Niantic ha creato un impero sfruttando sempre la stessa, geniale, idea: utilizzare un servizio di mappatura globale per inserire elementi di gioco all'interno della realtà, in pratica il principio di base della realtà aumentata applicato ai videogiochi. Dopo il successo planetario di Pokémon GO, trainato ovviamente dalla potenza del marchio nipponico, la medesima formula è stata applicata a varie altre proprietà intellettuali, molto spesso senza riuscire a trovare la quadra, ma in rari casi, come vediamo anche in questa recensione di Monster Hunter Now, arrivando invece a costruire una meccanica interessante. Sarà forse perché, alla fine, Monster Hunter e i Pokémon hanno diversi aspetti in comune, entrambi assimilabili all'esplorazione e alla scoperta come elementi principali dell'esperienza e quindi perfetti per essere tradotti in un gioco che richiede di perlustrare il mondo reale per andare avanti.
Il principio è sempre lo stesso: camminare in giro per trovare creature, solo che in questo caso si tratta di cacciarle in maniera alquanto violenta, invece che catturarle con metodi più o meno indolori.
Il meccanismo di base della serie Monster Hunter resta invariato, solo che le caratteristiche da gioco di ruolo vengono semplificate per lasciare spazio a un action basilare che mantiene comunque alcuni elementi tipici legati soprattutto alla progressione e alla gestione di armi e armature. Anche in questo caso, il gioco presenta uno scenario costruito su mappe reali gestite dal sistema Lightship VPS insieme a Google Maps, all'interno del quale vengono distribuiti mostri e risorse da raccogliere, spesso in corrispondenza di punti di interesse realmente esistenti. Tutto come abbiamo visto già in Pokémon GO e simili, ma sorprendentemente ben integrato con il mondo di Monster Hunter, in uno spin-off che risulta particolarmente godibile.
La caccia portatile
La struttura di Monster Hunter Now riduce ai minimi termini quella classica di Monster Hunter, cosa che comporta differenze sostanziali nel gameplay. Mentre nei capitoli standard i combattimenti sono lunghi, tattici e a volte estenuanti, con i giocatori che rimangono impegnati nello scontro anche per diversi minuti, in Monster Hunter Now tutto si svolge nel giro di pochi secondi, poco più di un minuto al massimo nelle sfide più impegnative. È uno stile che si adatta perfettamente alla fruizione mobile, ma l'esperto di Monster Hunter è avvertito: questa è una grossa semplificazione delle complesse meccaniche di combattimento a cui è abituato. Una volta individuato un mostro sulla mappa nelle vicinanze, è sufficiente un tocco per entrare in battaglia: con un'inquadratura alle spalle del personaggio, basta toccare il nemico per sferrare colpi, mentre con swipe laterali possiamo effettuare le schivate. Questo è quanto: la strategia del combattimento non va molto oltre il fatto di schivare al momento giusto (quando la creatura lampeggia di rosso per indicare il prossimo attacco) e colpire velocemente e in sequenza nelle finestre di tempo in cui la sua guardia è abbassata, con una meccanica molto basilare ma in grado di dare una certa soddisfazione, grazie anche alla grafica e alle animazioni piuttosto spettacolari.
Al di là di questo inevitabile compromesso, il gioco comunque stupisce per la capacità di mantenersi fedele allo spirito originale, in maniera molto più efficace di quanto avvenga spesso nei titoli Niantic a base di geo-localizzazione. Il crafting, la conquista di armi e armature e il loro upgrade sono gli elementi più vicini allo spirito originale di Monster Hunter e anche qui hanno un'importanza fondamentale.
Avanzando verso i mostri più potenti e impegnativi, queste componenti del gioco aumentano di rilevanza, perché un combattimento così semplificato non può che basarsi soprattutto sul livello dell'equipaggiamento e le sue caratteristiche come parametri per valutare le possibilità di successo. L'abilità di cacciatore viene un po' mortificata da questa riduzione in piccolo della battaglia, ma se non altro rimane qualcosa della tipica preparazione strategica agli scontri.
Mostri in realtà aumentata
Sul fronte tecnico, Monster Hunter Now è davvero notevole. Con il mobile gaming ormai destinato a raggiungere risultati impressionanti - come abbiamo visto con l'annuncio di alcuni giochi di "livello console" su iPhone - la situazione si sta evolvendo velocemente, ma questo è probabilmente il gioco graficamente più bello prodotto finora da Niantic, probabilmente anche grazie alla fruttuosa collaborazione con Capcom. Da notare anche come sia in grado di funzionare senza grandi problemi anche su dispositivi meno performanti (tenendo d'occhio però l'enorme consumo di energia), cosa che lo rende potenzialmente adatto a un'ampia quantità di utenti.
Non manca la possibilità di visualizzare le creature in realtà aumentata, vera e propria tradizione per le produzioni Niantic nonché elemento che fa parte del concetto stesso alla base di queste esperienze. La tecnologia è quella che conosciamo e funziona a dovere anche in questo caso, sebbene la grafica in 3D sia in questo caso talmente convincente da farsi largamente preferire alle classiche tremolanti proiezioni "olografiche" nella realtà, anche grazie alla costruzione di diversi biomi che contribuiscono a variare le ambientazioni e le situazioni di gioco. Notevole, anche qui, la quantità di dati inseriti nelle mappe utilizzate, che sfruttano numerosi luoghi d'interesse reali per collocare zone speciali in cui ottenere risorse o scontri particolarmente memorabili.
Conclusioni
Monster Hunter Now è chiaramente una grossa semplificazione della meccanica standard, ma il "trattamento Niantic" in questo caso funziona sorprendentemente bene. Laddove la serie classica richiede una grossa dose di abilità al giocatore, con le capacità in combattimento che rappresentano un elemento fondamentale del gameplay, Monster Hunter Now si affida soprattutto a una semplice meccanica basata sul tempismo corretto e input basilari, ma la vicinanza allo spirito originale è comunque notevole. Al di là dell'ottima veste grafica, che ci cala perfettamente nelle atmosfere tipiche di Monster Hunter, il meccanismo di progressione attraverso conquista, modifica e upgrade di nuovo equipaggiamento è probabilmente il tratto che unisce questa particolare esperienza mobile a una serie che può essere considerata "hardcore", dunque un po' agli antipodi. Il gameplay super semplificato può annoiare il giocatore più esigente, ma è notevole vedere come la tipica formula dei titoli Niantic si adatti in maniera perfetta a questa serie, restituendo un titolo piacevole e quasi assuefacente da giocare in piccole dosi quotidiane.
PRO
- La meccanica di Monster Hunter si adatta bene al sistema di gioco di Niantic
- La gestione di personaggio ed equipaggiamento dimostra una notevole profondità
- Grafica e musica veramente di buon livello
CONTRO
- Il combattimento super semplificato è lontano dal gameplay originale
- Può diventare monotono in fretta, ma c'è da valutare il supporto futuro