Nulla da fare. Microsoft continua a ribadire la sua posizione sui requisiti hardware per Windows 11, chiarendo che non intende abbassarli a breve. In un post sul blog ufficiale, l'azienda ha quindi sottolineato l'importanza del Trusted Platform Module (TPM) 2.0 per la sicurezza e l'integrità del sistema operativo.
Nonostante la fine del supporto per Windows 10 si avvicini, l'unico modo per mantenere alti gli standard di sicurezza è acquistare un nuovo PC. Almeno secondo quanto continua a dirci l'azienda americana. Ma è davvero l'unica strada possibile?
Il TPM 2.0 e la fine del supporto a Windows 10
Partiamo con lo spiegare un termine chiave, ovvero TPM 2.0. Questo è un chip hardware o una funzionalità del firmware che svolge un ruolo fondamentale nella crittografia dei dati, nella verifica delle firme digitali e in altre operazioni crittografiche. Secondo Microsoft, questo componente è essenziale per garantire la sicurezza di Windows 11 e per proteggere le informazioni sensibili, soprattutto con l'integrazione di funzionalità di intelligenza artificiale.
Oltre al TPM 2.0, Microsoft richiede che i dispositivi Windows 11 supportino la sicurezza basata sulla virtualizzazione e l'integrità del codice protetta da hypervisor (HVCI), limitando di fatto la compatibilità alle CPU uscite dal 2018 in poi.
Questa decisione ha generato diverse controversie, in quanto esclude milioni di PC perfettamente funzionanti dall'aggiornamento a Windows 11. Nonostante ciò, Microsoft sembra determinata a mantenere la sua posizione, spingendo gli utenti di Windows 10 a considerare l'acquisto di un nuovo PC.
Nel corso degli anni, erano emerse diverse soluzioni alternative per aggirare i requisiti hardware di Windows 11, ma Microsoft ha progressivamente bloccato queste scappatoie, soprattutto con l'aggiornamento 24H2. L'azienda sta inoltre implementando prompt a schermo intero per incoraggiare l'aggiornamento, simili a quelli utilizzati in passato per promuovere Windows 10 agli utenti di Windows 7 e Windows 8.1.
Di fatto però dimentica di dire una cosa importante: si può continuare a utilizare Windows 10 in modo sicuro anche dopo il 14 ottobre 2025, grazie agli Extended Security Update. Questi aggiornamenti, disponibili per la prima volta anche per gli utenti privati, avranno un costo di circa 30 euro per un anno. I clienti commerciali, invece, potranno acquistare fino a tre anni di aggiornamenti aggiuntivi.
Voi che cosa ne pensate? Aggiornerete il vostro PC o utilizzerete soluzioni alternative? Diteci la vostra nei commenti qua sotto.