La produzione di titoli indipendenti è davvero sterminata, tanto che molti non si rendono conto di quanto sia ben più vasta di quello che di solito si affaccia nei negozi digitali delle console più diffuse o su Steam. Il punto di riferimento per gli sviluppatori indie in cerca di una piazza su cui presentare i loro lavori è ormai da anni il sito itch.io, dove vengono pubblicati decine di titoli al giorno. Definire quali siano i migliori tra quelli offerti dalla piattaforma è un'impresa impossibile, mentre è sicuramente più fattibile elencare dieci giochi di itch.io che vanno provati assolutamente, tanto per godere di un po' di vera anarchia creativa.
Night of the Consumers
Night of the Consumers è un incubo romeriano tradotto in chiave contemporanea. Gli zombi sono tornati e ora hanno la forma di consumatori che entrano senza sosta nel negozio dove il protagonista è impiegato come commesso (è al suo primo giorno di lavoro), con richieste assurde e pronti a lamentarsi in modo feroce nel caso non trovino ciò che cercano. Il gameplay è quello di un action in prima persona, ma la tensione è quella di un vero e proprio horror. Di base ci troviamo di fronte a un ribaltamento della metafora del centro commerciale, con la realtà che fa più paura della finzione.
I giocatori devono correre lungo i corridoio pieni di prodotti del negozio per rifornirlo, evitando contemporaneamente i consumatori più accaniti o soddisfacendoli il più velocemente possibile quando si viene "catturati". Non riuscire significa beccarsi una lavata di capo ed essere licenziati. Considerando che lo sviluppatore, un singolo individuo che si firma con il nome di GERMFOOD, lavora proprio come commesso, si tratta quasi di un titolo autobiografico. Night of the Consumers è un'esperienza breve, intensa e significativa, non priva di difetti ma decisamente valida nella sua essenza.
Briley Witch Chronicles
Briley Witch Chronicles è un gioco di ruolo stile giapponese realizzato da Sarah Jane Avory che ha due caratteristiche fondamentali: è fatto benissimo ed è disponibile solo per Commodore 64, anche se una versione per Amiga è in sviluppo. Di base potete acquistarlo per poi giocarlo direttamente sul vecchio computer di casa Commodore, dopo averlo flashato su una cartuccia, oppure potete giocarci sui TheC64, Mini o Maxi che siano. Naturalmente è fruibile anche tramite emulazione.
Il gioco racconta la storia di una certa Briley Forester e di come la sua vita venga sconvolta quando viene trascinata in un altro mondo, dove scopre di essere una strega. Il tutto si traduce in un gioco di ruolo narrativo visto dall'alto, pieno di dialoghi con i molti personaggi che popolano il mondo di gioco, combattimenti a turni e moltissime cose da scoprire. Fosse uscito negli anni '80 ne parleremmo come di un capolavoro assoluto della storia dei videogiochi, ma c'è da dire che anche oggi fa la sua figura.
Eat the Rich (Black Friday Simulator)
Eat the Rich (Black Friday Simulator) di Evan Greenwood e Luc Wolthers è una metafora dei tempi moderni, quasi un ribaltamento del punto di vista di Night of the Consumers (si cui abbiamo parlato in un altro paragrafo), ma che arriva a conclusioni simili. L'obiettivo è quello di guidare un gruppo di consumatori in un negozio, chiamato non casualmente Bezos, durante il Black Friday, per cercare di acquistare tutti i prodotti in offerta. Il gameplay è completamente basato sulla fisica e vede la massa dei consumatori, completamente nudi, distruggere scaffali e pareti per avere i loro beni scontati.
Livello dopo livello si guidano sempre più consumatori che, a fronte di un risparmio apparente, aumentano il debito collettivo e non riescono a mostrarsi mai soddisfatti. Nei livelli finali si controlla una vera e propria folla, la cui distruttività raggiunge dei livelli d'inimmaginabile spettacolarità, in una progressione che smette di avere senso per svelare la sua natura mostruosa e patologica.
31 Unmarked Games
31 Unmarked Games di drogen è un titolo giocato completamente sul filo dei ricordi. Il giocatore ha ricevuto per posta delle cassette senza etichette, trentuno per la precisione, e deve farle girare in un vecchio computer per scoprire cosa contengono. In alcune si trovano dei giochi completi, in altre dei prototipi, in altre ancora dei giochi non finiti, per arrivare alle cassette rovinate, cui evidentemente il tempo e l'incuria hanno imposto il loro tributo.
Dopo aver visionato il contenuto di una cassetta, è possibile disegnarne la copertina, così da darle un'identità, come poi si faceva in passato per le cassette copiate in casa. Alla fine si ottiene una strana collezione che non può che suscitare una certa nostalgia in chi ha vissuto gli anni '80 ed ha vissuto un'esperienza simile in tempi più o meno recenti. Nostalgico, ma nel modo giusto.
We Become What We Behold
We Become What We Behold di Nicky Case! è un gioco concettuale completamente gratuito in cui l'obiettivo è davvero semplice: fotografare situazioni interessanti da pubblicare sui social per generare coinvolgimento. Il punto di partenza è la teoria di Marshall McLuhan secondo cui "il medium è il messaggio" e che gli strumenti che utilizziamo finiscono inevitabilmente per plasmare il modo in cui pensiamo e agiamo. Dura cinque minuti e diventa presto uno specchio del sistema in cui i social radicalizzano le persone e i gruppi sociali, generando incomprensioni e violenza.
La schermata di gioco è formata semplicemente da una specie di piazza su cui si muovono degli omini con le teste rotonde e quadrate. Si comincia fotografando un semplice uomo con il cappello, quindi una coppia formata da omini dalle teste differenti e si arriva a riprendere una scena di violenza dovuta alla follia, connotandola in modo discriminatorio e razzista, così da creare una forte contrapposizione tra gli omini di tipo diverso, che prima convivevano pacificamente. Il finale potete scoprirlo da soli. Tanto non avete bisogno d'installare nulla, visto che We Become What We Behold può essere giocato direttamente via browser.
Butterfly Soup
Itch.io è pieno di visual novel che raccontano il mondo più intimo dei loro autori e delle loro autrici, che sulla piattaforma si sentono completamente liberi da vincoli commerciali o dal dover soddisfare un pubblico in cerca di facile erotismo. È il caso di Butterfly Soup di Brianna Lei, che narra l'esperienza di alcune ragazze asiatiche gay che entrano in una squadra di baseball. Nonostante la durata ridotta (si finisce in circa 3-4 ore), la Lei riesce a raccontare con grande capacità e sensibilità la sua storia, fatta di difficoltà d'integrazione, di problemi legati alla sessualità delle protagoniste e del loro mondo interiore. Considerando che Butterfly Soup è completamente gratuito, vale decisamente la pena di dedicargli il tempo che dura. Volendo è possibile giocarci anche da browser o su sistemi mobile.
Sonic 3D in 2D
Sonic 3D in 2D di Sotaknuck è una delle migliori cose di Sonic che si possono trovare sulla scena indipendente. Si tratta sostanzialmente della traduzione in 2D di Sonic 3D Blast, di cui riprende buona parte della trama e dello stile dei livelli, ma donando al tutto un gameplay che ricorda quello più classico della serie. Per inciso, il modello verso cui l'autore ha guardato è quello dei capitoli per Mega Drive. Se vogliamo ci troviamo di fronte a un'operazione simile a Sonic Mania, ma in questo caso senza alcun avallo da parte di Sega e senza soldi da spendere per giocare. Se vi aspettate un titolo minore vi sbagliate di grosso, perché Sonic 3D in 2D ha una lunghezza ragionevole e molti extra: è diviso in quindici atti per un totale di otto zone. Ci sono inoltre quindici boss da combattere e tre personaggi giocabili selezionabili sin dall'inizio: Sonic, Tails e Knuckles. Insomma, è uno di quei giochi indipendenti realizzati magnificamente sotto la spinta della passione pura.
Democratic Socialism Simulator
Democratic Socialism Simulator di Molleindustria ipotizza uno scenario particolarissimo e mette nei panni del primo presidente socialista degli Stati Uniti d'America. Nonostante la vittoria elettorale, saremo in grado di attuare le riforme che servono per ridistribuire la ricchezza e per contrastare i cambiamenti climatici? Ce la faremo a portare avanti il nostro programma o saremo fermati dalla furia degli elettori e di tutte quelle forze della classe dirigente che perderebbero il loro status quo nel caso riuscissimo a fare ciò che ci siamo proposti? Il gioco, di una semplicità estrema a livello di meccaniche, è incentrato su centinaia di decisioni da prendere, basate su delle proposte politiche reali. Ogni partita è generata proceduralmente e può portare a diversi finali. In Democratic Socialism Simulator c'è spazio per tutte le ideologie, ma soprattutto per la comprensione di come il potere agisce per frenare il cambiamento. Molleindustria lo ha realizzato prefigurando cosa accadrebbe nel caso in cui Bernie Sanders vincesse le elezioni americane. Impossibile che accada, ma l'ipotesi è di per se affascinante.
Metavaxx
Metavaxx è Campo Minato fuso con uno twin stick shooter. Il giocatore deve addestrare un vaccino iniettandolo in alcuni campioni biologici, in cui l'obiettivo è o quello di combattere e distruggere tutte le cellule infette, o isolarle eliminando solo le cellule sane. Si vince quando sulla mappa rimane solo un tipo o l'altro di cellula. Ma come distinguerle? Con un sistema alla Campo Minato, ovviamente: le cellule distrutte indicano con un numero a quante cellule infette erano collegate. Osservando i collegamenti tra le diverse cellule diventa quindi possibile desumere quali siano quelle sane e quali quelle infette, per poi decidere come procedere. Il tutto si traduce in uno sparatutto frenetico e divertente, dove bisogna anche imparare a ragionare così da non svuotare completamente il campione infetto, rendendo nulla la progressione del vaccino.
Strawberry Cubes
Strawberry Cubes di loren schmidt è pura arte del glitch. È un videogioco sventrato e con le viscere esposte, in cui è possibile scorgere la natura stessa del medium. Nella sua caoticità appare essere deliberato e meditato, dentro però a una visione delirante continuamente rigurgitata sul giocatore. A prima vista sembra un platform. Più precisamente un vecchio platform 2D a schermate fisse per sistemi a 8-bit, ma appena ci si inizia a muovere ci si rende conto di trovarsi di fronte a un'esperienza diversa, in cui non si può dare per scontato che la strada giusta non sia proprio quella sbagliata, tanto che non è chiaro nemmeno dove si deve arrivare e, soprattutto, perché uno dovrebbe preoccuparsi di avere un obiettivo differente dal navigare in questa esposizione continua di dati, che rendono artefatto ogni tentativo di comprensione. Strawberry Cubes è un metavideogioco puro, che ci inizia a parlarci davvero nel momento in cui capiamo che l'unico modo per vincere è di andare alla deriva, rinunciando proprio a ogni velleità di uscirne fuori illesi.