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Strategia di un altro pianeta

Uber Entertainment si getta nel mondo degli RTS, risalendo alle radici del proprio fondatore

ANTEPRIMA di Mattia Armani   —   31/08/2012
Planetary Annihilation
Planetary Annihilation
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Come Chris Taylor, che ha celebrato le proprie origini con Supreme Commander, anche Jonathan Mavor è rimasto legato alla formula di Total Annihilation. Purtroppo Mavor, che qualche tempo fa ha lasciato Gas Powered Games per creare Uber Entertaiment, non gode della stessa fama e degli stessi fondi di Taylor, ma il mercato moderno è pieno di sorprese per gli sviluppatori coraggiosi ed ecco che in questi mesi è salito alla ribalta uno strumento capace di riportare in vita concept dati per spacciati.

Strategia di un altro pianeta

Parliamo ovviamente di Kickstarter che, da circa 14 giorni, ospita una campagna di raccolta fondi per Planetary Annihilation. Il titolo, come è facile intuire dall'introduzione dell'articolo, è, o meglio sarà, uno strategico in tempo reale incentrato su guerre di conquista interplanetarie combattute da menti strategiche brillanti e orde di robot da guerra. L'obiettivo della campagna Kickstarter era quello di raggiungere i 900.000 dollari e il titolo, già in sviluppo da tempo, ha ormai superato il traguardo con più di due settiamane di anticipo. Eventuali fondi extra saranno utilizzati per implementare nuove feature che nel caso di uno strategico spaziale non possono che essere navi, tipologie di pianeti e nuove unità orbitali. Ci sono infine anche due caratteristiche extra, piazzate al di sopra del milione e trecentomila dollari, ma per ora sono tenute nascoste. La donazione base per ottenere una copia del titolo, che sarà distribuito attraverso i canali digital delivery, è di 15 dollari e ci suggerisce che sarà questo, dollaro più dollaro meno, il prezzo finale del titolo.

When worlds collide

Anche se il mondo videoludico è pieno di possibilità inesplorate, non è mai facile introdurre qualcosa di nuovo in serie di lunga data come Total Annihilation, che sono difficili da vendere ai nuovi giocatori e non possono essere stravolte senza incorrere nel rischio di perdere i fan storici. Lo stesso Supreme Commander, pur introducendo diverse novità, ha aggiornato la formula dello strategico di Cavedog senza stravolgerne le regole base e si è infatti guadagnato l'appellativo di successore spirituale. Ma Planetary Annihilation, pur evocando direttamente nel nome la serie da cui trae ispirazione, compie un salto più coraggioso e ci porta nelle profondità spaziali. Ma non sono le astronavi le protagoniste dell'RTS targato Uber Entertainment, bensì i pianeti.

Strategia di un altro pianeta

Pianeti tondi e piccoli, quasi in stile Mario Galaxy, per una rivoluzione concettualmente simile a quella del platform Nintendo anche se collocata in tutt'altro genere. Inizialmente un pianeta sarà un semplice luogo da colonizzare nel processo di evoluzione tecnologica. Ma presto il giocatore arriverà a poter spostare interi corpi celesti costruendo enormi motori e trasformando la propria patria in una stazione spaziale con cui conquistare sistemi solari ricchi di risorse. Il setting richiama alla mente molti di quei film di fantascienza mirati a far riflettere l'uomo, dove civiltà basate sullo sfruttamento delle risorse, ma più avanzate dell'umanità, giungono sulla terra per recuperare i materiali preziosi rimasti. Un concept interessante, insomma, anche se la campagna single player non è ancora una realtà e potrebbe non esserlo mai per una questione economica. In ogni caso, visto lo stato embrionale, è meglio concentrarci sulle implicazioni ludiche di una formula che ci consentirà di attaccare il nemico spostando interi corpi celesti. Il differenziale gravitazionale, per esempio, impedirà a un pianeta di rispondere al fuoco delle batterie di cannoni piazzate su una luna e gli oggetti che orbitano intorno ai pianeti, come lune e satelliti, potranno essere usati come punti d'appoggio strategici capaci di lanciare nuove unità direttamente dietro alle linee nemiche. Insomma, la formula promette un tenore strategico elevato, con svariate possibilità di approccio sia per la difesa che per l'attacco di un corpo celeste. Ma nonostante la presenza di numerose tecnologie spaziali, e di unità create specificatamente per muoversi tra satelliti e lune, al centro dell'esperienza ci saranno battaglie strategiche combattute sulla superficie dei pianeti. Per questo gli sviluppatori non ritengono che le astronavi siano un elemento fondamentale. D'altronde, quando diventa possibile spostare un gigantesco pianeta pieno di risorse e difese, è difficile immaginare l'utilità di un'astronave. Ma Uber Entertainment ha comunque intenzione di esplorare la possibilità arricchire ulteriormente il gameplay lungo questa direzione. Inoltre, nel caso in cui i fondi arrivino a 1.1 milioni di dollari, e quest'evenienza appare decisamente probabile, qualche forma di astronave sarà comunque introdotta nel gioco.

Pregi e difetti della formula indie

Come dicevamo Planetary Annihilation mira a rinnovare un concept antico, ma per farlo è necessario anche avere dei punti in comune con esso. Il più importante è senza dubbio il comandante, un elemento centrale della serie Total Annihilation che tra il 1998 e il 2004 ha ricevuto svariati premi grazie alla capacità di innovare l'allora stantio mondo degli RTS mantenendo, al contempo, un bilanciamento notevole. Nel capostipite il comandante poteva costruire edifici primari, diventare invisibile e distruggere svariati nemici ma era al contempo vulnerabile e perderlo significava essere sconfitti. In questo successore spirituale la filosofia, almeno secondo le affermazioni di Mavor, resta la stessa con un'unità centrale, molto potente ma vulnerabile, da proteggere a tutti i costi.

Strategia di un altro pianeta

Ma è chiaro che l'elevata mobilità dei campi di battaglia e la possibilità di nascondersi su una luna cambieranno le carte in tavola. Chiaro per modo di dire, ovviamente, visto che per ora del titolo si è visto molto poco. Questo rende praticamente impossibile parlare del comparto grafico anche se i materiali mostrati nei trailer, e le affermazioni degli sviluppatori, possono darci un'idea generale di cosa troveremo. L'obiettivo di Uber Entertainment in termini di design è quello di mantenere il feeling della serie originale ma di rendere tutto più colorato, piacevole e soprattutto comprensibile. Un concept, evidente nel trailer e nelle immagini che, almeno secondo quanto affermato da Mavor, comprenderà anche l'interfaccia. Lo scopo è quello di rendere i menù appetibili senza perdere troppo in termini di complessità in modo da attirare sia i puristi dello strategico sia chi vuole semplicemente devastare la galassia a bordo della propria Morte Nera artigianale. In ogni caso lo sviluppo indipendente, che è il motore di Kickstarter, consente alle software house di gestire autonomamente i fondi e di impiegarli secondo necessità pratiche. A questo proposito Mavor ha confermato che Planetary Annihilation, come gli RTS di Gas Powered Games, avrà alcune feature tecnologiche avanzate tra cui la possibilità di creare proceduralmente pianeti sempre nuovi, il multiplayer e la possibilità di effettuare zoom in e zoom out estremi. La componente multigiocatore promette sia il classico skirmish da 30 minuti, anche in cooperativo contro l'IA, sia eventi galattici, decisamente interessanti, studiati per consentire a decine di giocatori di combattere una vera guerra di conquista capace anche di durare mezza giornata. Purtroppo lo sviluppo in economia pone anche qualche limite ed ecco che si parla di una sola fazione, anche se bilanciata da unità speciali e strategie in abbondanza, e della mancanza della modalità single player che potrebbe non vedere mai la luce.

CERTEZZE

  • Svariate possibilità strategiche
  • Meccaniche capaci di rinnovare il genere
  • Eventi multiplayer da ricordare

DUBBI

  • Potrebbe non esserci alcuna modalità single player
  • Una sola fazione bilancia il multiplayer ma limita la varietà