Riprendiamo da Chromos...
La storia di BI4 raccoglie l'incipit iniziale subito dopo gli eventi narrati alla fine dell'espansione del terzo episodio (The Wilderness Mission), e ci riporta sul pianeta di Chromos, diversi anni dopo la fine delle guerre Imperiali: è l'anno 345 della Nuova Era, ed una carismatica figura ha fondato una misteriosa e segreta setta "I figli di Harris", palesemente ispirata al leader già visto nel secondo episodio della saga. Gli adepti della setta sono convinti che l 'attuale governo di Chromos sia corrotto e sul punto del collasso economico militare, e che solo la sostituzione dell'attuale governatore con il proprio capo possa costituire la giusta soluzione. Per realizzare ciò, i Figli di Harris decidono quindi di cominciare a costruire, proprio in alcune isole di Chromos, alcuni avamposti militari e cominciare così la produzione di un esercito in grado di ribaltare l'attuale situazione, sfruttando una particolare e nuova risorsa chiamata, come ci fa intendere il titolo, Andosia.
Resosi contò di ciò con notevole ritardo, l'attuale governatore sembra cadere sotto gli insistenti colpi del nemico, ed è proprio qui che entriamo in gioco noi, guidando le forze del Generale Bratt, uno dei pochi superstiti delle guerre combattute nel terzo episodio della serie. Ma non tutto quello che sembra, è: infatti presto scopriremo come non solo la guerra sta devastando il nostro beneamato paese, ma anche la corruzione e la ricerca del potere sembrano avere intaccato le persone più importanti, forse anche il nostro stesso governatore...
Un gioco complesso?
Forse per raccogliere consensi anche da quella fetta di videgiocatori che non si sono mai confrontati con un titolo del genere, ed hanno sempre preferito la strategia in tempo reale, il gameplay di BI4 tradisce le proprie origini e diventa un ibrido tra strategia in tempo reale e quella a turni.
Infatti esistono due vere e proprie componenti del gioco: la parte economica e quella tattica, ed entrambe sono regolate da un tempo determinato. Ma mentre nella parte economica le azioni del giocatore (cioè costruire la propria base e le proprie unità) sono scandite semplicemente dal passare del tempo, quella tattica è gestita tramite i movimenti delle singole unità, che tuttavia devono essere fatti in un delimitato periodo di tempo, pena la perdita della possibilità, per quel turno, di effettuarli. La scelta probabilmente è stata dettata dal fatto di voler accontentare anche quella fetta di giocatori che avrebbero potuto annoiarsi nell'aspettare il turno del nemico: infatti quando il nemico attacca, avremo a disposizione 10 minuti per dedicare la nostra completa attenzione alla parte economica del gioco.
Se ciò potrebbe risultare complesso a chi non si è mai avvicinato a questo genere di giochi, per fortuna le cose sul campo migliorano sensibilmente, e dopo un breve apprendistato (anche nella demo rilasciata qualche giorno fa è presente un tutorial discretamente curato) e qualche ora di tentativi, il gioco comincia a scorrere ed i meccanismi, anche quelli più difficili da memorizzare, diventano naturali. L'aspetto grafico del gioco rappresenta senz'altro un punto di forza del gioco, poiché (nonostante la versione visionata fosse un po' pesante sotto il profilo delle richieste hardware) la rappresentazione tridimensionale delle unità, degli edifici e degli scontri è straordinaria, e senza dubbio ci troviamo di fronte al migliore motore grafico utilizzato per un gioco del genere. E' possibile infatti ruotare, zoomare, allontanare, inclinare, cioè compiere qualunque movimento virtuale senza perdere (anzi oserei dire acquistando) nessuna definizione, ed è davvero piacevole, anche se all'inizio un po' difficile, destreggiarsi tra le mille funzioni possibili.
Raccogliere risorse o attaccare?
Sarà nostro compito raccogliere le risorse, costruire gli edifici appropriati (ce ne saranno addirittura 25), collegarli tra loro tramite delle tubature particolari, ricercare nuove tecnologie: tutto questo avrà un costo che dovremo sapere gestire al meglio.
Ma una volta scesi in un combattimento, e ciò accade abbastanza spesso anche nelle poche missioni visionate, dovremo dedicare completamente la nostra attenzione alle unità ed alle loro capacità.
Ogni unità, sia essa di terra, di aria o di mare, possiede infatti numerose caratteristiche (punti danno, ferita, punti di movimento, range di tiro, possibilità di passare su alcuni terreni...) che dovremo conoscere per poter avere la meglio sul nemico.
Ognuna di essa (sembra che nel gioco completo siano presenti più di 40 diverse unità), è inoltre upgradabile tramite la ricerca e la specializzazione, e con il passare del tempo e dei combattimenti potrà acquistare esperienza e maggiori abilità di tiro.
La stessa presenza di alcune avverse condizioni atmosferiche (notte, nebbia, pioggia...) influenzeranno il nostro modo di attaccare o difendere, e così faranno le diverse conformazioni del terreno (collina, fango, presenza di acqua ...).
Il gioco ci permetterà di prendere parte sia alla campagna del Governatore che a quella dei figli di Harris, per un totale di 23 missioni, scandagliate tra loro da molte cut scenes che dipaneranno il complesso background.
Per quanto riguarda il supporto multiplayer del gioco, la Blue Byte ha già predisposto alcuni server Internet per ospitare il gioco, che prevede anche la possibilità di creare alleanze e quindi ospitare in ogni partita fino a quattro giocatori: allo stesso modo i programmatori hanno già realizzato una tabella dove verranno inseriti i migliori giocatori online.
Impressioni
Non si può negare come questo ultimo episodio di una saga tanto amata dai videogiocatori sia tanto pretenzioso quanto probabilmente destinato al successo, per lo meno tra gli appassionati.
Primo titolo a potersi vantare di avere creato un vero e proprio genere (in realtà Uprising ci aveva tentato, ma non con molto successo), la simulazione di Conflitto, Battle Isle Andosia War è un titolo che appare straordinariamente complesso e profondo, e se ciò da una parte attirerà gli strateghi più incalliti, dall'altra allontanerà tutti i giocatori che abbiano in un modo o nell'altro paura a confrontarsi con esso.
Anche la storia, che sembra rifarsi continuamente agli episodi precedenti, potrebbe rappresentare uno spauracchio per chi non ha mai sentito nominare Chronos e il comandante Bratt: tuttavia, al di là del fatto che sia necessaria (e ciò si evince anche solo giocando con la demo) qualche ora di adattamente ed una attenta lettura del manuale (grande circa una settantina di pagine ed assolutamente esaustivo), il gioco sembra riuscire a scorrere piacevolmente sotto le mani del giocatore dopo qualche esitazione, e l'interessante sistema di combattimento (anche se è discutibile il fatto di dover sempre mantenere un collegamento energetico con la base - ma è scelta chiara dei programmatori, le unità funzionano a energia - cosa che richiede un pò di apprendistato per essere capita al meglio) regala davvero molte soddisfazioni.
Intervistato a proposito della necessità di conoscere la storia per poter godere pienamente il gioco, Wolfgang Walk, capo produttore del gioco, ha risposto dicendo che non è strettamente necessario, ma che sicuramente chi ha già familiarità con l'universo di BI ritroverà molti elementi a lui conosciuti. Naturalmente non è possibile dare un giudizio definitivo, soprattutto parlando dell'intelligenza artificiale intravista nella demo, che appare piuttosto rozza, e dopo avere visionato solo alcune missioni, ma le alte aspettative che gli appassionati coltivano per questo titolo potrebbero, per quanto visto fino ad adesso, essere facilmente soddisfatte.
Mentre per gli altri, per tutti quelli che di Battle Isle non hanno mai sentito parlare e passano le loro giornate tra Red Alert 2 e Age Of Kings, probabilmente questa sarà una buona occasione per riscoprire un genere, la strategia a turni, che nonostante non goda di ottima salute, sia uno dei più divertenti, profondi, ma sicuramente intelligenti e stimolanti modi per trascorrere del tempo in compagnia di un videogioco.
Una saga di grande successo
La saga di Battle Isle, che tanti appassionati ha raccolto agli inizi degli anni 90 quando i programmatori della Blue Isle rilasciarono il primo episodio raccogliendo un enorme successo, arriva oggi, a distanza di quasi dieci anni da quell'Aprile del 1991, al quarto episodio.
Se il primo titolo fu rilasciato ai tempi del 386 e catturò l'attenzione di un discreto gruppo di giocatori, il secondo, intitolato con molta fantasia Battle Isle 2, raggiunse un successo enorme ed aiutò la diffusione dei giochi di strategia tra gli allora bistrattati (dal senso comune, che si divertiva a chiamarli nerds) videogiocatori.
Battle Isle 2 seppe regalare agli appassionati strateghi moltissime ore di divertimento: complesso, estremamente curato anche nei minimi particolari (basti pensare che nella confezione era incluso un manuale di 60 pagine dedicato alla spiegazione di ogni singola unità presente nel gioco), riproduceva, forse per la prima volta sui monitor, la possibilità di costruire un proprio esercito e sfidare l'avversario in delle lunghe e faticose battaglie, ritmate, come era d'abitudine all'epoca, dai turni.
La saga di Battle Isle è infatti nata e cresciuta all'ombra, e con successo, di quella tipologia di giochi di strategia a turni che ha regnato a lungo, per lo meno fino all'avvento di Dune 2, tra gli strateghi di tutto il mondo, e che oggi sembra essere, purtroppo, dimenticata o per lo meno destinata ad essere il fratello minore del più blasonato (chi ha detto inflazionato?) genere della strategia in tempo reale.
Nonostante il grandissimo consenso che la serie ricevette, la Blue Isle si dimenticò degli appassionati, e solo nel 1997, a distanza di 4 anni dal secondo titolo, pubblicò Battle Isle 3: Incubation, che tuttavia stravolgeva il concetto della serie originale e di essa non era altri che uno spin-off.
E fu probabilmente per questo che il gioco, un capolavoro assoluto della strategia (lo si trova oggi a 19.900 nei migliori supermercati, ed il mio consiglio è quello di non farselo scappare per l'ennesima volta... e già che ci siete acquistate anche l'espansione del gioco, ancora più bella) a turni, fu bistrattato dagli appassionati della serie e fu uno degli insuccessi commerciali più grandi degli ultimi anni.
Incubation della serie conservava infatti solo l'ambientazione e la storia di fondo (ma molto di fondo), mentre dalla gestione di un intero esercito e della sua produzione, si era passati alla gestione del combattimento di uno spaurito gruppo di soldati (al massimo 6), che dovevano sopravvivere contro numerosi nemici in uno scenario completamente tridimensionale (naturalmente i primi due titoli di tridimensionale avevano giusto la scatola...) movendosi in diversi scenari più simili agli scacchi che ad un conflitto di larga scala.
Forse cercando di riparare al torto fatto agli appassionati di Battle Isle, i programmatori si sono messi al lavoro, e stanno (il gioco è andato gold da pochi giorni e dovrebbe apparire entro la metà del mese di dicembre) per regalarci quello che possiamo considerare come il vero e proprio terzo capitolo , il cui titolo, Battle Isle 4 The Andosia War è probabilmente, per quello visto fin d'ora, destinato a colmare il vuoto, lasciato in questi ultimi anni dai programmatori di tutto il mondo, nel cuore di tutti gli appassionati di strategia a turni.