Ninja Gaiden II: non si tratta di 'odio o violenza'
The Telegraph, nota rivista inglese, ha condotto un'intervista con Tomonobu Itagaku in relazione alla violenza di Ninja Gaiden II. Il celebre designer è stato chiamato a fare un paragone fra il proprio titolo, che non ha ancora ricevuto un rating BBFC, ed il controverso Manhunt 2. Itagaki ha sottolineato la sua opinione che la "violenza non sia relativa al fare a pezzetti un nemico o vedere un sacco di sangue, quella non è la vera violenza. In Giappone è tradizione guerriera disonorare un nemico. Un vero esperto di spada punterebbe a taglire le prime quattro dita della mano che tiene la spada del proprio avversario. Questo costerebbe ad un guerriero la propria sopravvivenza e chi soffra di tali ferite normalmente commetterebbe suicidio rituale piuttosto che vivere senza la mano della spada. Questo è quello che considero reale violenza. Non sventrare i nemici. Si tratta invece della relazione fra te ed il tuo avversario. Per infiliggere tali ferite disonorevoli devi davvero odiare il tuo nemico e non è questo che si trova in questo gioco o verso cui è teso il personaggio principale". Non si tratta di violenza intesa in senso lato, dunque, la vera violenza secondo Itagaku risiede negli atti generati dall'odio.