Quando lo studio Neverland, famoso per aver dato i natali a brand storici come quello di Lufia e di Rune Factory, è andato in bancarotta sul finire del 2013, era ancora in cantiere un "progetto segreto" che avrebbe dovuto rilanciare la compagnia: il fallimento fu un brutto colpo, ma fortunatamente un'altra società nipponica, Marvelous Inc., decise di salvare gli ex dipendenti di Neverland e, insieme a loro, anche quel famoso progetto. Sviluppato a in collaborazione con Marvelous, quindi, Lord of Magna: Maiden Heaven arriva finalmente anche sui Nintendo 3DS europei, seppur unicamente per via digitale. Il publisher occidentale, XSEED Games, ha deciso di privarci della bella confezione americana, comprendente della colonna sonora su CD; una mossa discutibile, certo, ma anche comprensibile se si pensa alla già ristretta nicchia di amanti del genere che potrebbero pure scambiare Lord of Magna per uno spin-off di Rune Factory o di Harvest Moon per via delle firme e della grafica carinissima, quando si tratta effettivamente di tutta un'altra storia.
Lords of Magna: Maiden Heaven è un piccolo jRPG che sprizza simpatia da ogni pixel
Made in Heaven
Lord of Magna si presenta subito con una bella introduzione a cartoni animati, completamente cantata come fosse la sigla di apertura un anime giapponese, che ci presenta il protagonista Luchs Eduard e le sette "ragazze" che da lì a poco sconvolgeranno la sua vita. Ed è una vita abbastanza tranquilla quella di Luchs, che trascorre le giornate a badare alla locanda lasciatagli in eredità dal padre insieme agli amici Bart e Amelia: il suo sogno è quello di rendere fieri i suoi cari, accogliendo i clienti come fossero la sua stessa famiglia.
L'occasione si palesa quando Luchs, in cerca di cristalli da vendere per arrotondare i miseri introiti della locanda, si imbatte in una fanciulla prigioniera dentro una grotta. A questo punto, Lord of Magna comincia a sciorinare i più famosi cliché dei fumetti e dei cartoni animati nipponici: il protagonista prescelto, le fanciulle misteriose rigorosamente colpite da amnesia, l'impero del male che vuole catturarle, i comprimari impiccioni e via dicendo. Il titolo Marvelous, però, non si prende mai sul serio, e gioca sugli stereotipi senza cadere davvero nel banale. Charlotte, soprannominata Lottie, è solo la prima delle sette ragazze che Luchs incontrerà e che finiranno a vivere nella sua locanda e a lavorare per lui. Chi si aspetta una specie di "harem" pieno di seni sballonzolanti e battutine a sfondo erotico, però, resterà deluso: Lord of Magna indulge su quel confine senza mai scavalcarlo, limitandosi a raccontare una storia romantica senza metterla al servizio del fanservice più becero. I personaggi, poi, sono tutti da scoprire: buffi e ben caratterizzati, fanno simpatia a pelle e rendono l'avventura sempre più vivace. Contribuisce a creare questa atmosfera scanzonata, tra i momenti più cupi, la scelta dei colori pastello e dello stile super deformed: i personaggi "chibi", paffuti e deliziosamente animati, interagiscono sullo schermo, lasciando alle illustrazioni il compito di raffigurarli nel dettaglio. Ogni scenario, mappa o campo di battaglia è coloratissimo e ricco di dettagli, incorniciato da una colonna sonora non proprio memorabile ma sempre azzeccata e da un doppiaggio discreto, limitato ai momenti più importanti della storia. È un peccato, quindi, che quest'ultima sia davvero molto breve: Lords of Magna si completa in poco meno di venti ore e la maggior parte dei dialoghi sono condotti con un ritmo di una lentezza esasperante che praticamente obbliga alla pressione del tasto R, il quale permette di accelerare lo scorrimento delle battute e delle animazioni... rischiando, però, di farcene perdere qualcuna nella smania di saltare l'ennesima proclamazione di Luchs sull'importanza della sua locanda.
L'effetto 3D
L'effetto stereoscopico non incide minimamente sul gameplay, ma è ben realizzato e molto piacevole, specialmente durante le sequenze a cartoni animati. Dà il meglio di sé nelle aree più ricche di dettagli, facendoli risaltare maggiormente.
Waifu per tutti
La funzione di accelerazione è stata aggiunta, in Giappone, con una patch successiva alla pubblicazione del gioco, confermando la sensazione che i problemi di Neverland avevano inciso in qualche modo sullo sviluppo del titolo: la nostra versione di Lord of Magna arriva sullo scaffale digitale dell'eShop già provvista delle migliorie implementate a posteriori in patria, compresi i tre livelli di difficoltà selezionabili in qualsiasi momento. Queste due soluzioni, già da sole, ci suggeriscono i problemi principali che emergono in superficie già nelle primissime ore di gioco. Sì, abbiamo detto che i personaggi sono tanto buffi e simpatici, ma la funzione di accelerazione esiste proprio perché la sceneggiatura a volte è lenta e pesante come un macigno. Il fatto che Lord of Magna proponga svariati finali multipli, quindi, in questo senso non aiuta granché: forse sarebbe stato meglio consentire ai giocatori di "saltare" alcune scene per intero, dato che - incredibile a dirsi - alcune sono fin troppo prolisse persino quando si velocizzano. Durante l'avventura, infatti, ci capiterà di affrontare delle missioni secondarie e facoltative, alcune delle quali contrassegnate da un grosso cuore: questi eventi servono a conoscere meglio le sette eroine del gioco, sbloccando le loro abilità speciali mentre si rinforza il legame con Luchs. Ironicamente, per vedere tutti i finali bisognerà finire il gioco più volte, e alcuni eventi secondari non saranno giocabili prima della seconda o della terza partita.
Dal canto suo, il sistema di combattimento è piuttosto originale, ma anche lì lo sforzo combinato degli ex Neverland e di Marvelous non ha dato completamente i frutti sperati. Lord of Magna è infatti uno strategico a turni che si gioca un po' come il recente Codename S.T.E.A.M., nel senso che controlleremo i personaggi direttamente durante i loro turni, posizionandoli correttamente in modo che le loro abilità ad area colpiscano i nemici o aiutino i loro alleati. Il colpo di scena sta nel fatto che le unità nemiche più deboli sono solitamente associate a un "capo" molto più coriaceo, il vero obiettivo della missione, e basta un colpo per scagliare via i suoi scagnozzi come fossero birilli, facendoli magari scontrare contro i loro compari ed eliminandoli tutti insieme. Se il personaggio riesce a sconfiggere almeno dieci unità in un sol colpo, guadagna immediatamente un turno extra. L'idea è carinissima ed effettivamente molto divertente, anche se la fisica implementata è estremamente superficiale: non aspettatevi di poter calcolare con precisione matematica l'angolazione dei rimbalzi, insomma. D'altra parte, i nemici importanti possono schierare di nuovo i loro scagnozzi praticamente a ogni turno, prolungando talvolta eccessivamente la lunghezza degli scontri. Le prime ore tendono così ad essere divertenti ma anche un po' tediose, specie perché la maggior parte delle abilità richiede di restare fermi per uno o più turni, e bisogna sbloccare il crafting per espandere l'arsenale dei personaggi tramite la fabbricazione dei chip, che possono poi essere equipaggiati e scambiati a piacimento per conferire ai vari personaggi incantesimi e bonus diversi. Per questa ragione, se le prime missioni sembrano una passeggiata, è anche vero che, man mano che si susseguono le ore, le battaglie diventano sempre più lunghe, complesse e rischiose, mettendo in gioco super attacchi, pericoli ambientali e boss decisamente tosti. La possibilità di cambiare il livello di difficoltà, insomma, è cosa gradita, ma testimonia anche il bilanciamento sommario della stessa e, ancora una volta, i problemi subentrati durante lo sviluppo del gioco.
Conclusioni
Lord of Magna: Maiden Heaven è un jRPG strategico veramente grazioso sotto molti aspetti, ma la somma dei suoi vari problemi ci obbliga a consigliarlo ai fan del giochi di ruolo nipponici e, anche e soprattutto, agli amanti dei cartoni animati giapponesi che non storceranno il naso di fronte a una vera e propria festa dello stereotipo. Se Neverland non fosse fallito e tutto fosse andato secondi piani, ora probabilmente staremmo tessendo le lodi di un piccolo gioiellino. Peccato, perciò, ma chissà che un sequel realizzato in tutta calma non possa ambire a un voto migliore.
PRO
- È così carino!
- Sistema di combattimento davvero interessante
- Finali multipli
CONTRO
- I dialoghi, in inglese, sono prolissi e ripetitivi
- Per essere un jRPG, è sorprendentemente breve
- La trama e i personaggi sono un gigantesco cliché