Dopo un periodo di silenzio il genere cyberpunk è tornato con prepotenza nel mondo dei videogiochi con titoli come Deus Ex: Human Revolution e Syndicate. Quest'ultimo, declinato da EA in salsa action, ha anche dato indirettamente vita a The Cartel che, in seno a Paradox, cercherà di riportare in auge la formula originale della serie Bullfrog. Ma tre titoli, e la speranza di vedere un nuovo Shadowrun all'altezza dell'originale, non possono certo placare una fame che dura da tempo. Dunque l'annuncio di CD Projekt arriva a pennello, in un momento in cui il genere è tornato alla ribalta ma c'è ancora spazio in abbondanza per dire la propria: con solo una manciata di informazioni a disposizione, cerchiamo di capire che direzione possa essere intrapresa da Cyberpunk.
Cryberpunk 2020 - Il gioco cartaceo
Il nuovo titolo in sviluppo presso CD Projekt RED si rifà a Cyberpunk 2020, un gioco di ruolo cartaceo che raccoglie gran parte della fantascienza cyberpunk (anche se il nome è successivo a numerose opere che definisce), in un mix tra Philip Dick, Bruce Sterling e William Gibson. Dunque, come già confermato dagli sviluppatori, possiamo aspettarci innesti, chip, marchingegni e corporazioni agguerrite, il tutto immerso in un'ambientazione ruvida e ostile. Le città di Cyberpunk (il cui simbolo è Night City) sono l'evoluzione di quelle degli anni 80 con i quartieri ricchi sempre più opulenti e contrapposti a una periferia sempre più abbandonata e pericolosa. Dove non arriva la polizia privata dominano ovviamente le gang che sono caratterizzate in modo estremo come da tradizione del genere. La peculiarità di un'ambientazione non troppo spinta verso il futuro, orientata alla fantascienza credibile e di stampo sociologico, è quella di consentire la creazione di un mondo familiare ma che al contempo ci può sorprendere in ogni momento. Immaginiamo di vedere una harley. E' una replica standard, molto simile al modello originale, motore incluso, eppure nasconde sistemi difensivi capaci di far impallidire James Bond. Il padrone è un uomo sovrappeso che porta una logora giacca di pelle e una maglietta unta, ma sotto il suo cappello a tesa si intravede un occhio artificiale e i suoi pantaloni sono più rigidi del normale, quasi come se ci fosse un'armatura all'interno del tessuto.
Piccoli esempi, tratti da manuali zeppi di oggetti, armi e innesti di ogni genere. Si va dall'impianto sessuale del Dr. Studd ai capelli sintetici che cambiano colore, passando ovviamente per armi di ogni genere che includono dita artificiali caricate con granate. Il sistema di regole di Cyberpunk 2020 è basato sull'incremento delle abilità e non prevede livelli di avanzamento. Un sistema già adottato da diversi RPG che dovrebbe consentire un'elevata personalizzazione del proprio personaggio in combinazione con gli innesti bionici. Deus Ex ci ha dato una prova delle possibilità di costruire un personaggio in questo modo, anche se alcune skill particolarmente problematiche, come la possibilità di distruggere i muri, sono state limitate a specifiche situazioni. In ogni caso è un sistema che si adatta bene al videogioco ed è stato spesso fonte di ispirazione per gli RPG fantascientifici. Lo ha voluto ribadire anche Mike Pondsmith, il creatore del gioco di ruolo cartaceo, che partecipa attivamente allo sviluppo del Cyberpunk digitale targato CD Projekt RED. Un'ottima notizia che speriamo aiuti a fondere al meglio videogioco e gioco di ruolo.
Il difficile passaggio dalla carta allo schermo
Il regolamento del gioco di ruolo cartaceo è decisamente complesso e consente di operare su robot, di viaggiare nella rete e di pilotare mezzi di ogni sorta. Difficile dire quanto di tutto ciò finirà nel Cyberpunk di CD Projekt RED, sia per limiti tecnici che di costi, ma gli sviluppatori hanno promesso di includere tutte le classi e questo è un buon indizio. In Cyberpunk infatti non ci sono solo combattenti ma anche corporativi in gessato, hacker capaci di sollevare un'automobile, poliziotti, nomadi, tecnici specializzati e persino rockstar. Molti di questi personaggi sanno ovviamente combattere ma l'unico dedicato anima e corpo alla violenza è il Solitario.
In ogni caso è chiaro che nel titolo il combattimento sarà importante visto che ci troviamo in un videogioco e per di più ambientato in un mondo decisamente pericoloso. Ma in questo caso potremmo trovarci di fronte a un cambiamento netto, rispetto al manuale cartaceo, a causa delle drastiche differenze tra media. Il sistema originale, chiamato Friday Night FireFight, è comunque interessante ed è studiato per mantenere sempre elevata la mortalità dei personaggi. Nel Cyberpunk cartaceo infatti anche un singolo colpo può avere fortuna e penetrare anche l'armatura più robusta, oppure colpire esattamente il motore di un velivolo mettendolo istantaneamente fuori gioco. La cpu potrebbe ovviamente gestire automaticamente le numerose variabili di questo tipo di combattimento, almeno in termini di calcolo, ma rendere il tutto in un videogioco potrebbe non essere semplice sia dal punto di vista tecnologico e sia in termini di bilanciamento. E di elementi estremamente interessanti, ma triviali, Cyberpunk 2020 è pieno. Tra gli innesti, per esempio, il GDR cartaceo include chip di ogni tipo che possono aumentare artificialmente le abilità di un uomo. Non si tratta certo di una novità ma una feature del genere, strutturata in modo complesso come lo è su carta, consentirebbe di cambiare le abilità del nostro personaggio in modo da affrontare in modo dinamico diverse situazioni. Ma ci sono altri mille possibili spunti per creare un gioco di ruolo davvero unico. Per esempio, per quanto sia più grottesco e meno riflessivo delle opere a cui si rifà, Cyberpunk 2020 include anche la componente emotiva dei personaggi. Lo fa attraverso l"umanità", un parametro che diminuisce per ogni innesto bionico, chip e ritocco fisico. Il rischio ovviamente è quello di scomparire come essere umano diventando una macchina omicida. Ma nel caso di peculiari interazioni, come pistole allacciate direttamente al sistema neurale e arti bionici capaci di brandire armi devastanti, rischiare potrebbe essere una buona idea.
Possibilità e pericoli di una scelta rischiosa
Il cambio di ambientazione e la scelta di un brand cult confermano che CD Projekt RED non ha paura di osare. Ma scegliere un sistema così complesso potrebbe rivelarsi un'arma a doppio taglio. Cyberpunk infatti si presenta come un progetto decisamente complesso tra innesti, classi peculiari, abilità a profusione, combattimento pieno di variabili, veicoli, hacker, politici, reporter e teppisti. La questione poi diventa ancora più complicata se al tutto aggiungiamo le parole Marcin Iwinski che per Cyberpunk ha promesso una storia complessa, non lineare e arricchita da importanti bivi di carattere morale. Insomma, una vera sfida che include un ulteriore pericolo. Trovarsi infatti a semplificare troppo la formula cartacea potrebbe irritare i fan del brand ormai infiammati dall'annuncio e dalla fama che CD Projekt si è costruita con The Witcher. In ogni caso Cyberpunk 2020 porta con se un sistema di regole e un'ambientazione estremamente ricchi di possibilità e di spunti. Un tesoro prezioso che, se trattato con cautela, potrebbe rinverdire l'intero genere degli RPG videoludici. E le piattaforme? Non ci sono certezze, oltre al PC, molto dipenderà dalla data d'uscita prevista anche se la conversione di The Witcher 2 per Xbox 360 mette la console Microsoft in prima fila. Per queste e altre informazioni, toccherà aspettare ancora un po'.
CERTEZZE
- Un RPG di spessore con ambientazione cyberpunk...
- ...che si basa su un regolamento storico e ricco di spunti...
- ...ed è realizzato da CD Projekt RED
DUBBI
- C'è il rischio di deludere i fan del gioco cartaceo