il titolo di BugBear gode di una quantità incredibile di poligoni su schermo, tantissimi effetti attivati e texture degne della vostra Xbox 360
Audio e grafica
Ottenendo la nitro solo in questi modi siamo quindi sempre portati a rischiare, perchè il pericolo è costante ed onnipresente in FlatOut, che pur essendo fondamentalmente un arcade, ha molti elementi strategici come per l'appunto la gestione delle limitate accelerazioni disponibili. Il comparto audio è ovviamente molto "yankee", con canzoni rock, country e molta chitarra elettrica, come a voler esaltare ed enfatizzare la distruzione generale che è il principale elemento di questo ultimo capitolo di FlatOut.
Abbiamo recentemente messo le mani sopra ad una versione quasi definitiva del nuovo capitolo della distruttiva saga di FlatOut, in origine un titolo multipiattaforma, ma che in questa sua ultima incarnazione vedrà luce in esclusiva su Xbox 360, almeno inizialmente. Eliminare una doppia programmazione ha permesso agli sviluppatori finlandesi di BugBear Entertainment di poter cercare il massimo sfruttamento dell'hardware Microsoft, ed il loro lavoro è ben apprezzabile non appena iniziamo a giocare la prima gara. FlatOut: Ultimate Carnage non è un semplice gioco di corse, dove l'obiettivo è arrivare primi sbaragliando la concorrenza degli 11 nemici controllati dalla cpu (un passo avanti rispetto ai 7 di FlatOut 2): in questo atipico racing si mescolano molteplici chiavi di lettura, giocabilità e divertimento; scopriamole tutte quante insieme.
Distruzione ai massimi livelli
La distruzione è sicuramente la parola chiave di FlatOut, questo appare subito evidente non appena iniziato il primo circuito. La IA avversaria è così ostica ed arrabbiata da farci capire fin da subito che arrivare primi è un bene, ma farlo mettendo KO i nemici è molto meglio. Pare che nessuno abbia insegnato il fair play ai nostri concorrenti: è molto facile venire travolti, schiacciati, tamponati o trovarsi con la strada tagliata. Sotto questo punto di vista la IA sembra molto umana. Uno dei problemi dei vecchi FlatOut era lo scarso bilanciamento della resistenza dei veicoli, pareva infatti che la nostra macchina fosse leggermente più "distruttibile" delle altre e che bastasse un piccolo tocco avversario per farci uscire di pista, quando, viceversa, i nostri feroci tamponamenti non sortivano il medesimo effetto al contrario.
La distruzione è la parola chiave di FlatOut
Distruzione ai massimi livelli
A tratti, anche in quest'ultimo FlatOut pare di venir scaraventati fuori forse con troppa leggerezza e nonchalance. Arrabbiati, ma non demoralizzati, racimoliamo punti su punti finchè è il momento di andare nel garage a potenziare il nostro bolide. Le potenzialità del tuning sono molte, si può aumentare il motore, la ripresa, il peso, la manovrabilità, lo sterzo, la frenata ed altri piccoli dettagli, mediante regolazioni e l'acquisto di pezzi nuovi da montare. Dopo aver sottoposto la macchina al consueto "Pimp My Ride", la vettura si comporta con molta più sicurezza in pista, e riusciamo così a finire le corse in ottime posizioni. Le regolazioni influiscono molto sul comportamento in strada, e sono la chiave per ottenere sempre più vittorie tramite velocità e resistenza sempre maggiori. Serve perseveranza, ma ogni sforzo viene adeguatamente premiato.
Gli obiettivi di FlatOut: Ultimate Carnage
I punti che ci occorrono per comprare pezzi nuovi possono essere vinti in molti modi. Uno dei più difficili, almeno inizialmente, è quello di posizionarsi al meglio possibile in classifica: i primi fanno una consistente vincita. Ma ci sono anche altri premi che ci permettono di fare cassa: Best Wrecker, è chi riesce a distruggere il maggior numero di avversari, Blast Master chi invece è il più bravo a far uscire di pista i nemici, Fastest Lap parla da solo ed il premio Bulldozer va a chi causa maggiori danni allo scenario di gara. Infatti tutto quello che vediamo sulla strada, a parte muri e costruzioni, può essere divelto, infranto e spazzato via andando così a finire in mezzo alla carreggiata. In alcuni tratti si contano decine, forse centinaia di oggetti mobili rotolare e schizzare ovunque al nostro passaggio, ognuno con una propria fisica ben applicata. Le stesse autovetture sono distruggibili: ognuna è composta da più di 40 parti che possono staccarsi, rompersi, bruciare e finire addosso a qualche nemico. La distruttività di FlatOut è ai massimi livelli, e la soddisfazione che ne deriva è decisamente alta. Raramente avevamo assistito ad un racing game con scenari così interattivi e ben gestiti. La loro varietà è ottima, si passa dalla città al deserto, le montagne, campagna e sterrato fangoso, ognuno con propri elementi caratteristici e con un ottimo track design: ci sono molte scorciatoie, vie secondarie, tagli e trampolini, cosicchè la varietà e la rigiocabilità sono stati garantiti.
Modalità e multiplayer
Oltre alla classica modalità di gara, sono presenti due altre opzioni: una chiamata Destruction Derbies, l'altra Frag Derbies. Si tratta di dover distruggere il maggior numero di auto avversarie girando liberamente all'interno di particolari arene, e con la possibilità di poter utilizzare alcuni distruttivi power-up. Come in ogni buon titolo per Xbox 360, la componente multiplayer è ben tenuta in considerazione e curata di conseguenza: FlatOut offre la possibilità di giocare da 2 ad 8 giocatori offline ed un corposo sostegno del Live: come si intuisce, questo Ultimate Carnage è molto più che un semplice FlatOut 2, ma cerca di elevarlo da gioco di una buona serie (ma mai sopra le righe), ad uno dei titoli da tenere maggiormente in considerazione di questa primavera.
Audio e grafica
FlatOut: Ultimate Carnage è davvero un bel vedere: il titolo di BugBear gode di una grande quantità di poligoni su schermo, tantissimi effetti attivati e texture degne di Xbox 360, sempre nitide e definite. I colori sono molto forti e saturi, non si tratta di una simulazione piuttosto di un gioco di corse scanzonato e la fisica applicata alle decine di oggetti interattivi su schermo esalta gli impatti in maniera spettacolare. L'effetto di HDR a schermo è molto potente e convincente, ed il campo di gioco è sempre ben illuminato con luci ed ombre ottimamente realizzate. Distruggere le macchine avversarie, effettuare salti o manovre pericolose, ci fa guadagnare la possibilità di utilizzare la famosa "nitro", ovvero la super accelerazione ormai divenuta uno standard in questo genere di giochi.