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Sunderfolk, la recensione di un GDR tattico che si gioca con lo smartphone

Abbiamo testato un GDR tattico come pochi altri, dove tutto si controlla dal proprio smartphone, e siamo pronti a parlarvene in questa recensione di Sunderfolk.

RECENSIONE di Mattia Pescitelli   —   18/04/2025
Gli eroi di Sunderfolk
Sunderfolk
Sunderfolk
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Riuscire a trovare un'opera che abbia ancora qualcosa da dire nell'ambito dei giochi di ruolo è parecchio complesso, soprattutto all'interno di un panorama ludico e videoludico saturo come quello odierno. Ne abbiamo viste di tutti i colori, ma è forse proprio il grande interesse accumulato ad aver dato una spinta in più anche a chi covava da parecchio idee ambiziose senza aver mai avuto la possibilità di concretizzarle.

Pare questo il caso di Secret Door, neonato studio composto da un piccolo team di "nerd di giochi da tavolo e videogiochi" (come sottolineano nel loro sito ufficiale in maniera molto umile, dato che sia il distributore Dreamhaven che alcuni dei volti dietro allo sviluppo provengono da Blizzard e Riot Games), alle prese con il loro primo progetto: un GDR da tavolo virtuale, dove ogni giocatore svolge le proprie azioni attraverso il proprio smartphone.

Questa sfida lanciata all'industria si chiama Sunderfolk, in uscita su PC, Xbox, PlayStation e Switch il prossimo 23 aprile.

Il rituale del salotto, rivisitato

Da qualche tempo a questa parte il divano di casa ha iniziato a ripopolarsi di giocatori. Il mercato sembra aver deciso che sì, i videogiochi in multigiocatore locale hanno ancora diritto di esistere e quindi è diventato anche più semplice andare a sperimentare in tale ambito.

Sunderfolk si annovera a mani basse tra i nuovi paladini dell'esperienza condivisa sul medesimo schermo, perché la rende alla portata di tutti. La sua particolarità sta nel fatto di non dover mai prendere in mano un controller o un mouse, se non per interagire con la schermata principale cara a tutti i giochi. Ma anche dopo il "premi qualsiasi tasto per avviare", tutto passa nelle mani del proprio dispositivo mobile. Basta inquadrare il QR Code, scaricare l'app e si è pronti per giocare.

Perfino creare un account non è essenziale, dato che i dati verranno salvati sulla propria piattaforma di gioco. Una volta che tutti i giocatori (massimo 4) saranno connessi si può cominciare l'avventura.

Un videogioco da tavolo

Sunderfolk nasce come videogioco, ma le sue radici "tangibili" sono immediatamente riconoscibili. Non si distanzia da nessun altro GDR tattico a turni apparso prima d'ora sul mercato, se non per la particolarità di utilizzare uno smartphone come controller di gioco.

Lo smartphone è il controller di gioco
Lo smartphone è il controller di gioco

Può sembrare un elemento di marginale importanza, ma c'è qualcosa che si attiva nella mente del giocatore che non gli fa percepire di star giocando a un videogioco, quanto a qualcosa di più vicino a un gioco da tavolo. Sarà l'immediatezza data dall'interazione con lo schermo tattile, l'elusione del blocco psicologico che hanno alcuni non giocatori nei confronti delle periferiche videoludiche o più semplicemente il clima di collaborazione che si viene a creare, tutti riuniti comodamente su un divano.

Oath: Cronache di Esuli e Sovrani, pronti a un gioco da tavolo come nessun altro? Oath: Cronache di Esuli e Sovrani, pronti a un gioco da tavolo come nessun altro?

Qualsiasi sia la motivazione, è indubbio che giocare a Sunderfolk non è la solita esperienza videoludica a cui ci hanno abituato in questi anni, neanche attraverso titoli come Sapere e potere o, più indietro, Buzz. C'è quel qualcosa in più capace di far divertire tutti, anche chi non si avvicinerebbe mai con propensione a giochi di ruolo e videogiochi, figuriamoci se uniti insieme.

Salvare le Sunderlands

Sunderfolk ci immerge in un mondo sotterraneo fantastico, popolato da animali antropomorfi che abitano in comunione nel piccolo villaggio di Arden, sotto il caldo bagliore della Lumischeggia, una gemma gigantesca in grado di tenere in vita la loro terra. Ovviamente, il male è in agguato.

Il villaggio di Arden
Il villaggio di Arden

La cittadina dei Sunderfolk è costantemente attaccata da orde di orchi che cercano in ogni modo di distruggere la radiosità del loro insediamento facendo ricorso all'ombraroccia, l'antitesi della loro fonte di sostentamento, la lumipietra. Noi siamo i protettori di questo mondo fatato e il nostro compito è fermare chiunque si celi dietro questi sempre più frequenti attacchi.

Narrativamente il gioco non brilla di complessità, ma fa il suo dovere, anche perché più che mettere in risalto la trama nel suo complesso pone maggiore attenzione sulla caratterizzazione dei personaggi e il loro sviluppo lungo l'intero arco narrativo (il che in un gioco di ruolo è forse più importante di qualsiasi storia strabiliante).

Una partita 'tipo' a Sunderfolk
Una partita "tipo" a Sunderfolk

Molto apprezzato anche il fatto di far narrare il tutto a un singolo attore, come se si trattasse di un game master che cambia voce a seconda del personaggio presente in scena. Un plauso, a tal proposito, va fatto all'adattamento in italiano, che non solo è merce rara negli ultimi tempi, ma è anche realizzato con passione e scrupolo.

Ce n’è per tutti

La prima scelta che Sunderfolk impone ai giocatori è quella dell'eroe. Come ogni gioco di ruolo che si rispetti, sono presenti le principali classi, rivisitate per amalgamarsi all'universo narrativo. Ogni giocatore può scegliere il numero di personaggi che preferisce, basta che nella squadra composta non si superino i quattro eroi (per fare un esempio, se si gioca in quattro, si avrà un personaggio a testa, ma se si è in tre si può scegliere di avere una squadra da tre o quattro personaggi, suddivisi nel modo che si preferisce).

I sei personaggi protagonisti di Sunderfolk, tra i quali ne possiamo scegliere un massimo di quattro a campagna
I sei personaggi protagonisti di Sunderfolk, tra i quali ne possiamo scegliere un massimo di quattro a campagna

Se si gioca da soli, quindi, è possibile scegliere di comandare anche 4 eroi, come se fosse in più persone. Non solo. Se un altro giocatore non fosse in grado di essere con voi, potete prendere il comando anche del suo personaggio e procedere nell'avventura come fareste tutti assieme.

Ciò non significa che se un personaggio non viene utilizzato non progredirà con il resto della squadra: una volta tornato in partita l'eroe in questione otterrà tutti gli attributi e i livelli che avrebbe acquisito se fosse stato presente durante le missioni che ha saltato. Ciò rende il tutto di una flessibilità veramente interessante, che non vi penalizzerà nel caso in cui fosse complesso chiamare a raccolta tutti i vostri compagni nello stesso luogo e allo stesso momento (ma, nel peggiore dei casi, si può sempre fare una condivisione dello schermo e si gioca tutti assieme, anche da posti diversi).

La tua partita, le tue scelte

Sunderfolk si struttura in atti, suddivisi a loro volta in capitoli la cui durata cambia di partita in partita, a seconda delle persone con le quali giocate e anche a seconda della difficoltà scelta per la vostra campagna (per i neofiti c'è una modalità interamente incentrata sulla storia che mette a disposizione vite infinite e promette un'esperienza decisamente più rilassata, ma anche in quel caso in una sessione da tre ore potreste aver risolto poco o niente).

I personaggi salgono di livello
I personaggi salgono di livello

Ogni capitolo presenta un numero variabile di missioni da completare, che possono essere secondarie o principali. Nel primo caso, se ne possono scegliere solo un numero limitato (solitamente due) da portare a termine nell'ordine che preferiamo. Ciò implica che alcune missioni non potranno essere giocate nella stessa partita, cosa che va incontro alla rigiocabilità del titolo. Le principali, invece, saranno sempre le stesse (la storia prosegue dritta come un fuso) e si sbloccheranno in ordine, così che nessun giocatore possa confondersi.

Inkshade, abbiamo provato un'oscura avventura a metà tra Inscryption e un board game Inkshade, abbiamo provato un'oscura avventura a metà tra Inscryption e un board game

Alla fine di ogni missione si torna nell'insediamento principale, dove possiamo comprare oggetti per le prossime avventure, potenziare edifici, comprare armi, scambiare denaro o risorse con gli altri giocatori, modificare la propria livrea dal sarto o semplicemente parlare con gli abitanti.

L'insediamento di Arden, dove i giocatori possono prepararsi al resto dell'avventura come preferiscono
L'insediamento di Arden, dove i giocatori possono prepararsi al resto dell'avventura come preferiscono

Ogni giocatore svolge queste attività dal proprio smartphone, scegliendo dove andare e con chi parlare sulla propria mappa. Di conseguenza non è detto che tutti si trovino a vedere le stesse cose o a ottenere le stesse ricompense da parte degli abitanti. Ognuno svilupperà gradi differenti di affetto da parte dei cittadini a seconda delle scelte di dialogo, il che rende la partita un po' più personale.

Altro fatto interessante sotto questo punto di vista è il senso di unicità che ammanta ogni partita. Infatti, Sunderfolk spesso ci chiede di rinominare nemici, oggetti, armi, edifici, sezioni del mondo, una possibilità che fa credere ai giocatori di avere in mano la narrazione e di poterla plasmare nel modo che preferiscono, tra un nome stupido e l'altro.

In guerra

Nonostante l'importanza del quartier generale, la parte centrale dell'esperienza sono senz'altro le missioni. Queste consistono in obiettivi da portare a termine su una plancia virtuale suddivisa in caselle esagonali. Ai giocatori è data completa libertà durante il proprio turno; chiunque può decidere di agire per primo e l'azione si plasma al meglio quando si coopera e si riescono ad amalgamare i pregi e i difetti dei propri eroi per comporre tattiche efficaci.

La plancia di gioco durante le missioni
La plancia di gioco durante le missioni

Ogni giocatore ha a sua disposizione un set ristretto di azioni da poter svolgere, rese visivamente sotto forma di carte. Dal proprio smartphone semplicemente si scorre tra quelle disponibili e si seleziona quella più consona alla situazione. Ogni carta può contenere un movimento misto a un attacco, abilità speciali o diversivi per supportare dei compagni in difficoltà.

Insomma, il solito che siamo abituati a vedere all'interno dei giochi di ruolo, con statistiche e tutto. La differenza sta nella semplicità di approccio a tale sistema, pensato per poter essere fruito da tutti con leggerezza, senza star a pensare troppo alle condizioni passive che si applicano alla fine di un attacco.

I giocatori vedono cosa accade ai propri personaggi in tempo reale sul proprio smartphone
I giocatori vedono cosa accade ai propri personaggi in tempo reale sul proprio smartphone

Tutto procede automaticamente, risolvendo i danni e la spartizione delle condizioni di stato in un batter d'occhio, lasciando al giocatore inesperto le stesse carte aggiornate con le statistiche già modificate e perfettamente leggibili.

Questo processo dura fino a che tutti avranno svolto la propria azione. Al che sarà il turno dei mostri, al termine del quale toccherà nuovamente a noi (o agli alleati, nel caso in cui fossero presenti in una determinata missione altri personaggi non giocanti).

Fatto con amore

Per essere il primo videogioco di un piccolo team di sviluppo (nonostante vi facciano parte dei veterani del settore) che, tra l'altro, sperimenta con forme d'interazione tra dispositivi non proprio basilari, Sunderfolk si presenta come un prodotto estremamente solido sotto l'aspetto tecnico.

Un combattimento bello da giocare e da vedere
Un combattimento bello da giocare e da vedere

Partiamo dal punto interrogativo più grande: l'applicazione per smartphone dedicata. In tutta la nostra campagna non abbiamo riscontrato neanche un problema nella connettività tra PC e cellulare. Tutto ha sempre funzionato perfettamente, dall'interazione con la mappa di gioco, ai dialoghi, fino allo spostamento del cursore per far svolgere all'eroe le azioni riportate sulle carte.

La qualità intrinseca all'applicazione, per esperienza d'uso, per design, per semplicità, supera di molto diversi software per smartphone che popolano i negozi digitali in questo momento.

Uno dei dialoghi principali, a cui tutti i giocatori devono prestare attenzione sullo schermo principale
Uno dei dialoghi principali, a cui tutti i giocatori devono prestare attenzione sullo schermo principale

Anche sul fronte del software non abbiamo riscontrato alcun problema. D'altronde, è un gioco semplice, che non punta sulla potenza grafica, quanto sull'impatto generale regalato da questo sgargiante microverso fantasy.

E proprio sul lato stilistico Sunderfolk brilla come la lumipietra. Sunderfolk si distacca dallo stile carino e coccoloso che ha preso d'assalto la rappresentazione degli animali antropomorfi nei media degli ultimi vent'anni. Gli abitanti delle Sunderlands sono animali su due zampe, estremamente legati alla controparte che possiamo trovare nel mondo di tutti i giorni. Ciò non significa che siano creature repellenti. Con loro portano un certo fascino che non è scontato trovare solitamente, tra il probabile e l'improbabile, cosa che conferisce loro un carattere indistinguibile.

Una carta azione con tutte le mosse che l'eroe può svolgere
Una carta azione con tutte le mosse che l'eroe può svolgere

Sensazionali anche le illustrazioni presenti sulle carte, peccato che siano un po' piccole, per lasciare spazio alle informazioni fondamentali per il gioco.

Un'ultima chicca ce la lasciano le animazioni, assolutamente non fondamentali in questo genere di esperienza, ma che nondimeno risultano pulite, chiare, funzionali. Come lo è anche la regia delle scene di intermezzo, altro elemento su cui si poteva benissimo sorvolare, ma che, al contrario, ha ricevuto una cura non banale, forze anche forte dell'esperienza del team creativo alle sue spalle.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store, Nintendo eShop
Prezzo 39,99 €
Multiplayer.it
8.5
Lettori (7)
7.2
Il tuo voto

Vedere uscire da una nuova realtà un prodotto come Sunderfolk rinfranca il cuore. Non è affatto scontato trovare oggigiorno videogiochi così ben realizzati e con idee di certo non rivoluzionarie, ma unite assieme in maniera senz'altro peculiare. Il più grande pregio del lavoro svolto da Secret Door è quello di aver deciso di pensare questo gioco come un'esperienza veramente per tutti. La sua semplicità di utilizzo unita all'alta leggibilità dei suoi contenuti lo rendono qualcosa che va oltre il videogioco stesso, facendolo diventare una sorta di ibrido ludico che rimette il salotto e la convivialità al centro della scena in un modo che mai ci saremmo aspettati potesse rivelarsi così coinvolgente.

PRO

  • Semplice, leggibile, ma non banale
  • Smartphone come controller: una scelta vincente
  • Un'esperienza GDR come poche altre
  • Esteticamente molto ispirato
  • L'adattamento in italiano è una gemma rara

CONTRO

  • Narrativamente un po' troppo lineare