Marine contro cosacchi
La presentazione all'E3 2014 di Battlecry si è aperta con una breve panoramica del team alle sue spalle. Fondato nel 2012, lo sviluppatore texano Battlecry Studio è formato da tutta una serie di veterani dell'industria che a curriculum hanno titoli come Ultima, Star Wars: The Old Republic e Halo 4. Su tutti, però, spicca Viktor Antonov, creative director che si è fatto un nome soprattutto grazie al contributo dato all'immaginario di Half-Life 2 e Dishonored. Non a caso è proprio nell'ambientazione e nello stile visivo che il nuovo gioco di casa Bethesda prova a differenziarsi dagli innumerevoli free to play già esistenti che puntano tutto sul deathmatch online.
Battlecry ci porta in un mondo competitivo che ha bandito la polvere da sparo
Le fazioni e le classi
Il setting di questo nuovo action competitivo per 32 giocatori si colloca in un mondo alternativo in cui la polvere da sparo è stata del tutto bandita. Invece di risolvere (o anche solo attenuare) le dispute e le guerre, l'assenza di armi da fuoco ha semplicemente spinto le varie nazioni del mondo a darsi battaglia utilizzando armi alternative, come spade, archi e balestre.
Nel corso della presentazione, gli sviluppatori hanno sottolineato come la principale fonte di ispirazione siano stati alcuni degli action single-player di maggiore successo. La versione di Battlecry giocabile in fiera ci ha mostrato due delle tre fazioni che saranno presenti nel gioco finale: da un lato i Royal Marine, versione steampunk e stereotipata delle forze britanniche, dall'altro ci sono i russi dell'impero Cossack. Prevedibilmente, a prescindere dalla fazione di appartenenza, bisogna poi selezionare una delle classi di personaggi disponibili: il Duellist punta tutto sullo stealth, grazie alla possibilità di diventare invisibile per una manciata di secondi ed eliminare gli avversari alle spalle grazie alle sue due lame; l'Enforcer è il tipico tank, devastante nel corpo a corpo e all'occorrenza in grado di usare la spada come scudo; e poi c'è il Tech Archer, l'unico dei tre capace di attaccare da lontano, ma veramente scarso quando si tratta di combattimenti in mischia. Durante la presentazione a porte chiuse ci sono state anticipate due ulteriori classi (il Brawler e il Gadgeteer), ma di entrambi bisognerà attendere qualche altro mese per capirne meglio le caratteristiche. Una volta avviato il deathmatch a squadre, è stato subito evidente quanto gli sviluppatori abbiano puntato tutto sulla velocità e il ritmo serrato: sfruttando schivate, salti doppi, rampe e punti in cui aggrapparsi con un rampino, ci si sposta con estrema rapidità da un punto all'altro della mappa.
Uccisione dopo uccisione si riempie l'indicatore dell'Adrenalina, grazie al quale è possibile potenziare per pochi secondi la velocità e la potenza d'attacco del proprio alter-ego. Purtroppo si ha una continua sensazione di inconsistenza negli scontri, dovuta alla quasi totale assenza di impatti tra i colpi dei vari personaggi. Come spesso accade quando si prova un gioco competitivo tutto nuovo in una fiera, il risultato è stata una sessione di pochi minuti piuttosto caotica, sconclusionata e senza un minimo di strategia. Toccherà approfondire nei prossimi eventi in sessioni di gioco un po' più corpose, ma per ora il gioco di Battlecry Studio ci è sembrato più originale nel setting e nei personaggi piuttosto che nel gameplay. Resta da verificare poi l'importanza che il modello free to play avrà sull'economia di gioco e sul bilanciamento: partita dopo partita si accumulano ferro e oro da poter spendere per sbloccare non solo nuovi oggetti per personalizzare il proprio personaggio, ma anche e soprattutto nuove abilità da utilizzare in combattimento. Di sicuro avremo modo di rivedere il gioco in occasione della Gamescom, mentre una open beta è prevista per il prossimo anno su PC, sebbene nulla escluda un eventuale arrivo su console.
CERTEZZE
- Setting interessante
- Ritmo veloce e serrato
DUBBI
- Nessun senso di impatto negli scontri
- Ancora da valutare il bilanciamento delle classi