Il nostro nuovo incontro con Battlefield 4 - prima dell'attesa recensione - ci ha permesso di provare, questa volta su PC, una delle mappe più interessanti delle dieci che saranno presenti all'uscita del gioco.
Flood Zone, giocata in Conquista, è paradigmatica per quello che è il biglietto da visita "tecnologico" del progetto DICE. Stiamo parlando di Levolution, ovvero giganteschi eventi che, innescati dal giocatore, andranno ad influenzare pesantemente il campo di battaglia. Se avete visto collassare il grattacielo di Shangai o la nave schiantarsi sulla spiaggia di Paracel Storm, sapete bene di cosa stiamo parlando. Eventi scriptati, certo, ma solo con la complicità delle squadre, e solo se esse lo vogliono. Flood Zone ci porta in quello che dall'aspetto sembra un quartiere popolare di una cittadina cinese qualsiasi: niente grattacieli di acciaio e vetro, ma solo anonimi palazzi di 5-6 piani, circondati da un lato da un fiume e dall'altro da un cavalcavia rialzato con tanto di pompa di benzina. Su un'estremità, invece, c'è un ridente boschetto, non piatto, ma ricco di piccole collinette. Cosa succede se qualcuno inizia a cannoneggiare l'argine del fiume?
Nuova prova su PC, prima dell'attesa recensione di Battlefield 4: ecco il test della mappa Flood Zone.
Due mappe in una
Presto detto: un'inondazione, e quelle che erano strade perfette per carri armati e jeep ora diventano il terreno di caccia ideale per gommoni veloci, motoscafi corazzati e anfibi blindati pesantemente armati. I palazzoni assumono il ruolo di isole, l'azione si svolge su più livelli, parlare di "luoghi rialzati" è francamente riduttivo. Il boschetto diventa un isolotto difficile da conquistare, con una postazione di mitragliatrice fissa e un lanciamissili convenientemente posti più in alto rispetto al livello dell'acqua. E abbiamo poi i tetti, pieni di vere e proprie capanne, muri, muriccioli e decine di oggetti sparsi dappertutto, il tutto per spezzare le linee di tiro tra edificio e edificio; come se non bastasse possiamo salire ancora di più, sfruttando un paio di casupole dalle quali avere un buon punto di vista sull'acqua e sugli stessi tetti. Se poi vogliamo esagerare, paracadutandoci da un elicottero, ci possiamo appostare sulla torre, dalla quale sparare quasi perpendicolarmente sui nemici. È possibile poi entrare in alcuni corridoi e stanze dei palazzi per un colpo d'occhio a 360 gradi.
Come da manuale, i punti d'ingresso agli ultimi piani sono molti; non ci sono strozzature, e inoltre delle impalcature c'è la possibilità di salire evitando le scale, senza magari avventurarci nel dedalo di viuzze dove bisogna nuotare per muoversi da una parte all'altra di quella che era una strada. Tante possibilità di gioco, con la mappa che, pur non essendo vasta come quelle più grandi di Battlefield 3 (o come l'assedio di Shangai) riesce a supportare tutto il gameplay tipico del titolo DICE. In acqua a farla da padrone sono i mezzi, anfibi e non, che riescono a colpire efficacemente, anche a distanza, tutti quelli che osano avventurarsi senza copertura, mentre più in alto si gioca tutta un'altra partita, e benché gli spazi siano tutto sommato ampi (i palazzi sono collegati tra loro da passaggi di fortuna) le dinamiche sono quelle del "close quarter" più cattivo, fatto di aggiramenti, rapidi assalti e precisi colpi dei cecchini. Senza dimenticare poi gli elicotteri che possono spazzare tutto il campo di battaglia. Abbiamo avuto la possibilità di testare Flood Zone a fondo e ci è sembrata una mappa pressoché perfetta. Impressiona la sua capacità di mutare completamente pelle quando si rompono gli argini e si nuota al posto di camminare. Ovviamente l'acqua non è una novità, è una componente essenziale di Paracel Storm, ma qui l'impatto è davvero spiazzante, ben oltre la tempesta e il mare grosso dell'arcipelago cinese. Due mappe in una praticamente, il Levolution al suo apice massimo, senza poi nemmeno spingere troppo sul versante della distruttibilità nuda e cruda, ovviamente presente, ma non proprio pirotecnica.
Level design di gran classe
In definitiva, Flood Zone ci piaciuta molto, non solo per l'interessante trovata visiva (e ovviamente di gameplay) del Levolution, ma anche per come i ragazzi svedesi sono stati capaci di costruire un ricco campo di battaglia su più livelli, adatto quindi a tutti i tipi di giocatori, capace di esaltare i ruoli nella squadra.
In tal senso, i nuovi fucili da tiratore scelto semi automatici - che si posizionano idealmente tra quelli d'assalto e quelli da cecchino - si sono rivelati ideali per colpire in modo preciso dalle distanze medio lunghe della mappa. Decisamente ben posizionati i punti di conquista, disposti saggiamente nelle parti più interessanti della mappa (sui palazzi centrali e in quello più lontano, dotato di mitragliatrici sul tetto dal quale spazzare mezza mappa, tetti compresi, nel boschetto e nella pompa di benzina) in modo che l'azione possa diversificarsi ancor di più. A livello tecnico, la nostra prova su un PC decisamente di alto livello ci ha ovviamente ben impressionato. Magari altre mappe calcano di più la mano sugli effetti speciali (i lens flare a profusione non mancano comunque) ma la pulizia e l'alto livello di dettaglio sono innegabili, per un colpo d'occhio davvero di grande impatto, senza dimenticare il plus offerto dalla fisica dell'acqua. Insomma, Battlefield 4 conferma quanto di buono abbiamo potuto provare con l'assedio di Shangai e Paracel Storm: non vediamo quindi l'ora di conoscere tutta l'offerta multiplayer del gioco.
CERTEZZE
- Level design sopraffino: due mappe in una
- Levolution cambia davvero il volto della mappa
DUBBI
- Tanti punti rialzati, un paradiso per i camper