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Castlevania: Nocturne 2, la recensione della nuova stagione su Netflix

Richter, Alucard e tutti gli altri tornano su Netflix per una seconda annata di Castlevania: Nocturne, la serie animata ispirata ai mai dimenticati videogiochi Konami.

RECENSIONE di Christian Colli   —   19/01/2025
Richter Belmont

Ormai quello con la serie animata di Castlevania su Netflix sta diventando un appuntamento fisso, quasi annuale e, dopo aver finito di guardare gli otto episodi della seconda stagione di Castlevania: Nocturne, speriamo vivamente che continui così. La nuova serie prodotta da Adi Shankar e disegnata dai prolifici Powerhouse Animation Studios - gli stessi di Masters of the Universe e Tomb Raider: La leggenda di Lara Croft, tra le altre cose - ha proseguito sulla strada tracciata dalle quattro stagioni di Castlevania che l'hanno preceduta, nonostante la controversa scrittura del celebre Warren Ellis, che ha rimaneggiato l'immaginario dei videogiochi Konami per trasformare una storia generazionale di cacciatori di vampiri in una riflessione sulla vita e sulla morte tra sesso, magie e squartamenti.

Nella prima stagione di Nocturne, il britannico Clive Bradley aveva già dimostrato la sua volontà di allontanarsi dalle elucubrazioni filosofiche di Ellis, che invero avevano finito per appesantire non poco la serie precedente: una sterzata che non ha convinto tutti al 100%, ma che ha reso Nocturne una serie animata più dinamica e serrata. La seconda stagione, nel bene e nel male, conferma la direzione intrapresa con una valida tranche di episodi che abbiamo spazzolato in una giornata.

Tutti i vampiri del presidente

La seconda stagione di Castlevania: Nocturne comincia esattamente dove finiva la prima, con Richter, Maria, Annette e Mizrak costretti a ritirarsi dopo che Erzsebet Báthory ha ottenuto i poteri della dea egizia Sekhmet, sguinzagliandogli contro la fedele Drolta. Salvati in extremis dall'arrivo di Alucard, i nostri ripiegano per rimettere insieme una parvenza di contrattacco, il tutto mentre la Rivoluzione Francese prende piede e cominciano a rotolare le teste.

Maria è uno dei personaggi più importanti della stagione 2 di Nocturne
Maria è uno dei personaggi più importanti della stagione 2 di Nocturne

A questo punto, dopo un inizio abbastanza compassato, la seconda stagione Nocturne si dirama in direzioni diverse, seguendo gli archi narrativi dei vari personaggi - protagonisti e comprimari - che si sviluppano in contemporanea mentre sono divisi e distanti. A differenza della prima annata, che era molto più incentrata su Richter, Annette e Olrox, la seconda si dedica agli altri personaggi, cercando però di non trascurarne nessuno. Di conseguenza, si ha l'impressione che ci sia un po' troppa carne al fuoco per otto episodi da mezzoretta ciascuno soltanto, e negli ultimi episodi traspare una certa confusione nel montaggio e nell'esposizione delle vicende, con alcune sottotrame secondarie che riaffiorano sotto sforzo solo per ricordarci che ci sono anche loro.

La storia continua a essere solo liberamente ispirata ai giochi della serie Castlevania, con i personaggi di Rondo of Blood, Symphony of the Night e Bloodlines rimaneggiati e riscritti per l'occorrenza. Di castelli non se ne vedono più da un pezzo e Dracula è ormai un vago ricordo, soprattutto ora che la sceneggiatura esplora nuove mitologie come quella egizia. Anche l'intreccio con la Rivoluzione Francese sembra finire in secondo piano e rispuntare solo occasionalmente, pur avendo una importanza determinante nei momenti finali, anche perché Maria ha ben altro a cui pensare.

Uno dei personaggi chiave nel corso di questa stagione, Maria percorre un arco narrativo struggente ma frettoloso, che la mette finalmente ai ferri corti con suo padre Emmanuel e con sua madre Tera, che si è lasciata vampirizzare alla fine della prima stagione. Il drammatico punto di svolta a metà stagione dovrebbe avere conseguenze disastrose a lungo termine ma la sceneggiatura indugia su di esse solo per pochi minuti, salvo suggerire sviluppi futuri che Castlevania: Nocturne potrebbe esplorare in un'eventuale terza annata. Essendo una delle sottotrame più importanti, il suo repentino accantonamento lascia l'amaro in bocca, ma il ritmo serrato della storia fortunatamente aiuta a digerire la cosa.

Diciamo che Bradley non si abbandona troppo all'introspezione, non tanto quanto faceva Ellis nelle stagioni del primo Castlevania, e per certi versi è meglio così: Nocturne 2 è più incalzante e i momenti di quiete e riflessione sono maggiormente bilanciati. Nonostante ciò, certi personaggi godono solo di qualche ritaglio nell'insieme e, se il rapporto tra Olrox e Mizrak è forse quello che ne soffre maggiormente, Edouard e gli altri mostri hanno un ruolo talmente ridimensionato che sembra quasi non si sapesse più cosa farne. Diciamo che averli creati appositamente per la serie animata non ha aiutato.

Erzsebet e Drolta sono le antagoniste principali di Castlevania: Nocturne 2
Erzsebet e Drolta sono le antagoniste principali di Castlevania: Nocturne 2

In ogni caso, anche il breve tempo che passiamo insieme a questi personaggi è impreziosito da un doppiaggio in lingua originale d'eccellenza. In italiano alcune voci perdono carisma, sebbene il nostro cast possa contare su professionisti del calibro di Marco Balzarotti e Riccardo Rovatti. In questi casi la voce fa davvero tanto, quindi abbiamo lasciato le considerazioni sul personaggio che sicuramente suscita più interesse rispetto agli altri: Alucard. Valerio Amoruso doppia ottimamente il figlio di Dracula, introdotto nella serie di Ellis e riportato in scena alla fine della prima stagione di Nocturne. Il suo ruolo, tuttavia, è cambiato.

Una stagione tutta azione

Avendo vissuto secoli, esplorato mezzo mondo - simpatici i riferimenti alla sua permanenza in Giappone - e conosciuto generazioni di Belmont, Alucard fa da mentore a Richter e Annette, non senza difficoltà. La contrapposizione tra la sua immortale pazienza e il carattere più irruente del giovane cacciatore di vampiri è un elemento cruciale del loro rapporto, che forse la sceneggiatura non approfondisce in maniera didascalica, ma che in un certo senso sviluppa nelle scene d'azione congiunte, in cui i due hanno una chimica straordinaria.

Abbiamo apprezzato moltissimo la caratterizzazione di Alucard
Abbiamo apprezzato moltissimo la caratterizzazione di Alucard

Nocturne 2 tratta bene Alucard, a nostro avviso: rispettando la caratterizzazione di giochi come Symphony of the Night, sorvola sui risvolti più deprimenti della sua storia, abbondantemente esplorati soprattutto nell'ultima stagione di Ellis, conferendogli qualità più umane - inclusa qualche battuta ironica inattesa - che ne rispecchiano l'esperienza e maturità. È un coprotagonista estremamente carismatico che è una delizia guardare interagire col cast, rimproverare Richter, comandare una ribellione o, molto più semplicemente, combattere facendo uso degli incantesimi e delle abilità che contraddistinguevano il suo personaggio nei videogiochi.

Nelle scene d'azione Castlevania: Nocturne si era già distinto con la prima stagione, ma la seconda mette il carico da cento, imbastendo combattimenti assolutamente spettacolari soprattutto contro i "boss" finali, che peccano forse in caratterizzazione - sono antagonisti abbastanza monodimensionali, specialmente Erzsebet e Drolta - ma riescono a essere tremendamente minacciosi quando si scatenano. Nocturne ci è sembrato molto meno gratuito nella sua efferatezza visiva; gli animatori dei Powerhouse Animations Studios si sono concentrati sulla complessità delle coreografie in scontri spesso corali, in cui i vari personaggi esercitano i loro poteri magici in maniera creativa o semplicemente brutale.

Le scene d'azione di Castlevania: Nocturne 2 sono veramente spettacolari
Le scene d'azione di Castlevania: Nocturne 2 sono veramente spettacolari

Impiegando diversi stili grafici e con una colonna sonora coinvolgente, i combattimenti sconfinano nell'anime puro, influenzati evidentemente da opere come Dragon Ball, Jujutsu Kaisen e Naruto. Pur mancando di qualche fotogramma come succede spesso in queste produzioni, la seconda stagione ci è sembrata sensibilmente più fluida nelle scene d'azione rispetto alla prima annata, con picchi memorabili in alcuni scontri corpo a corpo.

Castlevania: Nocturne 2 parrebbe mettere fine a questo arco narrativo con un epilogo soddisfacente e risolutorio che lascia comunque alcune porte aperte, e neanche troppo sottilmente. Sarebbe un peccato se Netflix non rinnovasse la serie per un'altra stagione o non proseguisse l'antologia di Castlevania con l'adattamento, per dire, di Aria of Sorrow e Dawn of Sorrow.

Castlevania Nocturne

La trasposizione animata dei giochi Konami sembrerebbe aver trovato una quadra, seppur restino ancora diverse spigolosità da limare: chi apprezzava la scrittura di Ellis probabilmente gradirà meno l'enfasi che Nocturne ripone sull'azione, specie in questa seconda stagione, ma tutto sommato, per essere una serie animata che parla di mostri, demoni e cacciatori di vampiri, fa esattamente quello che deve fare.

Conclusioni

Multiplayer.it

8.0

La seconda stagione di Castlevania: Nocturne conferma una nuova direzione più incentrata sull'azione e sul dinamismo dei combattimenti che sull'introspezione del corso Ellis. Pur intrattenendo e riuscendo a chiudere molteplici archi narrativi in maniera soddisfacente, i nuovi episodi di Nocturne si barcamenano con troppe sottotrame, finendo per sacrificare lo spazio di alcuni personaggi sull'altare della spettacolarità. A questo punto una terza stagione sarebbe obbligatoria, magari meno ambiziosa e più centrata: i presupposti per migliorare ancora ci sono tutti.

PRO

  • Scene d'azione superlative
  • Chiude in maniera soddisfacente l'arco narrativo in corso
  • Ottima realizzazione tecnica

CONTRO

  • La seconda metà della stagione è un pelo confusionaria
  • Qualche personaggio o sottotrama meno convincente
  • I rimaneggiamenti dei giochi di riferimento scontenteranno i fan