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R-Type Final 2, la recensione dell’ultimo capitolo di una saga storica

La recensione di R-Type Final 2, l'ultimo capitolo di una storica saga di sparatutto classici proveniente direttamente dagli anni 80.

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   04/05/2021
R-Type Final 2
R-Type Final 2
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Il problema di giochi come R-Type Final 2 è che offrono sempre una doppia chiave di lettura, detto tra noi molto banale, per cui chiunque può permettersi di prendere posizione senza grossi sforzi. Da una parte c'è la constatazione che si tratta di titoli classici, che affondano le loro radici in epoche dimenticate del videoludo, e che quindi possono far storcere il naso a molti giocatori moderni; dall'altra c'è un amore sfrenato proprio per tutto ciò che consente di rifiutare il presente e celebrare un passato che non tornerà mai più, ma che per tanti è un fantasma ineliminabile.

Il giudizio espresso dalla recensione R-Type Final 2 diventa quindi una specie di ricerca dell'equilibrio perfetto tra le parti, che cerca costantemente di giustificare se stesso. Di nostro abbiamo cercato di pensare al titolo di Granzella in relazione al pubblico cui è rivolto, non a uno generalista che, con ogni probabilità, non ha alcuni interesse in R-Type e in tutto ciò che gli gira intorno.

Odore di sala giochi

R-Type Final 2: artwork
R-Type Final 2: artwork

R-Type è un nome che profuma di anni '80. È la bisca in cui si andava a spendere i soldi della merenda prima di entrare a scuola; è ore passate a giocare e a guardare gli altri giocare per vedere se qualcuno riusciva a domare quella maledetta astronave gigante del terzo livello, mentre tutt'intorno il fumo soffocava la poca aria del piccolo locale in cui si trovava il cassone. R-Type sulla carta era un semplice sparatutto a scorrimento orizzontale come lo erano Gradius o Darius, ma aveva dalla sua un modo completamente diverso dai concorrenti di gestire i potenziamenti e, soprattutto, uno stile visivo così marcato, che non lasciava indifferenti. Quando Dobkeratops appariva alla fine del primo livello non si poteva non rimanere a bocca aperta perché semplicemente non si era mai visto niente di simile. In Irem, lo studio di sviluppo originale, compivano miracoli. Gli altri boss degli otto livelli di cui era composto il gioco non avranno lo stesso impatto e non diventeranno mai altrettanto iconici (anche perché erano difficilissimi da raggiunge e in pochi li videro), ma poco importa. R-Type influenzò moltissimo il genere, ispirando una moltitudine di cloni, spesso anche spudorati (Katakis e Pulstar, tanto per citarne un paio) e dando vita a una serie di cui fortunatamente ancora oggi possiamo parlare, nonostante gli anni intercorsi tra la pubblicazione di R-Type Final e R-Type Final 2.

Meccaniche di gioco

Uno dei boss di fine livello
Uno dei boss di fine livello

A questo punto vale la pena ricordare che R-Type Final 2 nasce grazie a una campagna Kickstarter di successo (in realtà più di una, ma non sottilizziamo), in cui gli sviluppatori hanno promesso effettivamente quello che poi hanno realizzato: una vera e propria festa per i fan dei capitoli precedenti. In questo senso il loro gioco non avrebbe potuto essere diverso da ciò che è, proprio perché nato con l'intento di far rivivere un certo modo di giocare, più che di evolverlo, rivoluzionarlo o renderlo appetibile per un pubblico che tanto non lo considererebbe a prescindere. R-Type Final 2 è, in questo senso, esattamente come doveva essere.

Il primo livello è una fabbrica spaziale distrutta dove ci sono ancora segni di attività dei Bydo (le creature aliene che sin dal primo episodio ci rendono la vita un inferno). Prima di partire in missione c'è una breve sequenza d'intermezzo, tranquillamente saltabile, quindi si inizia subito a sparare alle ondate nemiche, raccogliendo i potenziamenti che, come tradizione vuole, diventano dei pod che si attaccano nella parte anteriore o posteriore dell'astronave selezionata e che possono essere gestiti durante la partita cambiandogli posizione. In base al colore del potenziamento si ottengono armi diverse, che a loro volta variano in base all'astronave. Tra raggi rimbalzanti, fasci d'energia circolari, fiammate laterali, proiettili laser e quant'altro, gli appassionati della serie si troveranno a casa. Non manca naturalmente il Beam, ossia l'attacco caricato con due gradi di potenza, che di solito consente di distruggere velocemente anche i nemici più coriacei. La possibilità di cambiare astronave tra i livelli (o dopo essere morti), aggiunge un tocco di strategia al tutto, invogliando anche il giocatore a studiare a fondo i diversi mezzi a sua disposizione (inizialmente solo tre, ma se ne sbloccano velocemente altri) per capire quali siano i migliori in determinate situazioni.

Difficoltà

Considerate che R-Type Final 2 è tutt'altro che facile. Anzi, a dirla tutta è davvero duro. All'inizio di ogni partita è possibile scegliere il livello di difficoltà a cui giocare uno dei due percorsi disponibili (i livelli di R-Type Final 2 o un DLC che non altro che un percorso celebrativo di R-Type con un paio di livelli davvero tosti). Ce ne sono cinque e a uno verrebbe da pensare che le cose inizino a farsi difficili dal terzo in poi. In realtà già il secondo livello di difficoltà, definito "per bambini", è in grado di far sputare letteralmente sangue. Figuratevi gli altri. Precisiamo che la nostra non vuole essere una lamentela: R-Type era difficilissimo e i seguiti non erano da meno, quindi siamo perfettamente nel solco della tradizione. Giocando si impara, verrebbe da dire, ma si sbloccano anche nuovi contenuti, come la possibilità di rigiocare i singoli livelli per migliorare il proprio punteggio o come delle nuove astronavi. Si ottengono anche dei soldi da spendere in oggetti cosmetici (non ci sono microtransazioni, tranquilli), per decorare le astronavi e il pilota.

Versione Nintendo Switch

Attenzione, perché la versione Nintendo Switch ha qualche problema in più delle altre in termini di bug e stabilità. Non è completamente ingiocabile, ma al momento di scrivere questa recensione non ha ancora ricevuto una patch definitiva. Sicuramente presto sarà aggiornata, ma fate voi le vostre valutazioni.

Direzione artistica

Alcuni livelli sono belli da vedere, altri proprio no
Alcuni livelli sono belli da vedere, altri proprio no

Il lato più debole dello sparatutto classico di Granzella è sicuramente quello artistico, a partire dalle musiche, che sono senza infamia e senza lode, arrivando ai livelli veri e propri, spesso meno caratterizzati di quanto si potesse pretendere da un gioco che porta il nome di R-Type e oltretutto pieni di oggetti 3D bruttini, compresi alcuni nemici, che rendono alcuni passaggi davvero insignificanti. Va detto che le cose migliorano nei livelli avanzati, quelli che paradossalmente i giocatori vedranno di meno, ma qualcosa di più si poteva fare, in particolare con i boss. I primi quattro boss dei livelli R-Type Final 2 sono davvero brutti: una versione congelata di Dobkeratops (giocando si sbloccherà anche la versione normale), una specie di sala piena di piccoli tentacoli generati da due strani apparecchi volanti, il cuore di un'astronave gigante (che però non avremo mai il piacere di vedere nella sua interezza) e una specie di lampadario. Nei livelli successivi le cose migliorano. In particolare i boss finali (il gioco ha tre finali diversi) sono davvero riusciti. Naturalmente il problema è arrivarci indenni. Attenzione perché non stiamo dicendo che R-Type Final 2 sia brutto da guardare in generale, ma solo che alcuni elementi lasciano intravedere i suoi limiti produttivi. Per il resto il gameplay è quello di cui gli appassionati del genere non possono fare a meno e che ameranno sicuramente, realizzato con grande capacità dal team di sviluppo, che lo conosce meglio di chiunque altro. Probabilmente sarà l'ultimo R-Type... speriamo di no, ma se così fosse almeno la serie avrebbe chiuso con il botto.

Conclusioni

Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store, Nintendo eShop
Prezzo 39,99 €
Multiplayer.it
8.5
Lettori (2)
7.8
Il tuo voto

R-Type Final 2 è il nuovo capitolo della serie R-Type che tutti quelli che hanno dato soldi a Granzella su Kickstarter volevano. Se siete tra i fan del genere degli sparatutto a scorrimento, difficilmente troverete di meglio tra le nuove proposte. Peccato solo per qualche livello non proprio ispiratissimo, alcuni boss bruttini e per la colonna sonora non proprio memorabile. Detto questo, al di là di ogni potenziale processo mentale da nostalgici, qui c'è quel gameplay che chiunque abbiamo amato R-Type non può ignorare. Tutti gli altri... be', semplicemente non è un gioco per voi.

PRO

  • Il gameplay è quello della serie, con molti alti e pochi bassi
  • Tanti contenuti sbloccabili
  • Difficile, a volte bastardo, ma mai scorretto

CONTRO

  • Artisticamente si poteva fare qualcosa di più, soprattutto per i primi livelli
  • Alcuni boss sono bruttini
  • Colonna sonora dimenticabile