Gears of War 3 continua la sua corsa verso i negozi di videogiochi il prossimo 11 settembre e ogni volta che abbiamo occasione di vederlo, il quadro si tinge di nuovi particolari in modo che il la situazione sia sempre più chiara, ma poco alla volta. Rimandare così tanto l'uscita del gioco, che a giudicare dalla pulizia attuale del codice doveva necessariamente essere in dirittura d'arrivo molto tempo fa, ha significato anche, da parte di Microsoft, diradare le informazioni così da mantenere sempre alta l'attenzione della stampa e del pubblico. Basta pensare alla campagna single player che nessuno, o quasi, ha giocato, e della quale si riescono solo a vedere brevi spezzoni di conferenza in conferenza.
L'epilogo della storia è avvolto nel mistero, e ogni novità viene mantenuta nel più stretto riserbo così da non rovinare l'attesa dei milioni di fan che si sono appassionati all'epopea di Marcus e soci, soprattutto con questo nuovo capitolo in cui il mondo sembra oramai sull'orlo del tracollo in balia delle locuste e dei Lambent, creature modificate dalla troppa esposizione all'imulsion. Qui all'E3 2011, in un locale in downtown con in sottofondo Ice T e la sua band, i Body Count, abbiamo provato la nuova Orda, chiamata 2.0, che andrà a farvi desiderare ancora di più la data d'uscita del gioco.
Upgrade e gioco di squadra
Una delle caratteristiche nuove di Gears of War 3, in qualsiasi modalità si deciderà di giocare, è la possibilità di sbloccare sempre nuovi item e customizzazioni via via che si gioca, sia in solitaria che online. Anche Orda non fa eccezione, perché è stato introdotto un concetto molto innovativo, quello delle fortificazioni. Alla fine di ognuna delle 50 ondate da affrontare su ognuna delle dieci mappe a disposizione, ai giocatori viene data la possibilità di edificare difese o di summonare bersagli artificiali,
munizioni o armi, spendendo il denaro che si accumula uccidendo le locuste o resuscitando i cinque compagni di squadra. Nel momento di pausa tra un delirio e l'altro, dunque, davanti ad ogni membro del team appaiono le sagome traslucide e colorate degli item che possono essere comprati per aumentare le possibilità di sopravvivenza della squadra: verdi sono gli oggetti che possono essere acquistati; gialli quelli che devono essere riparati; blu, quelli di cui è disponibile un upgrad; rossi, gli oggetti al di fuori della portata economica. Questi ultimi, però, non costituiscono un ostacolo insormontabile, perché i compagni di squadra possono decidere di donare del denaro ad uno solo di loro per fargli acquistare un oggetto determinante per superare un momento di difficoltà durante il gioco. Torrette difensive, mitragliatrici, cartonati con la forma dei personaggi storici della serie (che servono per attirare su di loro il fuoco delle locuste), fino a un esoscheletro dotato di due mitraglie appaiono come sagome colorate alla fine di ogni turno e lì i giocatori devono decidere il da farsi prima che si esaurisca il tempo per un altro assalto.
Non è finita qui, però, perché, realizzando determinati obiettivi speciali (sulla falsariga di premi assegnati a chi, ad esempio, uccida per primo una tipologia di mostro), si possono sbloccare armi/munizioni bonus e premi in denaro, tanto più fondamentale perché serve anche per resuscitarsi quando i compagni non facciano in tempo a dare una mano. La peculiarità è che, investendo denaro in torrette, piuttosto che in barriere difensive, ad esempio, ogni giocatore avrà a disposizione item sempre più potenti e sarà quindi fondamentale, a seconda del tipo di orda da affrontare, assemblare il team giusto e con giocatori dalle specializzazioni ben distribuite per poter uscirne vincitori. Anche perché ogni dieci ondate, l'ultimo mostro del lotto è uno tra i mostri più grossi della campagna single player e questa volta ce ne saranno di enormi.
Nuovo gradino
C'è poco da fare, in multiplayer, sia competitivo che con questa Orda, Gears of War 3 è uno dei giochi più divertenti che si possano lanciare da una Xbox 360, e non solo. La partita che abbiamo fatto, ambientata nella mappa chiamata Hotel, sarebbe potuta durare ore senza alcuna possibilità di farci annoiare. Un delirio di esplosioni, di compagni da aiutare, sollevandoli da terra, di armi da raccogliere e torrette da impiantare fino alla decima ondata con cui si concludeva la demo messaci a disposizione. Il codice, come detto, oramai è finito, senza alcun tipo di sbavatura e le idee che Cliff Bleszinsky e soci hanno voluto inserire nel gioco promettono mesi e mesi di divertimento. Aiuta anche il comparto tecnico,
con l'ultima versione dell'Unreal Engine che, davvero, con HDR e le polveri volumetriche dona spettacolarità e strategia a un gioco che è da sempre tra i migliori che è possibile vedere in giro. Tra l'altro, la frenesia dell'azione, ci ha fatto apprezzare i miglioramenti che sembrano essere stati apportati in fase di wall bouncing, ovvero del continuo saltare da un muro all'altro per evitare gli attacchi ravvicinati delle locuste, visto che la precisione in questi casi è di molto aumentata, non capitando più così spesso di rimanere attaccati a pareti non desiderate. Il mostro che chiudeva l'Orda, che duole ammetterlo non siamo riusciti a sconfiggere, era un lambent enorme, dotato di 4 braccia e un cuore di Imulsion che andava aperto e colpito nei pochi secondi che restava esposto ai nostri colpi. Cinque giocatori, tutti intenti a rotolare via dalle cariche della creatura, mentre gli vomitavano addosso caricatori su caricatori d'armi. Tutti morti e tutti quanti con il desiderio di tornare a giocare Gears of War 3 il prima possibile.
CERTEZZE
- Il sistema di progressione dell'orda
- La strategia di gruppo
- Ancora più longevità
DUBBI
- I C.O.G. non hanno paure