Sono parecchi anni che Star Trek non riesce a trovare una giusta interpretazione videoludica e a dire il vero sembra aver sempre incontrato delle difficoltà nell'impresa, ad eccezione di qualche raro esempio, come le vecchie avventure Interplay. Non stupisce, dunque, che la stessa situazione si sia riproposta anche su mobile, dove i titoli di Star Trek sono stati finora piuttosto rari e trascurati dai più, ma qualcosa potrebbe cambiare con l'arrivo di Star Trek: Fleet Command, perché è evidente che il team Scopely abbia intrapreso questa missione con uno zelo particolare, cercando di rispettare profondamente la serie piuttosto che sfruttarla semplicemente per il suo richiamo, come vediamo in questa recensione. C'è da dire che si tratta di un titolo piuttosto impegnativo: nonostante sia un gioco ispirato al nuovo arco narrativo di Star Trek, con i personaggi che riproducono in maniera piuttosto fedele gli attori dei nuovi film, qui non si parla proprio di un tie-in quanto di un titolo di più ampio respiro.
Star Trek: Fleet Command è infatti uno strategico con elementi gestionali, che ci vede impegnati nella costruzione di una base dalla quale lanciarci all'esplorazione dello spazio, ampliando il nostro potere e la nostra influenza in un universo dilaniato dai continui scontri fra Federazione, Romulani e Klingon. Si potrebbe definire uno strategico 4X di derivazione mobile, che tuttavia presenta un sistema di micro-transazioni (essendo un free-to-play, ovviamente) particolarmente equo e poco invadente. Inoltre, unisce a questa struttura più propriamente strategica alcuni elementi in stile RPG collegati alla presenza dei personaggi storici della serie, che possono essere reclutati e applicati alle navi in nostro possesso in modo da puntare sulle loro varie abilità e specializzazioni. Non è un gioco semplice: al contrario di quanto accade spesso con i titoli mobile qui c'è da entrare bene nelle meccaniche prima di raggiungere una certa padronanza e forse, paradossalmente, è meno godibile su un dispositivo mobile piuttosto che su un PC, ma questa sua profondità è anche il maggiore punto di forza.
Spazio, ultima frontiera
Il gioco si svolge su una vasta mappa stellare, dalla quale è possibile accedere a vari sistemi, con l'estensione dello spazio esplorabile che aumenta al progredire dei nostri mezzi. Ci sono, in sostanza, due direttrici lungo le quali si sviluppa l'azione: da una parte la costruzione e gestione della base, che procede nella maniera classica dei gestionali strategici, con la necessità di raccogliere risorse e investirle per l'espansione, con la costruzione di nuove strutture e la loro evoluzione costante. Qui entrano in gioco le classiche attese dei giochi free-to-play, ma la cosa positiva è che siamo sottoposti a talmente tante possibili azioni da intraprendere che risulta difficile incappare in momenti di inattività forzata, che possono dunque spingere alle micro-transazioni. L'altra direttrice principale è quella dell'esplorazione spaziale e delle azioni alla guida delle astronavi: queste possono essere inviate in vari luoghi per portare a termine diverse missioni, che comprendono combattimenti contro nemici, missioni di difesa, aiuto, trasporto e quant'altro.
È particolarmente interessante anche la possibilità di influire sugli equilibri prendendo alcune decisioni nel corso delle "quest", che determinano il nostro indirizzo diplomatico. In base a come ci comportiamo nel corso di alcune missioni focali possiamo tendere all'alleanza con la Federazione, con i Klingon o con i Romulani, scegliendo così il nostro percorso tra le diverse forze che si contendono il controllo dello spazio conosciuto senza un percorso prestabilito da seguire necessariamente. Avanzando nel gioco si sbloccano nuovi personaggi che hanno abilità diverse e più o meno influenti in base al loro livello di rarità e questi possono essere impiegati sulle navi in modo da sfruttare le loro caratteristiche. Chiaramente, si tratta di impiegare in maniera strategica tali vascelli in base alle abilità associate al comandante, cosa che determina un'ulteriore caratteristica tattica alla struttura di gioco. Navi, pianeti, personaggi e mappa sono rappresentati con un'ottima grafica poligonale particolarmente dettagliata e fedele al design originale dei soggetti. Il problema è magari la scala utilizzata per mettere in scena il tutto, che sugli schermi di alcuni smartphone possono rendere gli elementi da seguire molto piccoli e confusi. Ottima cosa, invece, i testi completamente tradotti in italiano.
Conclusioni
Star Trek: Fleet Command è un ottimo strategico mobile, che risulta arricchito dalla celebre licenza su cui si basa senza peraltro dipendere necessariamente da questa per trovare un senso. Questo significa che può essere apprezzato da chiunque sia interessato al genere e in particolare alla declinazione in stile 4X, non solo dai trekkie in trepidante attesa dopo anni di penuria di titoli dedicati. Paradossalmente, i suoi punti di forza, ovvero la profondità e complessità strutturali, determinano anche quelli che possono essere considerati i suoi punti deboli: la quantità di elementi e informazioni su schermo, sia per quanto riguarda la mappa che l'interfaccia, richiederebbero probabilmente una fruizione in stile PC più che una sessione di gioco su smartphone.
PRO
- Profondo e ben strutturato come un buon strategico
- Ottimo sfruttamento della licenza Star Trek
- Buona progressione verso le meccaniche più profonde e complesse
CONTRO
- Può risultare scomodo su dispositivi più piccoli
- Piuttosto derivativo rispetto al suo genere di appartenenza