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Il regno spezzato

Abbiamo provato la beta di War of the Roses che ci porta nel bel mezzo di una sanguinosa battaglia per la successione al trono

PROVATO di Mattia Armani   —   04/09/2012
War of the Roses
War of the Roses
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War of the Roses segue le orme di Mount & Blade, un titolo per certi versi limitato, soprattutto tecnicamente, ma anche fresco e avvincente grazie alle atmosfere medievali, a situazioni peculiari come l'assedio del castello e grazie al combattimento con frecce e spade orientato alla simulazione. Una formula che pur esaltando l'abilità sottrae il multiplayer a tutti quei problemi di bilanciamento tipici dei titoli moderni costretti ad implementare decine di armi realistiche e aggeggi sempre più complessi per rinnovarsi di uscita in uscita.

York Vs Lancaster

Alla radice, il gameplay di War of the Roses è decisamente simile a quello di Mount & Blade con colpi direzionabili, armi da tiro letali e scudi. Ma il titolo Fatshark può contare su un comparto tecnico molto più avanzato e si poggia su un'ambientazione suggestiva ed emozionate. La beta, che si evolve di settimana in settimana, è ovviamente incentrata sulla componente multigiocatore ma il team ha confermato che nella versione finale del titolo sarà inclusa una qualche modalità single player, tutta da verificare alla prova dei fatti.

Il regno spezzato

In Mount & Blade la dimensione narrativa è stata implementata con un sistema di quest casuali e di battaglie che ci concedono la possibilità di risalire i ranghi nobiliari e di comandare centinaia di unità sul campo. Non è chiaro se questa componente farà parte del single player di War of the Roses ma è già stato svelato che la campagna sarà guidata e, per quanto curata e immersiva, si limiterà a calarci nei panni di un soldato di una delle due fazioni impegnato in una serie di battaglie avvenute nel corso della Guerra delle due rose. Il rischio è quello di rimanere delusi dallo spreco di un'ambientazione che, come ci ricordano appunto il recente Mount & Blade e perle del passato come Defender of the Crown o Robin Hood: La Leggenda, viene esaltata dal mix di strategia, libertà e azione. Ma torniamo a quanto è incluso nella beta che se non altro può essere verificato con mano. Il multiplayer include un sistema di progressione basato sull'accumulo esperienza che consente di sbloccare nuove classi pre costruite e di ottenere alcuni slot dove salvare personaggi personalizzati a cui attribuire i talenti e le nuovi armi che si sbloccano di livello in livello.

Il regno spezzato

I punti esperienza non si ottengono semplicemente con le uccisioni, e questo è un punto a favore di War of the Roses, ma vengono attribuiti in base al danno effettuato mentre i colpi alla testa, le uccisioni istantanee e le esecuzioni concedono dei bonus. I talenti, che nella versione finale del titolo saranno ben 60, si sbloccano al decimo livello e includono bonus di vario tipo come l'incremento della velocità di corsa, l'aumento della potenza e della resistenza. Ottenerli tutti, come sbloccare tutte le armi, non è cosa facile né veloce. La beta lo rende impossibile, resettando i progressi quasi ad ogni aggiornamento, ma anche nella versione finale ci sarà da combattere parecchio con alcuni tipi di arma che non si sbloccano fino al livello 40. Immancabili ovviamente i cavalli che sono ottimi per caricare di sorpresa ma non possono nascondersi o parare i colpi e rappresentano un grosso bersaglio lampeggiante per gli arcieri. Per ora i server più grandi ospitano al massimo 32 giocatori, ma dovrebbero arrivare a 64 nella versione finale, e le uniche due modalità disponibili sono il classico Deathmatch a Squadre e Conquest che ci chiede di conquistare alcune posizioni. Queste, in stile Battlefield, diventano spawn per la squadra che le occupa e devono essere difese dagli assalti nemici. Nella beta manca una modalità conquista del castello, punto di forza di Mount & Blade, ma la speranza è che il titolo vada oltre alla riproposizione di cose già viste sfruttando al meglio una formula ad elevato potenziale. Tra l'altro con Mount & Blade 2 e Medieval Warfare in sviluppo, Fatshark non può certo riposare sugli allori e dovrà supportare il titolo a lungo se vorrà mantenere fedele l'utenza.

Sul campo di battaglia

Le animazioni e la fisica sono eccellenti, anche se c'è ancora qualche imperfezione da limare, e il controllo è preciso e agevole con tanto di segnalatori a schermo che indicano la tensione della corda dell'arco, il tempo di ricarica della balestra e la potenza e l'angolazione dei colpi di spada o picca. Il titolo include poi colpi alla testa, con tanto di bonus in termini di punti esperienza, e la possibilità di finire i nemici con animazioni estremamente violente. Abbattere il nemico, tra l'altro, non è solo un orpello estetico ma è fondamentale visto che i soldati possono essere rimessi in piedi dai compagni e a questo punto possono curarsi usando le bende per 5 secondi. In termini di gameplay la differenza maggiore, rispetto a Mount & Blade, riguarda la traiettoria perfetta di dardi e frecce.

Il regno spezzato

L'estrema precisione facilita la componente agonistica ma consente anche tiri impossibili che incrinano la sensazione di essere su un vero campo di battaglia. Il combattimento all'arma bianca, invece risulta avvincente grazie ad animazioni complesse, collisioni valide e alla fisica che consente di rompere gli scudi degli avversari, di spintonare il nemico o di ostacolarne i movimenti. Particolarmente interessante la corsa che funziona in modo originale ma sensato. Il personaggio deve infatti sgambettare in avanti per qualche metro prima di allungare automaticamente la falcata e ogni azione diversa dal correre determina un rallentamento dei movimenti. Per questo risulta fondamentale il talento dello sprint che permette di effettuare un breve scatto e, nel caso dei soldati in armatura, consente anche di spintonare i nemici per disorientarli. L'ultimo elemento chiave del combattimento è la parata con lo scudo che gioca un ruolo fondamentale. Senza scudo è infatti necessario effettuare una parata direzionale che non è per nulla facile da padroneggiare. Inizialmente si ha a disposizione solo lo scudo piccolo, tipico delle unità rapide, e le armi disponibili sono poche, ma salendo di livello è possibile accedere a un vero e proprio arsenale medievale con armi lunghe e spade pesanti che cambiano radicalmente il gameplay. Dal punto di vista estetico la beta di War of the Roses mostra il potenziale dell'ambientazione medievale con le tecnologie moderne.

Il regno spezzato

Il respiro storico, le armature, le torce e il clamore della battaglia prendono vita avvolgendoci e trasportandoci in un'altra epoca. E anche se il gameplay è fin troppo simile a quello di Mount & Blade, l'engine, decisamente più complesso, ci regala un'esperienza di combattimento di tutt'altro spessore. Purtroppo le due modalità presenti nella versione di test sono piuttosto banali le perplessità non finiscono qui visto che gli sviluppatori hanno confermato che al lancio War of the Roses non supporterà il modding. Certo, il titolo Fatshark, al contrario di Mount & Blade, include già un complesso sistema di progressione del personaggio, e non ha bisogno di modifiche come CRPG, ma i pregi delle mod, fondamentale per sostenere un titolo a lungo termine, sono quanto di più ovvio e irrinunciabile nel panorama PC. In ogni caso ci troviamo di fronte a un titolo estremamente divertente, dal potenziale innegabile e caratterizzato da un tipo di combattimento che lascia parecchio spazio all'abilità, non esalta eventuali problemi di latenza e permette di imbastire manovre strategiche avvincenti grazie alla relativa lentezza dell'azione. Aspettiamo dunque di vedere cosa ci riserva la versione finale, speranzosi di rimanere positivamente sorpresi.

CERTEZZE

  • Ambientazione potente
  • Comparto tecnico valido
  • Appartiene a un genere inesplorato e ricco di potenziale

DUBBI

  • L'esperienza single player potrebbe essere limitata
  • Niente modding, almeno nei primi tempi
  • Le modalità di gioco incluse nella beta non sono esaltanti