Lego e soldatini di plastica è stato decisamente divertente, anche quando lo abbiamo rifatto in compagnia dei bot che si sono rivelati sorprendentemente capaci e reattivi. Il gameplay è quello del più classico dei tower defense: ci sono dei nuclei da proteggere, delle difese da costruire e dei potenziamenti (per sé stessi e per le costruzioni) da raccogliere o acquistare tramite una valuta che si ottiene eliminando i nemici.
Se vi aspettavate idee rivoluzionarie da questo gioco resterete delusi: il suo punto forte è la traduzione di meccaniche note in contesti (un garage, una soffitta, un negozio di giocattoli) curatissimi dal punto di vista estetico e con personaggi, oggetti, armi e obiettivi tutti a tema "giocattoli anni '90". Ci sono intere ondate in cui si affrontano solo delle palline rimbalzine, altre in cui arrivano a sorpresa dei Beyblade molto aggressivi e altre ancora in cui si viene invasi da miriadi di soldatini di plastica verdi. In più, mentre combattete, dovrete tenere alimentate le vostre difese, raccogliendo delle batterie AA, e potenziare le vostre muraglie, ovviamente fatte di LEGO.
Alla poca originalità delle meccaniche (facilmente ignorabile grazie all'estetica unica del gioco), però, dobbiamo aggiungere il secondo dei punti deboli di Hypercharge: le armi. Non sappiamo se il comportamento goffo, lento e poco fluido degli armamenti di questo gioco sia una scelta di design, il frutto di un mancato processo di rifinitura o un mix dei due. Il risultato è che sparare in Hypercharge: Unboxed non è soddisfacente quanto dovrebbe essere. Ogni cosa si muove in modo macchinoso e se da un lato va a beneficiare il fattore immersività (sono tutti giocattoli anni '90 dopotutto), dall'altro va a inficiare sulla qualità del gameplay.
Un arena shooter intenso
Mettendo piede nella modalità PvP di Hypercharge: Unboxed la musica cambia perché il gameplay si fa improvvisamente molto più frenetico. La meccanica di potenziamento e modifica delle armi è certamente il punto forte di questo modo di giocare. Al posto di raccogliere strumenti di morte più potenti (come in Halo), i giocatori puntano a degli accessori da attaccare ai loro fucili che li modificano in modo sostanziale trasformandoli in mitragliette, lanciafiamme e tante altre varianti. Questo dà vita a combattimenti intensi e senza esclusione di colpi in prossimità dei potenziamenti che sono posizionati in modo strategico sulla mappa.
Saltare dentro una tazza per proteggersi dal fuoco nemico, nascondersi dietro le gambe di un tavolo per preparare un'imboscata e usare una catapulta delle Hot Wheels per lanciarsi nella mischia con un fucile a pompa sono solo alcuni degli scenari assurdi e divertenti che questo gioco ha da offrire. Il gunplay goffo che colpisce la modalità tower defense, purtroppo, va a penalizzare anche il multigiocatore online, anche se qui l'azione è talmente frenetica (merito anche della piccolezza delle mappe, una scelta azzeccata) contribuisce non poco a farlo passare in secondo piano. Il ciclo di morte e rinascita è molto rapido e le follie che avvengono a schermo sono sempre divertenti, soprattutto quando si sblocca il lanciafiamme.
Dove Hypercharge: Unboxed ha fatto veramente un lavoro di fino, però, è nel sistema delle personalizzazioni. Giocando alle varie modalità e completando gli obiettivi più disparati è possibile accedere a tantissime opzioni di modifica della propria action figure: testa, corpo, decalcomanie, colori e armi hanno tutte varianti che citano l'estetica dei giocattoli anni '80 e '90 con una cura nei modelli davvero impressionante per un piccolo studio come Digital Cybercherries.
Conclusioni
Se siete disposti a fare qualche piccolo compromesso in termini di originalità delle meccaniche e di fluidità del gunplay, Hypercharge: Unboxed potrebbe rivelarsi un'esperienza davvero coinvolgente, sia tra amici sia in solitaria. Tra la sua modalità in stile tower defense e il suo PvP da arena shooter, vestire i panni di un'action figure non è mai stato così divertente e, soprattutto, curato dal punto di vista visivo. I riferimenti ai giocattoli degli anni '80 e '90 si sprecano, dalle Hot Wheels ai Power Rangers passando per i soldatini e i Transformers (tutto ovviamente con nomi e loghi diversi a causa delle licenze) in una tempesta di ricordi e traduzioni ispirate di meccaniche ed estetiche. La nostalgia scorre potente in questo gioco che ha saputo immaginare e mettere a terra una delle ambientazioni più originali degli ultimi anni in fatto di sparatutto.
PRO
- Estetica curatissima
- Tante personalizzazioni
- Battaglie con i boss divertenti
CONTRO
- Gunplay goffo
- Meccaniche poco originali