Buscar levante per il ponente
La Dea del Fuoco Verde intende appropriarsi del potere di gran parte delle rotte commerciali che attraversano l’Asia, passando per l’India e giungendo fino nella profondità della Cina. Se questo dovesse accadere, sarebbe l’inizio di un regno di terrore e di oppressione. Tocca alla figlia del Mogul, Saraya, salvare la popolazione da questa terribile minaccia tramite la costruzione di diverse città e borghi a protezione della pista carovaniera e dello stesso territorio dagli assalti dei banditi e degli scagnozzi della Dea del Fuoco.
Sorvolando la banalità della trama che fa da sfondo alla campagna single player, concentriamoci piuttosto sulle (poche) innovazioni che The Eastern Realm promette di dare al gameplay del predecessore: nuove missioni, nuovi eroi, nuovi scenari. Il nuovo eroe, facilmente intuibile, è proprio la principessa protagonista della missione, la quale sfrutta ampiamente una delle “ben” due costruzioni inedite aggiunte in questa espansione: l’emporio, che permetterà un continuo viavai di merci tra la vostra cittadella e il resto del regno tramite l’apertura di varie rotte commerciali, aumentando i proventi di tali traffici. La modifica al gameplay è invece data dai nuovi climi desertici e tropicali dello scenario, e dove nella vecchia Europa sono le inondazioni il flagello delle genti ecco arrivare le asperità del deserto e le piogge monsoniche, che potranno garantire una buona scorta d’acqua in quanto la fontana (secondo edificio inserito) permette di immagazzinare le piogge e conservarle per i momenti di siccità. Cambiano ovviamente le specie animali, diventando zebre, antilopi, giaguari, leoni e l’aspetto della mappa assume il colorito tenue e neutro del deserto e il verde deciso di una foresta di palme. A parte questo, però, il minestrone rimane quello di una volta, forse riscaldato con l’aggiunta di aromi, ma alla lunga ripetitivo. La struttura del gameplay è la stessa, le innovazioni sono effettivamente poche e non basta certo l’introduzione della figura del geologo (che si occuperà di ridare vitalità a vene minerali esaurite) a cambiare il solito meccanismo di costruzione di edifici per la raccolta, lo stoccaggio, la trasformazione e infine la distribuzione delle risorse, in un misto tra un gestionale classico e un Age of Empires (soprattutto nella gestione delle truppe), ma tutto ciò, oltre a essere già visto nel titolo base (e in generale in tutta la serie) è anche presente e sviluppato meglio, in quei titoli che fanno della gestione il loro punto di forza: il già citato Caesar IV ne è un lampante esempio, mentre la componente strategica non riesce a raggiungere il livello del già citato Age of Empires III e anzi si mostra estremamente semplicistica (manda i soldati a uccidere i nemici, se sono più numerosi, in media, ce la fanno, altrimenti, le prendono).
Il paesaggio orientale
Quello che invece continua a piacere senza alcuna nota negativa è sicuramente l’aspetto grafico, che rinnova il già ottimo motore di The Settlers VI: La Nascita di un Impero con una serie di nuovi paesaggi decisamente evocativi e notevolmente curati soprattutto nella loro naturalezza e semplicità. Gli edifici sono a loro volta di gradevole fattura e dettagliati, anche se forse ci si poteva aspettare qualche animazione in più, carini e ben fatti anche gli ometti che daranno vita alla nostra comunità, che mantengono inalterato lo stile fumettoso che li ha sempre caratterizzati nella saga. Buone anche le musiche di accompagnamento, un po’ meno il sonoro in generale, con risposte dei personaggi un po’ ripetitive, recitazioni blande e suoni ambientali decisamente irrealistici.
Sul fronte dell’Intelligenza Artificiale c’è ben poco da dire: i coloni raggiungono i luoghi di lavoro e di rifornimento con costanza e ripetitività, senza mai incorrere in bug di clipping con gli oggetti o scegliendo percorsi astrusi quanto illogici per andare da un luogo all’altro. Molto limitata anche l'autonomia delle unità militari e un po’ deludenti i nemici, che sembrano spesso stare a guardia di un determinato luogo ignorando completamente i nemici che escono dalla loro linea di vista e senza mai preoccuparsi di rincorrere qualcuno in fuga (forse temeranno di cadere in agguati, boh). Ultima nota, il gioco è completamente in inglese, sia per quanto riguarda il parlato che per il testo a video.
Commento 7.0
Non è facile giudicare un titolo come The Eastern Realm: questo perché a conti fatti l’add-on non presenta alcuna vera innovazione nello schema del prodotto originale, ma è anche vero che chi acquista un'espansione lo fa proprio perché vuole qualche nuovo scenario su cui sviluppare un sistema di gioco già provato e di cui è ormai sicuro. In questo obiettivo The Eastern Realm c’entra il bersaglio, regalando, ad un prezzo estremamente contenuto (20 euro), nuovi ambienti e nuovi obiettivi agli amanti del gioco base. Sicuramente però, non inserisce alcun elemento che renda The Settlers appetibile a chi già non lo considera un titolo adatto a lui: non bastano infatti i monsoni e i geologi a rendere interessante al largo pubblico un gameplay che sembra ancorato a una via di mezzo tra un gestionale classico (Caesar) e un RTS (Age of Empires 3).
Pro
- Prezzo di vendita ridotto
- Aspetto grafico piacevole
- Nuove mappe
- Nessuna vera innovazione
- Nè gestionale nè RTS
- Componente strategica ridotta ai minimi termini
PC - Requisiti di Sistema
Requisiti Minimi
- Processore: Pentium IV 2.0 GHz o Ahtlon 2000+
- RAM: 512 MB
- Scheda video: 128 MB
- Sistema operativo: Windows XP/Vista
- Hard Disk: 3 GB
- Processore: Pentium 4 3 GHz o AMD 64 3400+
- RAM: 1 GB
- Processore: Intel Core 2 Duo 1800
- RAM: 2 GB
- Scheda video: GeForce 8400 GT
- Sistema operativo: Windows Vista Home Premium