"Io e Seabass [Shingo Takatsuka] condividiamo lo stesso obiettivo. La mia filosofia però è di creare una simulazione realistica con controlli semplici, a differenza sua che ne usava di complessi". Così Kei Masuda saluta gli invitati alla presentazione di Pro Evolution Soccer 2013, organizzata in settimana a Milano.
L'evento non ha solo una valenza esplicita, in fondo il gioco è in procinto di uscire, se n'è già scritto in lungo e in largo e per ammissione stessa di Konami la seconda demo mette in campo una giocabilità vicinissima a quella rifinita in ogni dettaglio della release. No, il volo che ha portato Masuda in Europa indica la volontà del PES Team di rimarcare come il cambio al vertice voglia dire e forse soprattutto vorrà dire una svolta per la serie. Innanzitutto di mentalità, come nemmeno troppo velatamente lo sviluppatore ci confida spiegandoci un altro aspetto che cercherà da qui in avanti di differenziarlo da Takatsuka, ovvero la capacità di "ascoltare i feedback dei giocatori". Sul piatto c'è quindi la buona riuscita di questo episodio e un primo sguardo al calcistico giapponese che sarà, quando all'impronta di Masuda si sommerà la disponibilità di una versione modificata del FOX Engine e poi quella delle console di nuova generazione, che imporranno il salto in avanti definitivo.
I tre capisaldi
Seduti davanti alla versione già provata qualche settimana addietro, abbiamo giocato un paio di match ricavandone impressioni sovrapponibili. Il cambio di ritmo, che impone un andamento più lento e ragionato, adatto a far riflettere sulla mossa successiva e dare modo di valorizzare anche i passi in avanti fatti dall'intelligenza artificiale, soprattutto difensiva, è uno degli aspetti più apprezzati e validi di questa iterazione. La risposta dei portieri è certamente un altro punto forte di Pro Evolution Soccer 2013, anche se per batterli gli attaccanti possono ora contare sulla modalità di tiro completamente manuale, un'aggiunta che Masuda ci spiega essere frutto di una sua precisa volontà piuttosto che il superamento di un precedente limite tecnico. Il concetto di maggior controllo dell'atleta è più volte ripetuto dal direttore dello sviluppo nel corso della sua presentazione: in particolare vi fa riferimento per evidenziare il rinnovato sistema di dribbling e stop a seguire, ma anche le rifiniture fatte per rendere i tiri da fuori un'opzione percorribile con maggiori probabilità di successo. Ci riserviamo di risolvere in sede di recensione, dopo una prova approfondita, il nodo su eventuali problemi come una risposta dei comandi non sempre immediata, mentre possiamo sbilanciarci su quale sarà l'aggiunta di maggior prospettiva, ovvero il Player ID.
La corsa di Kakà e Cristiano Ronaldo, il dribbling di Neymar, il tackle di Puyol, il calcio di Ibrahimovic in salto e i tuffi tra i pali di Buffon sono l'aspetto più evidente di quella che a tutti gli effetti è la carta d'identità virtuale di una cinquantina di giocatori, i nomi più noti del panorama calcistico mondiale, che hanno goduto di speciali attenzioni sia in fase di realizzazione, sia all'atto dell'implementazione di comportamenti verosimili alle loro controparti reali. In futuro questa lista, che a quanto pare è stata contenuta anche dai limiti tecnici degli hardware odierni, verrà arricchita in modo tale da abbracciare un numero di atleti crescente. E' inverosimile che si arrivi ad avere ogni componente di ciascuna squadra lavorato in questo modo e d'altra parte spesso non è semplice trovare tratti distintivi quando si scende di livello, ma crediamo che un obiettivo plausibile per Konami sia proporre nelle partite tra i team più forti e blasonati ventidue calciatori in grado di mettere in mostra movenze e comportamenti personalizzati nei minimi dettagli. Oltre che sulle tre innovazioni principali promosse sin dall'annuncio - Pro Active AI, Full Control e Player ID - il nuovo incontro ci ha dato modo di scoprire ulteriori dettagli sul lavoro fatto nei dodici mesi trascorsi da PES 2012.
Il multiplayer e quindi la Master League Online godrà di un sistema di matchmaking finalmente evoluto, che dividerà i giocatori in ladder a seconda del livello d'abilità così da creare incontri equilibrati, proporzionali al livello di ciascuno. La speranza è quella di invertire la tendenza che tiene lontani i giocatori meno esperti dalle arene online, creando un ambiente di gioco più amichevole e progressivo. Anche Football Life è stato arricchito di opzioni: fanno la loro comparsa gli allenatori e si aggiungono tutta una serie di strumenti utili a migliorare gli atleti e far crescere di profondità questa componente accessoria ma motivo d'interesse per parecchi utenti. "Aumentare drasticamente le opzioni date al giocatore e la libertà di eseguire quello che si desidera, incarnando lo spirito calcistico", questo è l'obiettivo che ci si era posti e questo andrà valutato in sede di recensione per capire se la nuova strada imboccata sia effettivamente quella giusta, anche in vista di una crescita negli anni a venire.
Guardando avanti
L'avvicendamento ai vertici del PES Team, con Kei Masuda che ha preso il posto di Shingo Takatsuka nonostante questi sia ancora al lavoro su un progetto legato al mondo di Pro Evolution Soccer, è solo il primo riflesso di un progetto più vasto. L'anno venturo verrà fondato a Londra un team europeo che aiuterà quello giapponese, portando in dote la sensibilità ad un calcio più evoluto e di qualità rispetto a quello asiatico. La prossima uscita sarà però anche quella del debutto del FOX Engine, e in questo senso le parole di Masuda sono state piuttosto chiare: "Il FOX Engine è creato sulla base delle prossime console.
Finché non saranno rilasciate non funzionerà al massimo. Ma noi stiamo scalando il software in modo da sfruttare parte delle sue funzioni sull'hardware corrente e ottimizzarlo per le meccaniche calcistiche. E PES 2014 ne beneficerà sotto diversi aspetti". Il famigerato motore di Konami, abbiamo avuto modo di sapere, farà la sua prima uscita assoluta proprio con Pro Evolution Soccer 2014, per quanto in una versione a giri ridotti; ma cosa aspettarsi? I dettagli non sono argomento di discussione ma chiedendo quali limiti abbia attualmente riscontrato e vorrebbe veder rimossi, possiamo ricavare alcune prime risposte: "l'essenza dei giochi di calcio sono i movimenti degli atleti e, come tanti sanno, in PES non sono stati così buoni in passato. Con meno limitazioni ci saranno più animazioni e di miglior qualità, quindi varietà visiva e tecnica. Ciò aumenterà la fluidità". Il concetto di fluidità è importante per Masuda almeno tanto quanto quello che lo vede impegnato a non complicare inutilmente i controlli, aumentando allo stesso tempo la qualità del gameplay: "è inevitabile che in futuro la direzione di PES sia quella di controllare l'intera squadra e non solo il singolo giocatore. Si sta lavorando in questa direzione". Non sappiamo cosa questo implichi all'atto pratico ma in tal senso le opzioni offerte dal GamePad di WiiU potrebbero avere un impatto importante sull'esperienza. Della eventuale versione per la console Nintendo, così come di quella per PS Vita, ancora Masuda non parla, limitando a dirsi interessato. Pensando agli sforzi fatti in passato per adattare PES alle peculiarità di ciascuna piattaforma con tempestività, siamo però propensi a credere che non dovremo attendere molto prima di avere informazioni sulle incarnazioni per gli ultimi due hardware ad aver raggiunto il mercato.
Magari già durante il prossimo Tokyo Game Show di metà settembre. Di lavoro da fare comunque ce n'è tanto e, anche senza puntare a macro modifiche di portata gigantesca, già si pensa ad una manciata di rifiniture. Ancora in Pro Evolution Soccer 2013, ad esempio, non si potrà utilizzare il portiere nei match online, una limitazione destinata a cadere in futuro. Per quanto riguarda le licenze, gli sviluppatori si sono detti stupiti dalle richieste relative alla J-League, campionato evidentemente reputato non appetibile per gli occidentali, al punto di ponderare l'eventualità di implementarla nuovamente in futuro. Mentre la nostrana Serie B è tenuta lontana dal gioco da questioni di licenze che sembrano insormontabili. Ci è piaciuto l'atteggiamento con cui Konami si è presentata all'alba del nuovo episodio di una delle sue serie più longeve e fortunate, senza remore nel sottolineare che ancora c'è del lavoro da fare e non mancano i motivi per cambiare alcune linee guida che per anni sono rimaste inattaccabili. Un nuovo motore, un team in crescita e quindi più investimenti per non fermarsi, con tante prime novità già implementate quest'anno. Per le valutazioni definitive su Pro Evolution Soccer 2013 è questione di settimane, non resta che stare ad aspettare.
CERTEZZE
- Interessanti novità
- Ritmo di gioco più credibile
- Un progetto di prospettiva
DUBBI
- Reattività dei controlli perfezionabile
- Tanti aggiunte necessitano di essere provate a fondo