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Myst 3: Exile

Dopo una lunga attesa, finalmente è tra noi il terzo capitolo della saga di Atrus. Una realizzazione tecnica di prim'ordine ed una storia affascinante proiettano, a detta dell'avventuriero Latin Lover, quest'avventura punta e clicca nell'olimpo dei capolavori del genere. Seguiteci in questa recensione per saperne di più!

RECENSIONE di La Redazione   —   02/10/2001
Myst III: Exile
Myst III: Exile
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Myst 3: Exile
Myst 3: Exile

La storia

Un gioco come questo poggia quasi tutto il suo fascino sulla storia quindi vi rivelerò il minimo insindacabile, il resto lo scoprirete da soli! Atrus (personaggio già conosciuto in Myst e Riven) è un appartenente ai D’ni, un popolo dotato di un potere alquanto singolare: creare dal nulla degli affascinanti mondi chiamati Epoche, scrivendo su dei particolari libri le caratteristiche del mondo da generare. Fatto questo, il tomo stesso funge da teletrasportatore, inviando nel mondo appena nato chi ci voglia entrare. Il gioco continua lo storyborad iniziato con (Real) Myst e Riven ed Atrus questa volta si troverà a tu per tu con il cattivissimo Savaaedro, che ostacolerà il protagonista intento a cercare il popolo D’ni che cerca di risollevare la propria società.
Il bello di Myst 3: Exile è che vi lascia un’ampia libertà d’azione e se in un'Epoca non riuscirete a venir meno dei difficili enigmi che vi proporrà potrete sempre andare in un’altra delle restanti 4 per cercare di combinare altrove qualcosa di buono. Mi fermo qua per non togliere suspence per coloro che sono in procinto di acquistare il titolo o già lo hanno installato, ma sappiate che la fantastica storia, unita alla coinvolgente atmosfera che si respira nel libro creato da Atrus, non vi staccherà dal monitor prima d’aver completato il gioco.

Myst 3: Exile
Myst 3: Exile

Struttura di gioco

Anche se per molti può essere superfluo perdere un quarto d’ora abbondante per un paragrafo volto ad illustrare la meccanica di gioco di un avventura punta e clicca, credo che ci siano ancora newbies del genere che magari hanno comprato un computer da poco tempo o sono troppo giovani per ricordare i 2 prequel. Dunque, come abbiamo già detto, qualsiasi cosa, partendo dal movimento in un'altra zona, arrivando ad esaminare un libro o aprire una porta, avviene tramite click del tasto sinistro del mouse. Il cursore infatti cambia forma a seconda di dove venga “appogiato”, quindi se lo ponete su un libro cambierà forma per mostrarvi che si può sfogliare il tomo, se lo poggiate sul vetro incastonato in una porta cambierà forma in lente d’ingrandimento per poter vedere all’interno dell’abitazione. Non ci sono, quindi, miriadi di tasti funzione, un buon mouse basterà ed avanzerà per portare a termine questa (intricata) avventura. Potrete, per fortuna, salvare quando più vi aggrada (senza limitazioni di sorta) e la struttura di gioco è abbastanza aperta; se proprio non riuscite a capire un enigma (e qui vi consiglio di cliccare ovunque, fare tutti gli esperimenti possibili ed osservare minuziosamente ciò che vi circonda), sicuramente da qualche altra parte ci sarà qualcos’altro che possiate fare allegerendo un po’ il senso di frustrazione che porta questo genere di giochi quando si rimane bloccati in un punto per colpa di un dannato enigma.
Nonostante la grande difficoltà del gioco, la soddisfazione ogni qual volta progredirete è grande ma, a costo di ripetermi, è importantissimo che siate sempre attentissimi a tutto ciò che vi circonda: quadri, disegni, strani simboli,etc.

Grafica e sonoro

I requisiti minimi di sistema si assestano su un P 233, 64 mb di ram ed una qualsiasi scheda video con 8 mb di ram che dovrebbe bastare alla fabbisogna ma le cose non stanno esattamente così: la bellissima grafica è resa tale da una palette di colori a 32 bit assente nelle schede 3dfx Voodoo 1, 2 e 3, costringendo i possessori di queste schede video ad optare per la grafica in versione software, deciamente meno spettacolare e meno fluida di quella ottenibile con una scheda grafica che visualizza una palette di colori a 32 bit. Consiglio quindi di munirsi di una scheda video come una Riva Tnt2 (ma tanto sappiamo tutti che oramai le GeForce 2 Mx vendono come il pane) per gustarsi appieno la grafica di Myst 3, nonché d’effettuare l’installazione completa di oltre 2 giga (200 mb equivalgono all’installazione minima) per evitare caricamenti più onerosi ed inopportuni swap tra i cd (4 in tutto).Infine, i possessori di Sound Blaster Live apprezzeranno la presenza del protocollo audio EAX per generare un audio avvolgente, sebbene ancora esente del Dolby Digital 5.1 ottenibile dalle vendutissime DTT 2200 di Cambridge Soundworks (ed ovviamente SB Live 5.1).
Graficamente parlando, Myst3 rimane fedele alla tradizione della saga, non portando (com’è consuetudine di questi tempi) la grafica poligonale, texture, gourad shading e via di seguito. Le prime schermate vi colpiranno per la bellezza delle immagini, non vi sembrerà davvero possibile poter ammirare una bellezza così accentuata di mari, monti, pianure, uffici, tavoli con tanto di porta ritratto e via di seguito. Ancora una volta una volta cliccato sull’oggetto che vorrete esaminare ci sarà una piccola animazione precalcolata, quando vorrete spostarvi sul territorio circostante un semplice click del mouse e voilà, il gioco è fatto. Niente di più, niente di meno dei prequel. Eppure qualche novità Presto Studios l’ha portata eccome: adesso è possibile ruotare il proprio sguardo a 360 gradi, guardando il terreno sottostante i vostri teneri piedini o l’accecante sole delle terre che visiterete. Per quanto riguarda i personaggi, sono veri attori, digitalizzati ed animati tramite full motion video (la tecnologia usata è il buon Bink Video) ed è interessante notare che Audrey Uhler, il bimbo avuto da Atrus e la sua compagnia, sia il pargolo del produttore di Myst3: Exile. Ben più conosciuto invece Brad Dourif che qui interpreta il cattivone Saavedro: l’abbiamo visto apparire (per citare solo una piccola parte delle sue apparizioni televisive e cinematografice) in X Files, Jungle Fever, L’esorcista 3 ed ha addirittura avuto una nomination all’Oscar come miglior attore non protagonista.Come premi, ha ottenuto: il premio BAFTA per la categoria sopraelencata e nel 1977 ha ottenuto il GOLDEN GLOBE come miglior esordiente. Myst 3, infine, è interamente localizzato in italiano, dai bellissimi manualetti alle voci (tra cui ho riconosciuto Angelo Maggi) e per una volta tanto, sono rimasto esterefatto dal meraviglioso doppiaggio, a livelli di un film cinematografico, telefilm o anime che sia. Complimenti vivissimi quindi al direttore di doppiaggio e gli eccellenti doppiatori!
Passiamo adesso al versante sonoro, pardon, all’eccelso lato acustico: le musiche, quando presenti, si adattano perfettamente a ciò che accade su schermo (momenti di pace, tensione o riflessivi che siano) e gli effetti sonori sono semplicemente eccezionali. Fate un giro vicino al rifugio di Saavedro e sentirete chiaramente il mare agitato, il vento che aumenta mentre cercate di aprire quella dannata porta che vi permette solo di sbirciare al suo interno. Come già detto più su, se avete una Sb Live ed un sistema di casse adeguato, alzate il volume al massimo, staccate il telefono ed isolatevi dal resto del mondo. Non ne avrete più bisogno fintanto che giocherete a Myst3.

Myst 3: Exile
Myst 3: Exile

Conclusioni

Myst 3: Exile è una stupenda avventura punta e clicca che rappresenta un obbligo morale da comprare a scatola chiusa. I requisiti di sistema abbastanza abbordabili in tempi che definiscono di già il mio P3 933 una vecchia carretta, la bellissima storia, l’atmosfera che si respira nel gioco di Presto Studios, l’affascinante grafica ed il sonoro che definire perfetto equivale a ridurne il valore, sono tutti pezzi di un mosaico che riuniti esplodono in un cocktail eccezionale. Purtroppo come sempre accade in questi casi, la terza avventura di Atrus è sì un gioco eccezionale ma non per tutti: se odiate i giochi d’esplorazione, calmi e senza nemici d’abbattere come se fossero zanzare, lasciate subito perdere questa recensione. Al contrario, se siete grandi estimatori della saga, del genere delle avventure punta e clicca e non vi fanno paura le (grosse) difficoltà, è IL gioco da comprare adesso.
Nei negozi trovate 2 versioni: quella regolare con i 4 cd-rom e 2 elegantissimi libricini, uno adibito alle veci di (classico) manualetto d’istruzioni e l’altro che sarà davvero interessante da leggere per chi ne vuole sapere di più sui programmatori, sullo sviluppo del gioco, sull’etimologia di molti termini usati per Myst3 e via di seguito. L’edizione deluxe comprende quanto sinora elencato, aggiungendovi: la bellissima guida strategica ufficiale (in lingua inglese), una miniatura di un personaggio del gioco, un cd adibito per il “making of” di Exile ed un ulteriore cd con la stupenda colonna sonora del gioco, tutto questo con sole 30mila lire in più rispetto alla versione standard! 9

Curiosità: generazioni a confronto

Guardate un pò l'evolversi delle avventure grafiche, iniziando dal primo Myst, continuando con Riven e giungendo a Exile. Enjoy!!

Myst 3: Exile
Myst 3: Exile
Myst 3: Exile

Pezzi di storia videoludica

Ho sempre pensato che un buon videogiocatore, nell’accezione più professionale del termine, dovesse essere sempre ben informato sull’intera produzione videoludica, dal Pc alla Playstation, dal Sega Saturn al Wonderswan e via di seguito. Da buon possessore di console da oltre dieci anni, ho sempre dato un occhio di riguardo, ora attraverso riviste specializzate, ora attraverso la rete, per i giochi rilasciati per sistemi da gioco non presenti nella mia disordinatissima cameretta. Si spiega così come un possessore di Super Nintendo sbavava per Doom ai tempi in cui le finestre di Windows erano in procinto di fare la propria apparizione o per la conversione di Street Fighter 2 per il minuscolo 8 bit portatile di casa Nec, quel Pc Engine mai importato in Europa. Qualche anno fa un gioco decisamente diverso dai soliti platform e picchiaduro attirò la mia attenzione: un gruppo di programmatori mai conosciuto… Cyan... un’avventura come mai avevo giocato o letto a riguardo prima d’allora era nata, il suo nome è Myst.
Ovunque, nell’universo videoludico, si alludeva ad un nuovo astro nel mondo dei videogiochi e quando, tempo dopo, uscì la conversione per Playstation iniziai a capire il perché di tanto clamore; all’inizio le immagini statiche e la completa mancanza di scene dinamiche o d’impatto mi lasciarono alquanto perplesso ma nonostante questo continuavo a giocarci imperterrito. Era quel cocktail di paesaggio evocativo, sonoro d’atmosfera unito al background del gioco e quindi ad una storyline convincente ad appassionarmi. In seguito fu rilasciata una nuova versione del gioco (dotata di un finale differente e, soprattutto, di un nuovo motore grafico, stavolta tridimensionale) dal nome Real Myst.
Chiunque bramava un seguito a quest’avventura punta e clicca di Cyan ha dovuto aspettare il seguito ufficiale (che si riallaccia al finale di Real Myst), dal nome Riven (con tanto di sottotitolo “A sequel To Myst”), anch’esso in seguito convertito per Sony Playstation. Dieci milioni di copie complessivamente vendute in tutto il globo più tardi, Myst torna tra noi, con un nuovo motore grafico, un sottotitolo dal nome Esilio (traduzione pedissequa della parola anglosassone Exile) ed un nuovo team di programmatori, Presto Studios (autori, tra l’altro, di Star Trek: Hidden Evil).