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Sostanza aliena

Dopo aver cambiato nome e stile nel corso dell'ultimo anno, Fuse si è finalmente fatto testare dalla stampa specializzata

PROVATO di Umberto Moioli   —   23/10/2012
Fuse
Fuse
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Indovinate un po' cosa succede nell'universo di gioco di Fuse?! Gli Stati Uniti hanno rinchiuso una misteriosa fonte d'energia nel cuore della segretissima base militare Hyperion, nascosta in uno sperduto deserto non meglio precisato. Qualcosa va storto, come da programma, e un gruppo di mercenari, gli Overstrike 9, vengono spediti sul posto. Lo Zio Sam è pronto a negare qualsiasi implicazione e il compito dei quattro sarebbe quello di infiltrarsi, risolvere la causa degli incidenti che stanno sconvolgendo il sito e tornare a casa senza fare troppo rumore.

Sostanza aliena

Purtroppo ma sempre prevedibilmente, i protagonisti dello sparatutto in terza persona sviluppato da Insomniac Games per Electronic Arts su PlayStation 3 e Xbox 360 non sono gli unici interessati a Fuse, la sostanza aliena causa dell'incidente, e presto una brutta storia su scala locale rischia di diventare una minaccia globale, imponendoci di viaggiare in giro per il mondo mettendo una pezza ai casini fatti dai soliti governi desiderosi di spingersi un po' più in là nel progresso tecnologico. Il nemico si chiama Raven ed ha le sembianze di un gruppo paramilitare armato fino ai denti e dai mezzi apparentemente inesauribili. Se avete già sentito da qualche parte la premessa del gioco è perché, in effetti, non si tratta di uno spunto particolarmente originale. Lo sviluppatore statunitense ha infatti deciso di partire da qualcosa di standard, anche in termini di giocabilità e meccaniche, per poi tentare di metterci del proprio aggiungendo sostanza e idee. Ci sarà riuscito? Lo abbiamo provato di recente nel corso di un evento, apparso dal nulla dopo essere sparito per oltre un anno e aver nel frattempo cambiato connotati, ricavandone alcune impressioni preliminari.

Fuse tutto

La principale ragione addotta da Ted Price, CEO di Insomniac Games, alla base del cambio di nome da Overstrike a Fuse è la volontà di sottolineare quanto la misteriosa fonte di energia extra terrestre sia centrale nell'economia del gioco. Non è infatti solo uno spunto narrativo, ma rappresenta anche il motore che muove il fantasioso armamentario a disposizione del quartetto di protagonisti. Dalton Brooks, leader del gruppo, rientra nei canoni del classico soldato muscoloso e brutale, un tempo lui stesso al soldo di Raven.

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Nelle viscere dei laboratori Hyperion Dalton raccoglie Magshield, pistola capace di creare uno scudo d'energia che previene i danni inferti dai proiettili scagliati nella direzione di chi vi si ripara dietro. La barriera può anche essere lasciata sul terreno e rappresenta uno strumento fondamentale per il gioco di squadra. Permette ad esempio a Naya Deveraux, ex killer professionista, di sparare senza troppa pressione con il suo Warp Rifle, un fucile che fa esplodere buchi neri di piccole dimensioni colpendo qualsiasi cosa entro un certo raggio. Naya è anche munita di una mimetica ottica che la rende invisibile per un breve periodo di tempo, quello necessario per sgattaiolare dietro le linee nemiche. Una volta alle spalle di un gruppetto di avversari può attendere che Izzy Sinclair, l'altra fanciulla del team, usi la Shattergun per intrappolarli in una sostanza composta da Fuse e melanite, che si solidifica poco dopo aver bloccato chiunque si trovi a tiro. La stessa Shattergun è l'unico strumento in grado di curare dell'intero gioco, facendo di Izzy una preziosa risorsa a supporto delle altre bocche da fuoco.

Sostanza aliena

Chiude la panoramica Jacob Kimble, un tempo detective della polizia di Los Angeles e ora idealista capace sempre e solo di fare ciò che ritiene essere la cosa giusta. L'arma speciale assegnatagli è l'Arcshot, una balestra che utilizza i dardi sia per inchiodare i nemici alle pareti sia, piazzandoli a terra, per creare trappole esplosive. Giocando da soli si può passare da uno all'altro in qualsiasi istante, lasciando all'intelligenza artificiale il compito di controllare i restanti tre, mentre in cooperativa, modalità per cui il titolo è stato evidentemente realizzato, bisognerà coordinarsi al meglio per sfruttare appieno le peculiarità di ciascuno. Facendo sì che le quattro armi speciali interagiscono tra loro, si possono guadagnare più punti Fuse poi spendibili negli alberi delle abilità: aumentando il numero di skill sbloccate crescono i poteri a disposizione o migliorano quelli già presenti, dando un minimo senso di progressione. Come accennato in apertura, Fuse non ha idee rivoluzionare e ricalca un copione solido ma già visto. Nonostante questo l'enfasi posta sulla componente narrativa e una buona realizzazione potrebbero renderlo ben più interessante di quanto possa apparire ad un primo sguardo, come messo in luce durante il breve hands on concessoci.

L'avamposto

La demo, lunga una quindicina di minuti, ci ha portato in una struttura militare e, grazie ad un montaggio di differenti livelli, ad uno scontro successivo contro un gigantesco robot. I controlli sono standard da sparatutto in terza persona e lo stesso vale per il feeling delle armi - sia quelle speciali uniche per ciascuno dei quattro protagonisti, sia quelle "comuni" raccolte dai nemici rimasti a terra - ma la risposta agli input è precisa, il colpi inferti gratificanti e, più in generale, si percepisce l'esperienza di Insomniac Games nella realizzazione di prodotti innanzitutto divertenti.

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I nemici si muovono degnamente e le ondate gestite da script che impongono di coordinarsi al meglio per non soccombere. Un minimo di strategia viene aggiunta dalla necessità di scegliere quando attivare Fusion, modalità che potenzia danno ed efficacia dei poteri per un breve periodo di tempo. Arrivati in una stanza con una griglia di raggi laser a terra e delle torrette, ci siamo dovuti sincronizzare per risolvere un piccolo puzzle: nulla di speciale ma l'occasione per sperimentare brevi passaggi da platform che aggiungono una variante al gameplay quantomai gradita. Lo scontro finale, con l'imponente nemico meccanico capace di catturare un nostro compagno in una stretta letale e uno specifico punto della corazza da colpire per indebolirlo, è stato il giusto accento su una demo andata costantemente in crescendo.

Sostanza aliena

FUSE, dal poco testato, funziona e diverte ma necessiterà di parecchia varietà e grande ritmo per riuscire davvero a distinguersi. Anche la grafica, pulita e funzionale, si gioverebbe di uno stile più distintivo che riesca a spiccare dalla massa. Ted Price conta moltissimo su aspetti che non abbiamo potuto valutare a dovere, come la qualità dei dialoghi e la diversità di livelli, nemici e situazioni costruite attorno alla premessa sviluppata nell'ultimo anno e mezzo. Curioso come ciò che al momento sembra più mancare a Fuse, ovvero una forte personalità, fosse meglio riscontrabile nella visione originale del progetto. In attesa dell'uscita, prevista per il primo quarto del prossimo anno, contiamo di poter tornare a parlare presto del gioco magari dopo una prova approfondita.

CERTEZZE

  • Cooperazione interessante
  • Immediato e divertente
  • Ci sarà una modalità extra, oltre alla campagna, ancora segreta

DUBBI

  • Manca di spunti originali
  • Stile grafico un po' anonimo
  • In solitaria sembra perdere moltissimo appeal