I due pesi massimi del genere shooter free-to-play, ovvero Hawken e PlanetSide 2, sono finalmente scesi in campo e si sono entrambi rivelati ottime sorprese. Il primo nasce in grembo alla piccola Meteor Entertainment, mentre il secondo è un ambizioso progetto di lunga data targato Sony Online Entertaiment. Entrambi, a modo proprio, sono piuttosto ambiziosi anche se nel caso di Hawken l'azzardo non sta nella tecnologia estrema quanto nella volontà di recuperare il gameplay dei mech e di fonderlo, in modo estremamente efficace, con quello degli shooter in prima persona classici fatti di super salti e scarti laterali.
Hawken infatti, nonostante robottoni e propulsori, è uno shooter classico che ammette l'indipendenza consentendo ai giocatori di curarsi autonomamente, di volare, di nascondersi e di sfuggire a un agguato grazie ai propulsori del mech. In sostanza il titolo Meteor torna, con piglio estremamente efficace, alle origini degli FPS, quando il gioco di squadra non era incastonato nella struttura di gioco. Ma le dinamiche di movimento del titolo sono complesse, non mancano perk di ogni tipo e grazie alla customizzazione ci viene garantito il tipo di varietà che ci si aspetta dalle produzioni attuali. In PlanetSide 2 invece, schivate laterali istantanee e indipendenza non esistono. Nel titolo Sony anche il soldato più bravo è una testa persa tra decine di caschi, ha bisogno di un dottore per guarire e difficilmente può scappare quando è colto di sprovvista.
Ma lo shooter Sony è quasi un MMO e offre una libertà sterminata che, in cambio di un pizzico di bilanciamento in meno, garantisce situazioni di gioco e possibilità di evoluzione decisamente superiori. Certo, nuove modalità possono aggiungere carne al fuoco anche in Hawken ma è chiaro che il titolo si muoverà sempre tra mech e mappe circoscritte mentre anche un solo continente di PlanetSide 2 offre una decina di campi di battaglia tutti diversi l'uno dall'altro e comunque interconnessi e alterati dall'arrivo dei rinforzi o della terza fazione in gioco. In ogni caso Hawken propone già alcune interessanti variazioni sul tema con le modalità Siege e Missile Assault che si affiancano a deathmatch e team deatmatch. La prima prevede un movimento di attacco e difesa di tre postazioni e rilevanti con la natura stazionaria degli obiettivi che consente di utilizzare efficacemente barrage di missili e di far valere la resistenza dei mech più robusti. La seconda ci chiede di raccogliere fonti energetiche lasciate dai nemici sconfitti per consentire a una nave della nostra fazione di sfondare le difese avversarie.
Fluidità contro agonismo
PlanetSide 2, grazie alla struttura da MMO, è un'esperienza più fluida, con numerosi spunti strategici in più, mappe da conquistare, bonus di tipo strategico che consentono al comandante di una squadra di fare da punto di spawn e con feature che consentono di inserirsi in veri e propri eserciti senza nemmeno bisogno di chat, forum o gilde. Ovviamente per fruire a pieno dell'esperienza serve più tempo visto che una sessione per essere fruttuosa prevede una fase di dislocamento iniziale e spesso dopo un respawn è necessario spostarsi per lunghe tratte.
Hawken è invece immediato e circoscritto a singole sessioni che si risolvono in pochi minuti. Ma l'organizzazione per creare un team passa per i canali standard, obbligando il giocatore a trovare i compagni alla vecchia maniera, parlando e mostrando le proprie skill, cosa che in PlanetSide 2 può essere utile ma non fondamentale. Ma nel titolo Meteor, proprio per la natura classica, è ammessa la componente agonistica e questo è ciò che preme al team di sviluppo. Il titolo è infatti studiato per consentire a singoli giocatori e squadre di competere ai massimi livelli anche se prima è ovviamente necessario raggiungere il livello massimo e sbloccare gli elementi ritentuti importanti per la propria build del mech. E per farlo servono svariate ore. Entrambi i titoli infatti richiedono parecchio tempo per sbloccare gli extra che, tra perk e componenti, sono estremamente numerosi e non dipendono solo dall'esperienza accumulata o dai punti Meteor acquistati. Il requisito di livello è infatti presente in entrambi i titoli e garantisce che il primo arrivato, magari con le tasche piene di soldi reali, non possa scendere in campo da subito con troppa potenza di fuoco. In termini di customizzazione Hawken è meno ampio per quanto riguarda skill e numero di unità, e inoltre all'inizio c'è un solo mezzo disponibile, ma ogni mech può essere ritoccato fin nel minimo dettaglio consentendo al giocatore di costruirsi addosso il proprio mezzo. Inoltre, come accade in PlaneSide 2, ogni unità di Hawken ha un'abilità speciale anche se in alcuni casi, come per il rifornimento istantaneo del carburante usato per compiere gli sprint, si tratta di abilità molto differenti. Non mancano comunque skill legate alla mimetizzazione e alla difesa da scegliere con cura in combinazione con le contromisure che ovviamente in Hawken non vanno a modificare solo il gameplay dei mezzi. D'altronde nel titolo Meteor soldato e mezzo coincidono e questo accentra tutte le possibilità di customizzazione.
Due prospettive opposte
In Hawken la componente più solitaria rende gli oggetti sbloccabili più importanti e, quindi, esalta anche la componente pay to play. Inoltre i perk possono potenziare ulteriomente il danno delle armi e il movimento del mech, alterando nettamente le potenzialità offensive dei mezzi. In ogni caso un buon schiva, abbassati, salta, schiva può sopperire alle differenze. In entrambi i titoli c'è una funzione preview che consente di provare per un periodo di tempo limitato i mech nel caso di Hawken, ma solo quelli scelti dagli sviluppatori, e le armi in PlanetSide 2.
Un confronto dal punto di vista estetico è difficile, viste le enormi differenze in termini di distanza visiva e spazio. In ogni caso Hawken vince senza dubbio in termini di stile e ispirazione. La missione di allenamento introdotta con la open beta del titolo mostra chiaramente le potenzialità di una modalità single player che, tra l'altro, potrebbe essere introdotta se il titolo avrà un corposo successo. In Hawken la fantascienza nippoamericana degli anime più ispirati prende letteralmente vita senza, tra l'altro, gravare sul framerate. PlanetSide 2 invece offre molti più poligoni ma strutture meno dettagliate e ispirate. Lo stile è quello della fantascienza colorata che pesca dall'oriente ma più lontano nel tempo e mescolato con la guerra rappresentata nelle grandi saghe fantascientifiche come guerre stellari. Ma in termini di panorama, distanza visiva e varietà, quest'ultimo ha sicuramente l'ultima parola. Tre continenti, e nuove lande in arrivo, consentono al giocatore di esplorare canyon, foreste, basi grandi come una città, piccoli avamposti arroccati, deserti di ghiaccio e conche che possono trasformarsi in trappole in pochi istanti. Questo, assieme ai generatori e ai punti da prendere per poter conquistare una base, determina una varietà di situazioni maggiore ma, come abbiamo anticipato, l'equilibrio del combattimento è sempre precario e spesso il giocatore si trova inerme. In PlanetSide 2 è possibile restare accerchiati a sopresa, essere colpiti da un cecchino nascosto chissà dove, è possibile trovarsi in quattro contro un esercito, schiacciati in una base che la propria fazione non considera, ed è possibile restare letteralmente confinati in un angolo del continente senza poter fare nulla. La calma, la scelta e il dispiego, in sostanza, si alternano a momenti di estremo clamore in una formula che richiede più tempo del classico shooter pur non essendo quella di un MMO di stampo classico.
Qualità vs free-to-play
PlanetSide 2 e Hawken mostrano due diverse possibilità di evoluzione del free to play che, anche con titoli come Warface, comincia a fare seriamente anche nel campo degli sparatutto in prima persona. Da una parte, come anticipato, abbiamo il genere MMO, seppur semplificato e arricchito di elementi sbloccabili per andare incontro alla formula freemium, e dall'altra l'agonismo vecchio stile, anche se riletto in chiave moderna, con Meteor che vuole diventare la Riot Games degli shooter.
Entrambi i titoli risultano estremamente validi ed è difficile consigliarne uno in base alla qualità. Ma, d'altronde, le corpose differenze tra i due titoli rendono piuttosto facile capire quale dei due si adatta maggiormente ai nostri gusti. Come anticipato è chiaro che, in termini spassionatamente ludici, è PlanetSide 2 ad avere più possibilità di evoluzione, lasciandoci sognare futuri capaci di mescolare Ultima Online, Grand Theft Auto ed FPS in modo credibile. Un'enorme patch ha già caricato sui computer degli utenti i dati di svariati aggiornamenti futuri che includono mech, portaerei e nuovi continenti e Sony ha intenzione di supportare massicciamente il titolo per una decina di anni. Di contro l'agonismo non trova spazio nell'estrema libertà del titolo mentre i combattimenti bilanciati e sempre sul filo rappresentano il fulcro di Hawken che ha il coraggio di proporre un gameplay hardcore sfruttando la spinta delle forme di pagamento moderne. Insomma lo shooter targato Meteor tenta di fare ciò che avrebbe dovuto fare Quake Live e mostra più coraggio, più polso e più gusto della leggendaria id Software che il suo titolo di punta l'ha abbandonato a una struttura free to play inadeguata e povera di contenuti.