Secondo capitolo di una trilogia, Avadon 2 è un gioco di ruolo vecchia, anzi, vecchissima scuola. Grafica bitmap con visuale isometrica d'altri tempi, animazioni spartane, personaggi che pattinano sul terreno, nessun tipo di effetto grafico e nessuna scena di intermezzo. Ma nell'ecosistema del titolo Spiderweb questi elementi non sono rilevanti poiché tutta l'esperienza di gioco è incentrata su descrizioni, dialoghi ed esplorazione: sotto tutti questi punti di vista Avadon 2 è un titolo estremamente ricco. Il mondo è diviso in aeree, alla Baldur's Gate, da esplorare con un party da tre personaggi selezionabili da un organico che si amplia via via che la trama procede. Le zone che compongono la mappa del gioco sono piuttosto ampie e la difficoltà è quella tipica degli RPG duri e puri. Ingaggiare un combattimento al livello inadeguato è quasi una condanna e un incantesimo ad area che produce un paio di colpi critici può bastare per massacrare per intero il nostro party. Ma, come in ogni gioco di ruolo classico a turni, c'è quasi sempre quella minima possibilità, tra pozioni e incantesimi, di cavarsela anche laddove sembrerebbe impossibile sopravvivere.
Il primo incontro con Avadon 2: The Corruption si è rivelato molto piacevole
Un nemico evanescente
L'ambientazione, le regole e la grafica di Avadon 2 sono le medesime del capitolo precedente, con il giocatore che veste i panni di un agente di Avadon, la fazione incaricata di proteggere il Patto e di mantenere la pace nel reame, e si trova costretto a fronteggiare una situazione drammatica. Un potere malvagio sta corrompendo quelle che un tempo erano terre floride e pacifiche e, come se non bastasse, in molti è nato il sospetto che la corruzione abbia distorto le priorità di chi dovrebbe difendere l'umanità dal male che dilaga.
Il giocatore deve districarsi in questo spinoso contesto scegliendo da che parte schierarsi mentre affronta mostri sempre più potenti in luoghi sempre meno ospitali. Per farlo è necessario scegliere con cura gli alleati da portare con sé in modo da integrare eventuali limiti della propria classe. Il guerriero è ovviamente più resistente agli attacchi fisici ed è utile per tenere impegnati quei mostri, come i titani, che possono mettere fuori gioco un mago in un attimo. Ma il mago è una risorsa importante grazie agli attacchi ad area, decisivi quando i nemici si fanno sotto in gran numero. E quando gli avversari sono troppo forti potrebbe essere vitale il potente tinkermage, un incantatore che sfrutta torrette capaci di sferrare attacchi ad area e di rallentare i nemici consentendo al party di restare in zona di sicurezza. Ovviamente queste possibilità non sono sfruttabili in egual modo modo in tutte le situazioni. In alcuni casi gli spazi sono ridotti e per cavarsela è necessario essere del livello adeguato ed esplorare l'ambiente prima di affrontare il combattimento finale. In alcune missioni, infatti, è possibile aggirare il nemico attaccando prima i rinforzi ed evitando che questi piombino addosso ai nostri uomini nel bel mezzo di una battaglia difficile. In altri casi, invece, l'esplorazione è fondamentale per trovare bacchette e oggetti capaci di facilitare notevolmente uno scontro apparentemente impossibile.
Complesso ma intuitivo
Le classi disponibili sono cinque e sono differenziate dall'equipaggiamento indossabile e dalle loro abilità. Identico per tutti, invece, il sistema di specializzazione che ogni cinque livelli consente di aumentare di un grado tutte le abilità di uno specifico ramo. A questo vanno poi aggiunti gli scarabei, oggetti magici speciali che concedono abilità molto potenti. Inizialmente è possibile equipaggiarne uno solo per ogni personaggio ma avanzando si arriva fino a quattro slot liberi con la possibilità di creare combinazioni potenti. Infine ci sono pozioni di vario tipo, che incrementano notevolmente le capacità combattive dei personaggi, e le inestimabili pergamene che consentono ai maghi di lanciare incantesimi anche senza averli imparati spendendo i punti esperienza.
Sebbene la struttura sia evidentemente quella degli RPG hardcore, gli sviluppatori hanno semplificato molte cose rispetto ad altri titoli del genere. Tutti i personaggi hanno lo stesso quantitativo di punti vita e di energia e, quando un combattimento finisce con almeno un eroe in piedi, i personaggi deceduti durante la battaglia tornano automaticamente in vita. La salute, inoltre, si rigenera automaticamente quando non ci sono nemici nei paraggi e quando questi sono in procinto di individuarci vengono marchiati con l'icona di un punto interrogativo. Infine gli oggetti a terra risultano visibili nella finestra dell'inventario anche a diversi quadretti di distanza, velocizzando le operazioni di raccolta del bottino. L'unica complicazione riguarda la summenzionata energia, chiamata vitalità, che simboleggia la stanchezza e, se consumata, impedisce di lanciare le abilità speciali siano esse incantesimi o quelle garantite da uno scarabeo. Questo limite non si applica a bacchette e pergamene, ma l'impossibilità di usare le abilità dei personaggi è un grosso freno alle capacità combattive del party. Diventa quindi necessario utilizzare pozioni di vitalità o tornare alla base operativa per recuperare le energie perdute e tornare in campo al massimo delle proprie possibilità offensive.
Semplicemente hardcore
Avadon 2 sembra mantenere la promessa di espandere ulteriormente l'universo targato Spiderweb con tonnellate di quest, dialoghi interessanti, passaggi segreti e componente narrativa corposa e complessa arricchita da scelte e finali multipli. Il tutto mantenendo il peculiare mix tra complessità e semplicità che ha consentito al primo capitolo della serie di emergere in un panorama già pieno di capolavori immortali. Una formula che sostiene egregiamente avvincenti situazioni scriptate, dungeon complessi e combattimenti con mostri difficili da affrontare, creature temibili che talvolta si spostano rapidamente per la mappa costringendo il giocatore a stare sempre in allerta. Restano, ovviamente, i limiti tipici di una produzione di questo tipo.
Il bilanciamento dell'esperienza, per esempio, dipende molto dall'approccio del giocatore, che potrebbe trovarsi bloccato in situazioni frustranti vista la difficoltà di alcuni combattimenti, e la componente grafica è estremamente limitata. Ci sono alcune animazioni deliziose e i modelli, con i relativi ritratti, sono piuttosto curati, ma il mondo di gioco risulta piatto, le animazioni di movimento sono pessime e nel complesso il comparto artistico non è esaltante. In questi casi viene da chiedersi perché gli sviluppatori che si cimentano con questo tipo di esperienza non sfruttino gli esempi legati alla grafica pixel d'epoca. Un approccio capace di regalare al mondo perle, come Darklands, che restano piacevoli da guardare anche a distanza di molti anni grazie a un azzeccato mix tra stile e bassa risoluzione. Ma non è nostro compito quello di indagare sugli intenti del team e in ogni caso, opinioni di natura estetica a parte, Avadon 2 si presenta come un titolo ancora più ricco del suo predecessore. Un'esperienza che mescola efficacemente gameplay hardcore e intuitività ed è indubbiamente meritevole dell'attenzione di chi ha apprezzato il primo capitolo della serie.
CERTEZZE
- Un'esperienza enorme a un prezzo presumibilmente contenuto
- La componente narrativa si eleva di livello
- Un sistema di regole complesso ma snello e intuitivo
- Requisiti hardware esigui
DUBBI
- Comparto estetico non particolarmente ispirato
- Il bilanciamento dipende dall'approccio del giocatore
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- OS: Windows 7
- CPU: 800 MhZ
- RAM: 6GB
- Scheda video: GeForce GTX 570
Requisiti minimi
- OS: Windows XP - OSX 10.6
- CPU: 800 MhZ
- RAM: 512MB
- Scheda video: 32MB, OpenGL
Requisiti consigliati
- OS: Windows XP - OSX 10.6
- CPU: 1.600 MhZ
- RAM: 512MB
- Scheda video: 64MB, OpenGL