L'idea dietro alla serie A Quiet Place è davvero semplice: dei mostri ciechi, ma dall'udito finissimo, cacciano gli umani individuandone i rumori. Da questa trovata sono nati dei film lenti e tesissimi, davanti ai quali lo spettatore sta costantemente con il fiato sospeso, facendo caso a ogni singolo suono (a volte non solo interno al film, come capirete se siete andati al cinema a vederne uno).
A Quiet Place: The Road Ahead è il tentativo degli italiani Stormind Games di tradurre quell'idea in un videogioco. Più precisamente in un horror stealth in prima persona in cui, guarda un po', ogni rumore conta.
Fare silenzio
Se vogliamo il gioco è tutto qui e non poteva essere altrimenti. Si tratta quindi di un'esperienza incentrata essenzialmente sul non fare rumore per evitare di essere uccisi, dove i nemici sono delle lattine di birra pericolosamente gettate a terra, dei vetri rotti o, più semplicemente, delle pozzanghere. Alex, la protagonista, e gli altri personaggi che fanno parte del cast, devono semplicemente provare a sopravvivere in condizioni estreme.
Detto tra noi la storia non è granché e si limita a fare il suo, senza avere in realtà molto da aggiungere a quanto si è visto sul grande schermo. Meglio evitare anticipazioni, comunque. Ciò che possiamo dirvi è che ci si muove davvero lentamente per tutto il tempo. No, davvero: si passa la maggior parte dell'avventura accucciati, andando alla velocità minima possibile, perché le creature sono davvero sensibilissime. Usando un controller ciò significa dover gestire la pressione sullo stick analogico di sinistra per non prendere troppa velocità. Giocando con mouse e tastiera, invece, il tutto si fa più semplice, perché la rotellina del mouse può essere impiegata per stabilire la velocità di movimento. Abbiamo provato entrambi i sistemi di controllo e a loro modo funzionano entrambi, anche se con il controller si crea maggiore tensione. Ovviamente siamo morti più spesso con quest'ultimo. Poco male.
Strumenti
Comunque sia sappiate che dovrete riuscire a muovervi molto lentamente per circa 8-9 ore, questo il tempo che abbiamo impiegato per finirlo. Del resto come poteva essere altrimenti? L'essenza della serie è questa, quindi preparatevi perché ogni passo conta e l'abilità più importante che dovrete sviluppare è quella di capire dove camminare e dove no, perché un bel tappeto di foglie autunnali può essere fatale. Sbrigarsi? Controproducente, visto che porta a morte certa (anche se potrebbe rappresentare una sfida notevole per gli speedrunner). In questo senso gli alieni sono davvero reattivi, elemento che contribuisce non poco a far crescere la tensione.
Ci sono comunque degli strumenti che possono essere usati per semplificarci la vita, come il fonometro costruito da Alex, che rileva il rumore circostante, facendoci capire il nostro margine di rumorosità, e mostra la posizione delle creature. Ad esempio, in caso di pioggia, possiamo muoverci più velocemente (non capita spesso nel corso dell'avventura). Abbiamo anche la classica torcia elettrica, quantomai utile per illuminare le zone buie e vedere se il percorso è sgombro. Alex di suo può impugnare uno strumento alla volta, scelta che rende strategico decidere cosa usare in un dato momento, ma che a volte può rivelarsi fatale (si muore spesso, se non lo avete capito).
In alcune missioni le creature sono ben visibili e girano per la mappa indisturbate (solo la loro presenza crea una certa inquietudine, va detto). Nel caso si trovi la sfida troppo ardua, si può abbassare il livello di difficoltà, anche se a cambiare sembra essere soprattutto il numero di colpi che Alex può ricevere prima di morire. Le creature di loro rimangono vigili e spietate, quindi non aspettatevi di poter correre solo perché avete selezionato il livello facile.
Porte e cassetti
Uno degli elementi di gameplay più interessanti di A Quiet Place: The Road Ahead è com'è stata gestita l'apertura di porte e cassetti vari. In qualsiasi videogioco si tratta di operazioni automatiche, cui non si dà grosso peso, ma qui è esattamente il contrario: aprire qualcosa troppo rapidamente significa fare rumore e, di conseguenza, morire. Quindi bisogna farlo con estrema cautela, modulando i movimenti del mouse (o del controller).
Diciamo che ogni porta richiede più di qualche secondo per essere superata e che i cassetti diventano un incubo con cui bisogna fare presto i conti, visto che contengono risorse preziosissime per sopravvivere. Se non lo avete capito, quello di Stomind Games è un gioco in cui bisogna dimostrare di avere un'enorme pazienza in tutto ciò che si fa. Pazienza che deve anche aumentare con l'avanzare dell'avventura, che si fa sempre più difficile. In particolare quando le creature iniziano a scansionare l'area, individuando qualsiasi rumore sospetto, anche quelli che prima non le avrebbero messe in allerta, la situazione si fa più complicata e l'azione rallenta ulteriormente. Certo, si possono usare degli oggetti per creare delle distrazioni e attirare i mostri, o altri per rendere le superfici meno rumorose (i sacchetti di sabbia), ma non aspettatevi mai che il ritmo cresca vertiginosamente.
L’uso del microfono e i figli molesti
Uno delle caratteristiche più chiacchierate di A Quiet Place: The Road Ahead riguarda l'uso del microfono per rilevare i rumori prodotti dal giocatore stesso. Attivatela e vi basterà dire qualsiasi cosa, o produrre il minimo rumore rilevato dal microfono, per essere scoperti. Si tratta sicuramente di una possibilità interessante e potenzialmente molto coinvolgente, a patto di vivere da soli in campagna e di non essere contornati da gatti, cani e altre creature estremamente rumorose come dei figli. Ho provato ad attivare la funzione per provarla, ma quando la prole cinquenne ha capito che poteva farmi morire tra atroci sofferenze urlando come un pazzo (gli ho vietato di guardare il gioco, quindi l'ha presa sul personale), senza doversi avvicinare nemmeno troppo al PC, non c'è stato niente da fare e ho dovuto disattivarla. L'ho riprovata di notte e devo dire che funziona abbastanza bene, sonno permettendo, ma in condizioni di vita normali mi è stato impossibile usarla.
Lato tecnico
Giocato su PC, A Quiet Place: The Road Ahead si è rivelato essere decisamente problematico dal punto di vista tecnico, con il solito Unreal Engine 5 che in alcune occasioni ha dato il peggio di sé, tra scatti evidenti e rallentamenti vari.
Il colpo d'occhio è molto buono, anche se artisticamente non ci troviamo di fronte a un'opera eccezionale, mirata com'è a un realismo di maniera. Comunque sia gli ambienti sono ben progettati e girarli è piacevole, anche perché lo si fa davvero lentamente. Abbiamo incrociato anche qualche bug di troppo, tra prompt che non funzionavano e accessi ad aree che in teoria dovevano essere chiuse. Si spera che vengano eliminati patch dopo patch, così da non fargli rovinare quella che comunque è un'esperienza davvero valida, soprattutto se si ama la serie da cui è tratta.
Conclusioni
Concettualmente, A Quiet Place: The Road Ahead è una riduzione perfetta della serie cinematografica in videogioco. Difficile pensare a dei modi alternativi per realizzarla, considerando l'idea su cui è basata. Per alcuni potrebbe rivelarsi un gioco troppo lento, per altri troppo difficile vista la reattività dei mostri, ma è A Quiet Place, quindi è così che doveva funzionare. Peccato per il lato narrativo non proprio eccezionale e per i diffusi problemi tecnici, ma per il resto è un'esperienza che ci sentiamo di consigliarvi, soprattutto se amate la serie.
PRO
- È A Quiet Place in forma videoludica
- Mette addosso una forte tensione
- Se siete delle persone pazienti, è una bella sfida
CONTRO
- Tecnicamente traballante
- La storia non è granché
- Se non avete pazienza, lasciatelo perdere