Nonostante le sue dimensioni minute, Castle Crashers è stato un gioco importante nell'economia di Xbox Live Arcade e un po' per tutta Xbox 360. Uscì nell'estate del 2008, durante la prima e storica Summer of Arcade che portò sul servizio di digital delivery Microsoft altre perle come Braid e il secondo Geometry Wars, di fatto sancendo la netta evoluzione del mercato digitale e indie (o semi-indie) su Xbox 360 e sulle console in generale, con Castle Crashers a guidare la carica dei nuovi giochi "leggeri" come alternativa di qualità al classico panorama retail.
Questo è il peso del titolo The Behemoth nella memoria di chi l'ha acquistato al lancio: non un prodotto raffinatissimo e complesso, al contrario pareva urlare in faccia al giocatore la sua natura di produzione a budget limitato, con il suo aspetto da flash game che ricordava bene il retroterra degli sviluppatori in ambiti fieramente alternativi come Newgrounds. La semplicità del disegno grezzo aveva una forza quasi iconoclastica nei confronti dei cliché del genere action a scorrimento, ma la meccanica del gioco, di converso, risultava particolarmente solida e tradizionalista, studiata per catturare il giocatore ben oltre la breve sessione che l'aspetto da mini-game in flash sembrava voler ispirare. Un'inquadratura storica è necessaria per capire l'importanza di Castle Crashers nel panorama console, anche perché nella ricchezza e nella varietà attuale del mercato indie la forza dirompente del gioco The Behemoth, a questo punto, è andata in gran parte persa e chi si ritrova davanti per la prima volta a questo gioco potrebbe considerarlo solo un altro action game in 2D dalla grafica disegnata a mano e uno stile nostalgico. Un po' è così in effetti, ma non è difficile scorgere in questo titolo qualcosa di particolarmente vivido e sostanzioso.
Castle Crashers ritorna in versione rimasterizzata, portando con sé la solita dose di azione e follia
Qualcosa di classico
Castle Crashers Remastered è un action game a scorrimento laterale sullo stile dei brawler di vecchio stampo, nel quale ci troviamo ad affrontare vari livelli da soli o in compagnia di tre compagni nella modalità cooperativa (per quanto riguarda la Campagna principale) essenzialmente menando colpi contro tutto quello che si muove sullo schermo, avanzando per gli scenari e occasionalmente affrontando boss che offrono situazioni di gioco veramente particolari. La storia vede un gruppo di cavalieri (o uno solo, se giocate in solitario) lanciarsi al salvataggio di principesse rapite e di un regno devastato dalla guerra all'interno di un'ambientazione che è una sorta di caricatura demenziale del classico fantasy.
Nulla di effettivamente nuovo, dunque, ma una ripresa di temi e meccaniche storiche dei videogiochi arcade con delle elementari integrazioni ruolistiche nella personalizzazione ed evoluzione dei personaggi ma tutto caratterizzato da un ottimo equilibrio nei ritmi, nella densità e nella variazione dei combattimenti, riuscendo nel non facile compito di risultare sempre stimolante e poco monotono, nonostante l'intrinseca ripetizione delle medesime azioni. Le folli e umoristiche situazioni diverse in cui ci si viene a trovare svolgono in effetti un ottimo ruolo di variazione ma è anche la meccanica degli scontri a bilanciare l'azione, costringendo ad alternare le strategie di attacco e difesa a causa di una buona quantità di nemici diversi con conseguenti caratteristiche e pattern di attacco differenti. È chiaro che si tratta comunque di premere pulsanti in rapida successione, cercando di effettuare combo e alternando difesa, attacchi leggeri e potenti con armi e magie più che riflettere sulle azioni da compiere, considerando anche che a volte la grande quantità di personaggi ed eventi sullo schermo tende a rendere un po' confusionaria l'azione, in certi casi coprendo il protagonista e rendendo difficile la lettura degli eventi. Per apprezzare Castle Crashers è necessario dunque avere nelle corde un po' di nostalgia per il sano beat'em up a scorrimento dei tempi andati. La presenza di una progressione vera e propria dei combattenti, con la possibilità di distribuire punti esperienza sui classici parametri (forza, magia, difesa, destrezza) e sbloccare armi e compagni sempre più potenti rappresenta comunque un importante elemento in grado di dare maggiore profondità alla struttura da action puro a scorrimento orizzontale.
La revisione
La rielaborazione grafica effettuata con questa Remastered non è delle più evidenti a dire il vero, soprattutto a causa dello stile grafico adottato fin dall'inizio da The Behemoth e caratteristico delle produzioni del team, come analizzeremo in seguito. Non è dunque l'aspetto tecnico il quid che dona significato al ritorno sulle scene di questo gioco.
In effetti, la sua presenza è giustificata soprattutto dalla validità di base di un gioco che si affida ad elementi strutturali dal valore imperituro per quanto riguarda i videogiochi, che rendono Castle Crashers praticamente sempre apprezzabile. Dal punto di vista contenutistico la proposta del team è decisamente onesta, offrendo tutti i contenuti originali più ulteriori aggiunte tra personaggi ed equipaggiamenti usciti originariamente in DLC in un pacchetto che si presenta ora più completo e bilanciato di prima. Oltre alla Campagna classica, affrontabile in singolo o in multiplayer cooperativo, torna l'Arena che offre la possibilità di variare l'azione concentrandosi sul combattimento puro contro una continua ondata di avversari a difficoltà progressiva, ideale per testare le armi, guadagnare denaro e fare un po' di punti esperienza. L'unica novità vera e propria è la modalità "Indietro, Barbari!", talmente strana da lasciare inizialmente interdetti. Si tratta di spostare il personaggio all'interno di un'arena suddivisa in caselle quadrate, con la pressione di ogni tasto che corrisponde allo spostamento di una casella nelle quattro direzioni possibili. Lo scopo è resistere il più a lungo possibile senza essere toccati dai nemici che, via via, vengono immessi in numero sempre maggiore all'interno del livello, cercando di spostarsi il più velocemente possibile da una parte all'altra. È un giochino molto elementare ma che riesce, in qualche modo, a tenerci piuttosto incollati al controller per cercare di migliorare i tempi di resistenza, una volta entrati nel meccanismo.
Obiettivi Xbox One
12 obiettivi per un totale di 1000 punti dimostrano una distribuzione piuttosto compatta delle ricompense per Castle Crashers Remastered. In effetti, pare che il team abbia semplicemente trasferito il medesimo schema degli achievement presenti nella versione originali, ma questa volta con un bottino di 1000 punti invece di 200. Di conseguenza, gli obiettivi di prima adesso sono decisamente più ricchi e si sbloccano soprattutto avanzando nella Campagna e ottenendo particolari performance nei livelli.
Tirato a lucido
Il disegno semplice e pulito, in linea con il tratto classico delle produzioni studiate per la piattaforma Flash, rende meno palese l'aumento di definizione a 1080p effettuato su questa edizione rimasterizzata, nonostante gli sviluppatori abbiano cambiato gli asset utilizzando texture a risoluzione quadrupla rispetto a quelle originarie.
Una grafica così stilizzata d'altra parte esula da qualsiasi contesto storico ed è anche comprensibile che The Behemoth abbia deciso di non rimettere mano all'intero immaginario studiato per Castle Crashers per inserire a forza elementi grafici aggiuntivi per giustificare un'evoluzione tecnologica di cui il gioco non ha essenzialmente bisogno. Ben più importante e sensibile è invece l'aumento di fluidità generale che porta il gioco a 60 frame al secondo, un elemento che in un action game di questa foggia risulta piacevole ed efficace anche in termini di giocabilità. L'impianto grafico volutamente semplice, quasi grezzo sotto diversi aspetti, è insomma strettamente connaturato con l'esperienza di Castle Crashers ma resta l'idea che il team abbia effettuato uno sforzo veramente minimo per riproporre il loro maggiore successo su Xbox One, considerando che il prezzo ufficiale è poi di 14,99 euro, escluse le vantaggiose condizioni offerte ai possessori dell'originale che potevano scaricare la versione Remastered gratuitamente fino al 20 settembre e al prezzo ridotto di 4,99 euro in seguito. Sempre ottima e pronta la risposta ai comandi, che insieme all'incremento del frame rate rende ancora più godibile l'azione, mentre non si registrano particolari variazioni sul comparto audio che rimane il solito, folle accompagnamento degno di tale ambientazione.
Conclusioni
L'originale urlo punk che 7 anni fa guidava la carica degli indie su Xbox nella prima Summer of Arcade si è chiaramente ridimensionato, ora che le produzioni di questa tipologia sono il pane quotidiano delle console, ma tolto l'impatto irriverente quello che rimane è semplicemente un bel gioco. Castle Crashers Remastered si dimostra in effetti un lavoro di adattamento abbastanza minimo, ma d'altra parte esalta la fondamentale bontà del gioco The Behemoth, ancora attuale e godibile a prescindere dalla quantità di concorrenti e alternative ormai presenti sul mercato. Il prezzo pieno può dunque essere giustificato per chi non ha mai giocato Castle Crashers e ha voglia di un action classico e al contempo bizzarro e imprevedibile, per gli altri questa operazione ha molto meno senso, sebbene il costo per i possessori dell'originale sia veramente irrisorio.
PRO
- Azione semplice e irresistibile
- Grande varietà di situazioni
- Giocato in multiplayer guadagna in divertimento
CONTRO
- Operazione di rimasterizzazione basilare
- Meno bilanciato se affrontato in singolo