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PlayStation Now

Cosa è PlayStation Now e quali saranno gli scenari futuri per Sony?

SPECIALE di Tommaso Pugliese   —   09/01/2014

Che cos'è il cloud gaming? Si tratta di una tecnologia che fino a un paio d'anni fa era sulla bocca di tutti e veniva vista come "the next big thing" per quanto concerne l'industria videoludica. Il concetto alla sua base, in effetti, è tremendamente affascinante e implica la possibilità di accedere a una vasta ludoteca da qualsiasi dispositivo, indipendentemente dalle sue capacità, perché i calcoli relativi a grafica e sonoro vengono in realtà effettuati altrove, nel cloud, da macchine dedicate che ricevono l'input che immettiamo e trasmettono quindi l'output sul nostro schermo.

PlayStation Now

Una soluzione futuristica nel vero senso della parola, in grado ad esempio di aprire le porte dei videogame più complessi per PC anche a chi non possiede un computer da gioco. Fra le realtà più attive e importanti per quanto concerne il cloud gaming c'era Gaikai, nata dalla mente visionaria di David Perry. Diciamo "c'era" perché l'azienda così come la conoscevamo è stata acquistata da Sony nel 2012, per la somma importante di 380 milioni di dollari. Già allora era perfettamente chiaro ciò che la casa nipponica aveva intenzione di fare: con l'abbandono di una tecnologia proprietaria e l'adozione dell'architettura x86, PlayStation 4 non sarebbe stata retrocompatibile e serviva dunque un modo per assicurare ai suoi possessori la fruizione di una ludoteca vasta come quella di PlayStation 3. Si è deciso dunque di puntare sullo streaming dei contenuti piuttosto che su di una costosa componentistica aggiuntiva, ma a quanto pare il progetto è stato reso molto più ampio e al CES 2014 Andrew House ha presentato quella che si potrebbe considerare una delle idee più ambiziose che Sony abbia mai tirato fuori dal proprio cilindro: PlayStation Now.

Five knuckle shuffle

Disponibile negli USA dalla prossima estate e poi a seguire negli altri paesi, PlayStation Now si pone come il servizio di cloud gaming che tutti si aspettavano... ma con una marcia in più. Anziché assicurare semplicemente una "retrocompatibilità virtuale" su PlayStation 4, infatti, la piattaforma digitale Sony consentirà di giocare con i titoli per PlayStation, PlayStation 2 e PlayStation 3 su di un'ampia gamma di dispositivi differenti, che in un primo momento includeranno PlayStation 4 e PlayStation 3, in un secondo momento PlayStation Vita e le TV della serie Bravia 2014, per allargarsi infine alla platea dei tablet e degli smartphone.

PlayStation Now

In quest'ultima categoria rientreranno naturalmente i prodotti Sony, dunque con sistema operativo Android, ma anche i terminali di casa Apple, come dichiarato dallo stesso Kaz Hirai in un'intervista pubblicata su Engadget. L'esclusività rimane un valore importante per la casa nipponica, ma allo stesso tempo c'è la ferma intenzione di creare un ambiente ludico il più ampio possibile, che esca da determinati confini e vada oltre, dando vita a interazioni che magari non credevamo possibili. Il concetto è dunque quello del gioco in streaming, che abbiamo introdotto poc'anzi, applicato però a tutte le piattaforme Sony (e non) sulla base di unico account Sony Entertainment Network, tramite cui si potranno "affittare" i contenuti per un determinato periodo di tempo oppure acquistarli in via definitiva, o ancora scegliere di pagare un abbonamento mensile che includa un certo numero di titoli o addirittura la formula homeriana del "tutto a volontà". Cosa offrire e come offrirlo è una questione ancora al vaglio di Sony, che nelle Q&A ufficiali sul PlayStation Blog ha dichiarato che anche per questo motivo è necessario procedere con la closed beta, che si svolgerà a partire dalla fine del mese negli Stati Uniti, e che attraverso il feedback degli utenti si potrà determinare quali siano le forme migliori per la fruizione dell'esperienza.

You can't see me

Sono tre le caratteristiche fondamentali di PlayStation Now. La prima è la possibilità di giocare immediatamente, senza alcuna attesa o caricamento, in modo del tutto simile all'attuale streaming di contenuti multimediali, come film e musica. La seconda caratteristica riguarda i dispositivi supportati, che includono PlayStation 4, PlayStation 3, PlayStation Vita, i televisori Bravia TV 2014 (che possono essere abbinati a un DualShock tramite Bluetooth) e ulteriori terminali che verranno aggiunti più in là.

PlayStation Now

La terza caratteristica ruota attorno al contenuto dei giochi, che saranno chiaramente in versione aggiornata e fruibili ovunque, su qualsiasi dispositivo compatibile, a patto che si disponga di una connessione a internet a banda larga e si acceda con il proprio account SEN. I salvataggi saranno memorizzati nel cloud e funzioneranno anch'essi in modalità cross-platform, il che significa che potremo cominciare una partita su PlayStation 4 e proseguirla su PlayStation Vita senza alcun problema. Con il passare delle ore Sony è anche entrata nello specifico di determinate questioni, ad esempio i requisiti minimi per fruire del servizio, che parlano di una connessione ADSL da 5 Mbps. Sulla carta si tratta di un valore abbordabile anche per noi italiani, ma nella pratica bisognerà verificare la qualità dello streaming ed è possibile che ci si trovi di fronte a performance molto diverse a seconda della velocità della connessione e della latenza. Una delle peculiarità del cloud gaming è infatti l'insorgenza di artefatti da compressione o di una trasmissione delle immagini a risoluzione inferiore nel momento in cui il sistema rileva la presenza di un flusso di dati più lento del normale. Poter utilizzare giochi per PlayStation 3 dotati di una grafica avanzata, come ad esempio gli episodi di Uncharted, senza però poterla apprezzare in maniera dignitosa non sarebbe certo l'ideale, questo è chiaro.

Al CES 2014 Sony ha finalmente presentato il frutto dell'acquisizione di Gaikai, PlayStation Now

You want some? Come get some

Al CES di Las Vegas erano disponibili delle postazioni per provare di persona il servizio PlayStation Now, e diverse testate internazionali (fra cui Engadget, Destructoid e Game Informer) hanno pubblicato interessanti hands-on al riguardo, illustrando il funzionamento della tecnologia Sony con titoli come The Last of Us, Beyond: Due Anime e God of War: Ascension.

PlayStation Now

Si trattava ovviamente di situazioni "ideali" per la qualità dello streaming, con i server poco distanti e dunque la massima reattività possibile insieme alla migliore qualità della trasmissione; tuttavia non sono mancate alcune perplessità rispetto all'uso del cloud gaming su schermi di ampie dimensioni, che tendono a rivelare in modo piuttosto evidente gli immancabili artefatti da compressione sui colori scuri. Diverso appare invece il discorso sugli schermi di dimensioni ridotte, come quello di PlayStation Vita, dove la qualità dell'esperienza non solo si mantiene alta ma non mostra il fianco ad alcuna sensazione "anomala", come se si giocasse con un titolo memorizzato sulla console e non renderizzato in remoto a chissà quanti chilometri di distanza. L'importanza della closed beta americana è indubbia rispetto al lancio ufficiale del servizio, dopodiché non potremo fare altro che attendere gli sviluppi della strategia Sony per l'Europa; un territorio che, come sappiamo, presenta problematiche non indifferenti dal punto di vista dell'uniformità dell'offerta in termini di banda larga. Di certo non si può negare l'enorme potenziale di PlayStation Now, specie nei suoi risvolti cross-platform e nella sua apertura verso dispositivi diversi dalle console Sony. Se le cose andranno come si spera, potremmo effettivamente trovarci nel mezzo di una piccola, grande rivoluzione.