Versione testata: PC
Air Conflicts: Secret Wars inizia male e si riprende un po' andando avanti con il gioco. Descriverlo è semplice: si tratta di un simulatore di volo arcade alla Ace Combat, o alla H.A.W.X che dir si voglia, ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale.
Sulla carta ha delle caratteristiche di tutto rispetto, con sei campagne per giocatore singolo, la possibilità di giocare con controlli arcade o più simulativi (non aspettatevi niente di che, sono soltanto meno assistiti), un multiplayer competitivo basato sull'abilità negli scontri aerei e diversi extra come velivoli sbloccabili e una trama a fare da collante alle diverse missioni. I problemi vengon giocando. La prima campagna è di una noia mortale. Non è bello usare il termine "noia", anche perché troppo soggetto alle fluttuazioni individuali, ma in questo caso come altro descrivere delle mappe praticamente vuote in cui bisogna volare dal punto A al punto B combattendo o schivando una manciata di aerei nemici? È vero che durano poco, ma è anche vero che non passano mai tanto sono piatte. Fortunatamente abbiamo l'usanza di finire i giochi prima di recensirli, altrimenti il voto finale sarebbe stato miseramente più basso e penalizzante.
Ma continuiamo a parlare delle prime missioni, che non abbiamo ancora esaminato fino in fondo. I problemi principali sono la mancanza di cose da fare e l'uso di aerei lenti e poco performanti. Capiamo la necessità di introdurre al gioco con dolcezza, ma qui si è esagerato; anche perché non è che ci siano moltissimi concetti da capire. Insomma: intere missioni dedicate al bombardamento di una o due postazioni di artiglieria, o all'abbattimento di tre aerei nemici non sono il massimo. Oltretutto, abbiamo provato a giocare inizialmente al livello di difficoltà medio, ma lo abbiamo trovato veramente troppo facile, cosa che non ha deposto a favore del divertimento. Abbiamo quindi optato per il livello medio/alto, dove la sfida si è dimostrata più ragionevole, anche se non certo impossibile.
Per questo vi consigliamo, se siete dei giocatori esperti, di partire subito da questo livello di difficoltà o dal superiore, altrimenti Air Conflicts: Secret Wars sarà una passeggiata di salute. Altro grosso problema delle prime mappe è la bruttezza generale della grafica. Perché mettere i livelli peggiori all'inizio? In certi casi ci si trova a volare su deserti spogli disegnati da texture poco dettagliate e da una conformazione geografica piatta che sembra uscita da un brutto gioco PS2. Fortunatamente i modelli degli aerei sono ben fatti, con la possibilità di cambiare la posizione della telecamera per guardarli meglio. Fin qui, disastro completo.
La guerra continua
Fortunatamente, da circa la seconda metà della seconda campagna, le cose vanno migliorando e Air Conflicts: Secret Wars migliora a tal punto da diventare un prodotto godibile. Non perfetto, ma nemmeno lo sfacelo che facevano sospettare i primi livelli. Le missioni si allungano, le cose da fare aumento, gli scontri aerei diventano più impegnativi e, finalmente, gli scenari diventano guardabili.
In realtà non c'è mai il sense of wonder di un Ace Combat, ma qualche momento ispirato viene fuori e si arriva alla fine abbastanza soddisfatti. I deserti spariscono in favore di aree boschive piene di città. La trama si arricchisce di fatti storici difficilmente affrontati nei videogiochi (come la questione cecena) e alcuni momenti risultano impegnativi abbastanza di richiedere maggiore attenzione. Ad esempio, doversi scontrare con decine di aerei nemici è divertente, come abbiamo apprezzato la missione in cui bisogna attirare l'attenzione della potente aviazione russa, prima amica, per distruggere un personaggio chiave nella storia privata della protagonista DeeDee (che razza di nome). Certo, manca sempre quella cura per i dettagli che fa un grande gioco, ma non ci si trova certo a combattere con la boria delle prime missioni, che diventa solo un ricordo (o un incubo per chi volesse rigiocare tutto da capo). Purtroppo però, ci sono altri problemi da considerare. Si tratta di questioni minori, ma rendono bene l'idea di alcune ingenuità dietro allo sviluppo. Quella più evidente è la dimensione delle mappe. A volte ci si trova a combattere in zone limitrofe alla fine di una mappa. Quando si esce fuori dall'aria di gioco appare una freccia rossa che ci invita a tornare nell'area preposta. Ora, perché mettere degli obiettivi proprio sui bordi? È sinceramente fastidioso non poter manovrare come si vuole per non rischiare di finire fuori dalla mappa ed esserne penalizzati.
La resa
Come già detto, tecnicamente Air Conflicts: Secret Wars non è un buon gioco. Alcune mappe sono molto migliori di altre, ma non arrivano mai all'eccellenza e si segnalano inesorabilmente per la mancanza di dettagli.
Qualcuno dirà che, in fondo, si vola e quindi si ha poco tempo per guardare in basso. Purtroppo non è questo il caso. Una delle caratteristiche del gameplay è la possibilità di diventare invisibili ai nemici volando a bassa quota. Traduzione: in alcune mappe si vola sempre raso terra e, quindi, si ha la possibilità di "ammirare" le brutte texture che compongono gli scenari, così come i vari oggetti che li popolano. Dal cielo la situazione migliora, con alcuni effetti di luce gradevoli e le esplosioni degli aerei nemiche ben fatte, ma i pochi punti positivi, come anche i già citati modelli tridimensionali degli aerei, non bastano a riequilibrare una parte tecnica obsoleta. Va segnalata inoltre la scarsa interattività con lo scenario. Perdonate il sadismo, ma sarebbe stato bello che le bombe producessero ben altri effetti di una semplice macchia nera sulle texture. Invece niente: alberi ed edifici sono indistruttibili, a parte quelli che riguardano qualche obiettivo specifico. Sinceramente siamo abituati a ben altro.
Conclusioni
Uno dei più grossi difetti di Air Conflicts: Secret Wars è la concorrenza spietata degli Ace Combat e di altri titoli dello stesso genere come H.A.W.X. Purtroppo i confronti sono inesorabili, con il titolo di bitComposer che ha dalla sua soltanto una trama più articolata e uno scenario usatissimo, ma sempre affascinante. Lo consigliamo soltanto ai fan del genere e a quelli che non riescono a vivere senza rievocare la Seconda Guerra Mondiale.
PRO
- Trama articolata
- Alcune missioni avanzate sono ben fatte
- Buoni i modelli degli aerei
CONTRO
- Le prime missioni sono da dimenticare
- Tecnicamente obsoleto
- C'è di molto meglio sul mercato