Ogni tanto serve cambiare, dimostrare a se stessi e agli altri che si può uscire dal proprio seminato e creare qualcosa di nuovo. Questo è quello che devono aver pensato i ragazzi di Paradox Interactive Studios quando, dopo anni al lavoro su Europa Universalis, Crusader Kings e soci hanno scelto di intraprendere la non facile via del gioco di ruolo tradizionale per mettersi nuovamente alla prova. Runemaster nasce da queste premesse e dal retaggio culturale che il team svedese si porta dietro: l'ambientazione nordica, la storia e i personaggi appartenenti alla mitologia scandinava sono il primo e più evidente esempio di una lavorazione che, per quanto siamo stati in grado di vedere, parte innanzitutto dal desiderio di creare qualcosa che gli sviluppatori stessi desiderano giocare e condividere con la loro utenza. Ci sono delle insidie insite nell'impostazione classica scelta, su tutte il rischio di non riuscire ad emergere e distinguersi dalla massa, ma questa inedita direzione ci ha tutto sommato lasciato la curiosità di vedere come si protrarrà uno sviluppo destinato a terminare solo l'anno prossimo.
Runemaster è un interessante e promettente RPG dal sapore nordico
Thor o Loki?
In Runemaster il Ragnarok, la battaglia finale che nella mitologia nordica rappresenta una catarsi per il mondo, una sorta di Armageddon che conduce ad un nuovo inizio, è imminente e il giocatore dovrà schierarsi con Thor, che vuole prevenire la catastrofe, oppure Loki, intenzionato a far sì che il destino faccia il suo corso. Basta la premessa per rendersi conto di quanto Paradox Interactive Studios abbia affondato le mani dalla tradizione dei popoli che hanno vissuto nella penisola scandinava. Da questa base di partenza si snoderà una lunga avventura che dovrebbe intrattenere per un centinaio di ore di gioco, un mix di missioni principali e secondarie attraverso le quali far crescere il proprio alter ego.
Le tre classi - Berseker, Scout e Runmaster - si rifanno ai tre paradigmi ruolistici per eccellenza e non necessitano di grandi spiegazioni, mentre la scelta di una delle sei razze presenti - dagli umani ai nani, dagli elfi oscuri ai giganti - determina in quale tra le quattro aree di partenza si muoveranno i primi passi alla scoperta della mappa. Questa sarà generata proceduralmente a partire dallo stesso motore grafico che ha dato corpo ad Europa Universalis IV: osservando attentamente Runemaster la vicinanza visiva tra i due, in special modo guardando la modellazione del terreno e la palette cromatica, è evidente ma nondimeno siamo rimasti colpiti dalla versatilità del codice normalmente utilizzato per mettere in scena schermate molto più statiche e dominate dalla presenza costante di menù a schermo. La competenza grafica è quindi discreta, ma non certo l'aspetto che attirerà frotte di giocatori ad acquistare il titolo. Questo compito potrebbe invece svolgerlo il complesso sistema di allineamento morale, che non solo imporrà di prendere una posizione, al fianco di Loki oppure Thor, ma si concretizzerà in altri momenti e situazioni. Giocando un umano, ad esempio, si subirà una naturale ostilità e diffidenza da parte degli orchi che potrebbero però cambiare idea qualora decidessimo di voltare le spalle alla nostra razza d'appartenenza.
Per il momento mancano ancora la quasi totalità dei contenuti ludici, quindi non abbiamo potuto vedere molto gameplay in azione, ma osservando le schermate dei menù possiamo già anticipare che lo sviluppo del personaggio sarà sorretto dall'usuale quantità di livelli da scalare, abilità da ottenere e oggetti da raccogliere esplorando la mappa o avendo la meglio sugli avversari. A proposito dei combattimenti, Paradox è lontana dal momento in cui li potrà mostrare al pubblico ma già ha scelto che direzione prendere ed è la più classica possibile: scontri a turni con mappe dalle caselle esagonali, l'eroe del giocatore sul campo di battaglia accanto alle truppe reclutate oppure acquistate ed una certa importanza data all'uso strategico del campo di battaglia.
Direttamente nel solco scavato, con le dovute modifiche, dai vari King's Bounty ed Heroes of Might and Magic. La propria capitale di partenza non dovrà essere costruita oppure espansa, però avrà un ruolo centrale nello svolgimento di una trama che promette un certo spessore e anche intere quest testuali. L'impatto delle missioni sul personaggio, sul modo in cui verrà percepito dal mondo che lo circonda, sarà gestito dallo stesso "motore narrativo" adottato da Crusader Kings II, e questo non può che essere un bene. Allo stesso modo, come qualsiasi titolo Paradox, anche Runemaster sarà interamente "moddabile" e ciò vuol dire che, per fare un esempio, se uno o più utenti abbastanza bravi volessero riconvertire il gameplay e ambientarlo nell'universo di Game of Thrones non ci sarebbe nulla - o quasi - ad impedirglielo. La breve infarinatura e i pochi minuti in-game osservati ci hanno insomma raccontato un'esperienza già vista ma rielaborata secondo i canoni e la tecnologia che ha definito negli ultimi anni il genere dei grand strategy. Un'esperimento interessante sulla cui riuscita è al momento impossibile sbilanciarci, ma che da qui ai prossimi mesi dovrebbe acquisire sempre più sostanza e definirsi meglio.
CERTEZZE
- Un'enorme mappa generata proceduralmente
- RPG classico con innesti "paradoxiani"
- Completamente moddabile
DUBBI
- Per certi versi anche troppo classico
- Combattimenti a turni ancora in fase embrionale