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L'autore di Poppy Playtime ha denunciato Google

L'autore di Poppy Playtime ha infine deciso di denunciare Google, che secondo lui non ha tutelato il suo gioco dai cloni apparsi su Google Play.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   19/01/2025
Il protagonista di Poppy Playtime
Poppy Playtime: Chapter 2
Poppy Playtime: Chapter 2
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Mob Entertainment, lo studio di sviluppo del gioco horror Poppy Playtime, ha denunciato Google per non aver rimosso da Google Play alcune applicazioni truffa che usano la sua proprietà intellettuale, pur opportunamente segnalate e soggette a indagini.

Non stiamo parlando di semplici cloni, ma di titoli quali "Poppy Playtime Chapter 4" e "Poppy Playtime: Chapter 3", pubblicati da Daigo Game 2020. Attualmente sono entrambi disponibili. Da notare che Daigo Game 2020 si è già messo in mostra per giochi come "Minecraft 2020", e altre applicazioni non autorizzate legate alla moda di Skibidi Toilet, tutte rimosse da Google Play.

Truffa autorizzata?

Insomma, parliamo di un clonatore seriale, ben noto in quel di Mountain View, cui però viene ancora permesso di pubblicare applicazioni, anche con un discreto successo, visto che le false versioni di Poppy Playtime hanno prodotto più di 1,1 milioni di download complessivamente, probabilmente ingannando gli utenti meno informati. Considerate che stiamo sì parlando di una serie horror, ma a quanto pare amatissima soprattutto dai bambini. Mob Entertainment parla di avere una base utenti di più di 40 milioni di giocatori tra tutte le piattaforme.

Le due applicazioni truffa su Google Play
Le due applicazioni truffa su Google Play

Il problema delle applicazioni false non è solo la violazione della proprietà intellettuale di Mob Entertainment, ma il fatto che al loro interno contengano microtransazioni comprese tra i 30 e i 95 dollari per giocare, che però sono collegate a una pagina web non funzionante. Nella causa, Mob Entertainment sostiene che Google aveva rimosso le app false in seguito ad alcune indagini e a un DMCA, ma pochi giorni dopo le ha inspiegabilmente ripristinate. Mob Entertainment ora chiede la rimozione definitiva delle app, oltre a 150.000 dollari di danni per ciascuna di esse.