Versione testata: PlayStation 3
L'Enigmista, così è stato soprannominato in Italia, è un crudele ma quantomai geniale serial killer che si fa chiamare Jigsaw. Egli non uccide in prima persona le proprie vittime ma le induce a togliersi la vita da sè o comunque a non sopravvivere a diaboliche trappole che ha congegnato precedentemente. Solitamente si tratta di persone che hanno perso tutto, ma soprattutto non hanno più voglia di vivere: lo sa bene Jigsaw, malato terminale ormai prossimo alla morte. La complicata trama, gli enigmi e le ambientazioni buie e truculente non potevano non ispirare un videogioco horror degno di una serie così famosa e riuscita: entriamo nella trappola dell'Enigmista in SAW!
Voglio fare un gioco con te..
Ad occuparsi della trasposizione digitale della pellicola è la software house americana Zombie, anche se il gioco è pubblicato e distribuito direttamente da Konami (che di horror se ne intende). Il backgroud dello studio con base a Seattle vanta numerosi titoli di guerra su PC e qualche capatina sulle home console con titoli minori e Saw è in assoluto il loro titolo di richiamo. La base di partenza che le svariate pellicole regalano è un ottimo punto sul quale fare affidamento ed ispirarsi: gli innumerevoli fan della serie vogliono tensione, atmosfera clautrofobica ed enigmi terrificanti. In qualche modo, possiamo subito dire che il compito principale è stato svolto: questi tre elementi sono tutti ben presenti anche nel videogioco, anche se è la realizzazione a lasciare i dubbi maggiori.
Vestiamo i panni del detective Tapp, sulle tracce di Jigsaw, ed in prima persona dobbiamo affrontare innumerevoli trappole ed indovinelli disseminati dal vecchio pazzo in fin di vita. Così come nei film, i trabocchetti sono molto diversificati, c'è da rovistare in mezzo a cumuli di siringhe, sezionare cadaveri, disinnescare bombe, combattere contro altri partecipanti del "gioco" di Jigsaw. La trama permette ogni qualsivoglia tipo di cinica fantasia. Alcuni enigmi sono ben congegnati e la loro soluzione regala molta soddisfazione, mentre altri lasciano perplessi per modalità e realizzazione. E' il caso di uno dei primissimi, dove leggendo sullo specchio una serie di numeri viene visualizzata la cifra sbagliata da inserire nel lucchetto: siamo andati avanti solo dopo innumerevoli tentativi a caso. Anche i combattimenti non sono molto soddisfacenti, visto che non c'è alcun tipo di fisica, collisioni con oggetti o la stanza, per non parlare della varietà nelle mosse. La trama è lineare, grazie anche ad un level design che non lascia spazio a sorprese ma "guida" il giocatore da una stanza all'altra, attraverso corridoi infiniti ed apparentemente tutti molto simili,tanto che alla fine è difficile perdersi nel buio di Saw. Il gioco ha tonalità che virano rapidamente su chiaro scuri decisi e spesso si riesce ad andare avanti solo a lume di accendino, tenendolo nella mano sinistra e percorrendo le stanze palmo a palmo. La sensazione di tensione e paura è amplificata da un ottimo audio che riesce spesso a mettere in soggezione ed impaurire, e la favolosa recitazione dei protagonisti non è seconda alla pellicola cinematografica (peccato, o per fortuna, è tutto in inglese sottotitolato in italiano).
Nella trappola di Jigsaw
Laddove i videogiochi horror si sono decisamente buttati su strutture prettamente shooter (Resident Evil) o fantascientifiche (Dead Space), ecco che Saw torna sui binari della paura "classica", quella alla quale ci hanno da sempre abituato Silent Hill o Project Zero. Ricalcando la struttura di un film splatter-torture, Saw mette sul piatto di gioco una grande atmosfera con un setting disegnato per imprimere nelle menti dei giocatori una pressione psicologica non comune nei videogiochi: sono presenti tutti i clichè del caso, che pur essendo ben conosciuti fanno sempre il loro effetto con stanze buie, candele, rumori improvvisi, manichini, strisce di sangue ovunque, porte che si chiudono all'improvviso.
Tutti gli ingredienti giusti per restare con il fiato sospeso per un po'. Gli enigmi del gioco sono una sorta di "Greatest Hits" dei film ma sfortunatamente, tutti i capitoli usciti non riescono a regalare abbastanza azione da non rendere il gioco ripetitivo dopo poche ore. La struttura stanza-trappola-stanza diventa meccanica fin da subito con poco altro da fare, in Saw. Gli sviluppatori, ovviamente coscienti di questo difetto, hanno cercato di dare ai giocatori alcune "preoccupazioni" in più visto che nel nostro corpo è custodita una chiave che può salvare la vita ad alcune delle persone rinchiuse nella struttura in cui ci si trova, e spesso e volentieri dobbiamo farci i conti combattendoci contro. Come già detto, è proprio in queste sezione che il gioco scade, a causa di comandi poco reattivi ed una interazione nulla. Oltre ai combattimenti, ogni tanto dobbiamo eseguire dei piccoli "quick time event", premendo nella giusta sequenza e con il timing corretto una serie di pulsanti, pena morte istantanea.
Trofei PlayStation 3
Saw mette a disposizione del giocatore ben 47 trofei. La progressione con la quale sono sbloccati è lineare e costante: verranno ottenuti tutti finendo il gioco. La maggior parte di essi, infatti, non necessita di azioni particolarmente impegnative ma lo svolgersi degli eventi ce li farà ottenere in modo automatico. 11 di essi sono segreti, e sono legati al salvataggio di vari ostaggi tenuti segregati dal perfido Jigsaw.
Vivere o morire?
Ci sono due tipologie di enigmi, e vanno risolti con meccaniche di gioco completamente differente. I primi fanno partire una sorta di "mini-gioco" nel quale, attraverso l'uso dei tasti e dell'analogico, dobbiamo compiere una specifica azione (ad esempio recuperare un oggetto dentro un cadavere). I secondi invece sono di tipo ambientale, perchè presuppongono lo studio dello spazio circostante e l'attivazione (spesso disattivazione) di specifici congegni. La realizzazione dei mini-giochi è abbastanza approssimativa dal punto di vista del gameplay, sono molto semplici ed automatici. Meglio i secondi, perchè riescono a stimolare maggiormente i neuroni e di conseguenza forniscono maggiori soddisfazioni una volta risolti. La realizzazione tecnica è discutibile, salvandosi, come già detto, l'atmosfera generale (ottima), e con l'oscurità che arriva opportunamente a coprire le magagne tecniche di texture e shader un po' grezzi, nonostante l'uso dell'Unreal Engine.
Conclusioni
I realizzatori di Saw sono riusciti nel loro più grande intento: rendere al meglio l'atmosfera truce e nera delle pellicole cinematografiche. Il gioco è infatti un intero fan-service per gli appassionati della saga e gli amanti dell'horror-torture. Belle trappole dalle quali sopravvivere, ottimi momenti di sana tensione emotiva. I difetti, però, ci sono. I combattimenti sono poco realistici e poco reattivi pad alla mano; la struttura lineare del gioco può annoiare, alla lunga, e la realizzazione tecnica (eccezion fatta per l'ottimo comparto audio) non è degna di un gioco di questi tempi. Saw, comunque, rappresenta una buona base di partenza per un prossimo seguito e un possibile acquisto per i fan della saga.
PRO
- Grande atmosfera
- Alcuni ottimi puzzle
- Audio e doppiaggio inglese
CONTRO
- Realizzazione tecnica
- Struttura lineare un po' ripetitiva
- Combattimenti da migliorare