Modalità e povertà
Essenzialmente abbiamo due “grosse” differenze: ogni nemico ha un suo punto debole, visibile quando il mostro si avvicina, che facilita l’abbattimento e invece degli uomini da salvare abbiamo degli indigeni che come in Alien fungono da incubatrice per i vampiri. Anche qui un colpo preciso dove indicato e i. gioco è fatto, tutto qui. Come total conversion non c’è male insomma. Come in un dvd abbiamo anche altre sezioni, più accessorie che altro: un training, lungo e impegnativo e un mission mode. La seconda modalità sembra ad una prima occhiata interessante: si gioca ad un rpg con light gun? Manco per niente, si tratta solo di piccole quests che i gli indigeni del luogo ci chiedono di espletare; roba inutile, futile e di una noia mortale. Avremo a disposizione anche dei negozi dove comprare bonus e power up vari. Questo è quanto. Sfortunatamente Vampire Night è troppo arcade, non funziona come gioco da casa. Non è molto lungo, non si faticherà molto per portarlo a termine, e come si faceva una volta l’unico modo per allungare la sfida è regolare il livello di difficoltà e i crediti a disposizione.
Un viaggio in Transilvania poco divertente.
Non c’è molto altro da dire, una volta terminato verrà rigiocato solo se si ha la fortuna di poter giocarlo in due. Graficamente parlando il titolo è decisamente su buoni livelli anche se talvolta abbiamo a che fare con textures dei fondali piatte decisamente scialbe. Esaltante è invece la realizzazione dei boss di fine livello, un tripudio di effetti speciali e trasformazioni varie, ben animati e dal design decisamente azzeccato. molto belli anche gli effetti di riflessione e traslucenza. Negativissimo è il doppiaggio in italiano, semplicemente ridicolo e poco serio . In fin dei conti con cosa abbiamo a che fare? Vampire Night non sembrerebbe nemmeno troppo male, ma la longevità praticamente inesistente, mina alla base il suo utilizzo casalingo. In sala giochi è uno di quei titoli che ci fanno spendere una fortuna in gettoni, ma anche li, una volta terminato, lo si guarda come si guarderebbe un trofeo di caccia. Se poi non si ha una light gun a disposizione, benché il controllo sia agevole e tutto sommato preciso, la curva di gradimento del il titolo scende praticamente a zero. Quello che rimane alla fine è un gioco decisamente poco attraente, corto e noioso, che non ha nulla a che spartire con capolavori del calibro di Time Crisis e lo stesso House of the Dead, che a partire da un esperienza di gioco fondamentalmente ripetitiva, riescono a tenere altissima la soglia del divertimento. Un titolo Vampire Night che da il suo massimo come prodotto per il noleggio, meglio stare comodamente seduti sul divano di casa che fare a spintoni in una fumosa sala giochi. Un occasione sprecata insomma.
- Pro:
- Buona grafica
- Divertente con la Light Gun
- Contro:
- Troppo corto
- Poca varietà
Vampire Hunter,the sequel to House of the Dead.....
Vampire Night è il prodotto di una quantomai inattesa opera di cooperazione, Sega, Namco e Wow Entertainment. V.N. è un classico sparatutto con light gun, conversione diretta di un recente coin op. La storia è una tipica variazione sul tema: invece che di zombi famelici avremo a che fare con un infestazione di vampiri, in un ambientazione più consona ai nostri nemici. Niente più Venezia (House of the Dead), invece ora scorrazzeremo in posti che molto ci ricordano quello che il cinema e le letteratura ci hanno insegnato della Transilvania. Vampire Night sembra a tutti gli effetti un evoluzione diretta del vecchio titolo Sega: boss e progressione non lineare ci ricordano i veri natali del titolo, anche se troviamo qualche cosa che diversifica i due giochi.