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PC Magazine #169

Tra e-sport e analisi approfondite, il weekend parte alla grande!

RUBRICA di La Redazione   —   26/07/2014

Le ultime settimane sono state ricche di eventi legati al mondo dell'e-sport, dall'EVO 2014 alla più recente edizione dell'International di DotA 2. Tra centinaia di giocatori, milioni di spettatori online e di dollari come montepremi, il panorama degli atleti virtuali sta diventando sempre più agguerrito e professionistico. Polygon ha scritto un bel pezzo sulla vita di queste star provenienti da tutto il globo, sulle difficoltà che incontrano e le soddisfazioni che possono togliersi. Gaming Rebellion ha invece pubblicato un lungo articolo sul non più nuovissimo ma sempre interessante Bioshock Infinite, concentrandosi in particolare sull'eccellente comparto artistico. Un lavoro atipico ma davvero ben scritto e valido. Infine per un pizzico di nostalgia date un'occhiata ai documenti di design di Maniac Mansion che Ron Gilbert ha messo a disposizione di tutti; antichi ma ancora istruttivi.

Tutto il mondo del gioco su PC nella rubrica settimanale di Multiplayer.it!

PC Magazine #169

COMPONENTE CARATTERISTICHE PREZZO
Processore Intel Pentium G3220 € 50.00
Scheda Madre ASRock B75M-DGS € 40.00
Scheda Video Nvidia GeForce GTX 750 Ti € 140.00
RAM KINGSTON - Memoria Dimm HyperX Blu 4Gb ddr3 1333MHz € 30.00
Alimentatore Cooler Master 400 Watt € 30.00
Hard Disk Hard Disk Seagate - Barracuda 500 GB SATA-II 3.5LP 12.4MS 7200RP € 45.00
CONFIGURAZIONE COMPUTER ENTRY LEVEL: € 335.00
PC Magazine #169

In un futuro lontano, tecnologicamente avanzato, e molto, molto violento, il governo ha autorizzato i cittadini a farsi giustizia da soli. Purtroppo questo ha solo inasprito le condizioni di vita. Si è perciò deciso di creare una squadra speciale anticrimine dotata di poteri psionici, la Knuckle Club, che dà pure il nome al gioco. Knuckle Club è un picchiaduro a scorrimento orizzontale sullo stile del vetusto Double Dragon. Una rissa senza fine, insomma, con in più oggetti da raccogliere e conservare, abilità speciali da sbloccare, stanze segrete e nemici rari. Insomma, è stato aggiunto quel minimo di varietà indispensabile. La buona pixel art e il fascino che questi giochi emanano sui giocatori più vecchiotti dovrebbe fare il resto. Tra circa venti giorni, comunque, sapremo per certo com'è andata a finire.

PC Magazine #169

Una ragazza in cerca di una principessa scomparsa è un concetto rivoluzionario nel mondo dei videogiochi. E già questo la dice lunga su un settore che ha bisogno di maturare sotto più di un aspetto. Per fortuna c'è un gruppo di talentuose sviluppatrici deciso a rinfrescare l'aria . The Hole Story è il progetto vincitore del premio Girls Make Games, che fra l'altro aveva fra i suoi giurati quel geniaccio di Tim Schafer. Lo scopo del gioco è guidare Wendy in un universo parallelo alla ricerca di Alonna, l'unica che può rimandarla nel suo mondo d'origine. Per riuscire nella sua missione, Wendy può fare affidamento sulla fida pala, con la quale scavare buche per risolvere puzzle, eliminare ostacoli e farsi strada fra tutte le difficoltà che l'attendono lungo il cammino . Nel corso dell'avventura, poi, Wendy ha l'opportunità di conoscere personaggi divertenti e perfino di parlare con magnifici unicorni, spaziando dalle sale di un magnifico castello fino ai viali di un colorato giardino. Con nostro grande piacere la cifra richiesta dalle sviluppatrici è stata raccolta , ma ci sono ancora venti giorni a disposizione e obiettivi extra che, se raggiunti, renderebbero The Hole Story ancora più ricco. Speriamo quindi che non manchino nuovi contributi. Quando il gioco sarà pronto, torneremo sicuramente a parlarne.

Epanalepsis è un'insolita avventura punta e clicca ispirata principalmente ai classici di Philip K. Dick. Ci sono però anche echi di Eternal Darkness e Burning Chrome, mentre sul fronte dei videogiochi prende spunto da Primordia e The Shivah. Un corredo genetico eccellente per un gioco che non ci chiede di risolvere puzzle complicati, ma di esplorare tre archi narrativi che si intersecano fra loro in epoche temporali diverse. Si comincia dagli anni Novanta per poi passare agli anni Dieci del nuovo millennio e arrivare infine al lontano 2030. L'idea è quella di ambientare tutto nella stessa città, così che il giocatore possa vedere come è cambiata nell'arco di sessant'anni. Ci saranno molte opportunità per parlare a lungo con i personaggi non giocanti e per scoprire il loro stile di vita e modo di pensare. Il filo conduttore delle tre storie sarà la tecnologia, uno degli aspetti che più hanno contribuito a ridefinire la società nel corso delle diverse epoche. Potremo poi raccogliere e interagire con una moltitudine di oggetti e godere di una storia approfondita e articolata. Le voci narranti che si sentono nel corso del video sono convincenti e la direzione artistica sembra muoversi nella direzione giusta. Come si può immaginare questo non è un gioco che possa richiedere grossi budget, e infatti il modesto traguardo è già stato superato. Ora non resta che vedere se sarà raggiunto qualche obiettivo extra e fino a che punto riusciranno a spingersi gli sviluppatori. Noi di certo continueremo a seguire Epanalepsis con attenzione.

Jenny LeClue è il nostro preferito di questa settimana. Jenny è una giovanissima detective che vive in una cittadina di provincia. Per la sua insaziabile sete di avventura e conoscenza il piccolo centro abitato offre poche emozioni, pertanto finisce presto con l'annoiarsi. Finché un bel giorno Dean Strausberry della Gumboldt University viene trovato morto e la madre di Jenny accusata del delitto.

PC Magazine #169

Questa è l'occasione che la giovane aspettava per darsi da fare a risolvere un giallo degno della sua ambizione, anche se così facendo rimarrà intrappolata nelle maglie di un mistero ben più grande. A quanto pare, Arthurton non è la cittadina bucolica che aveva sempre creduto. L'aspetto più interessante di Jenny LeClue, un'avventura dinamica interamente disegnata a mano, è la varietà dei momenti di interazione, i quali offrono sempre una ricompensa, sia essa un nuovo indizio o lo svelamento di un lato segreto della personalità del nostro interlocutore. La telecamera si diverte a passare dalla visuale in prima persona alle riprese esterne che inquadrano il paesaggio nel quale si muove Jenny. La giovane detective, d'altronde, oltre a esaminare gli oggetti, salta, corre, gira in bicicletta e fa luce sul mistero con la sua torcia elettrica. Sembra quindi esserci tutto quello che serve per fare di un'avventura un viaggio emozionante. Di questo gioco ci piace molto l'art direction, la varietà di situazioni, e soprattutto la protagonista femminile, una tipa tosta che non ha bisogno di esibire curve di plastica. Pur essendo una storia di formazione, la narrazione di Jenny LeClue non rinuncia ai toni maturi, e questo è un altro elemento che ci piace. Insomma, noi facciamo il tifo per il progetto. Il traguardo non è vicino, questo è vero, ma c'è ancora molto tempo a disposizione. Jenny merita l'occasione di raccontare la propria storia.

di Andrea Rubbini

PC Magazine #169

Salve, benvenuti a questa nuova uscita di Underground, la rubrica che non va seguita perché può denunciarvi per stalking. È luglio, mese freddo per eccellenza. Piove, a volte grandina, il vento spazza gli ombrelloni, i costumi sono sempre più minuti, nonostante i pinguini che affollano le spiagge, e gli sviluppatori indipendenti sono tutti in ferie. Questo si traduce in pochissime uscite di rilievo e in parecchio riciclo nei vari store online. In realtà i nuovi giochi ci sono, ma è sempre più difficile distinguere quelli di qualità dalla spazzatura di cui si fatica a giustificare l'esistenza. È un'epoca selvaggia questa, in cui le mucche di gomma finiscono alle persone che non le meritano e il Rubbini è costretto a farsi pagare in pagnotte muffe il sesso mercenario. Underground, la rubrica che fatica a capirsi da sola.

Cominciamo a parlare di quei maledetti ammassi di pixel interattivi chiamati videogiochi e buttiamoci in un titolo all'apparenza eccezionale. Stiamo parlando di Unrest di Pyrodactyl, gioco d'avventura, un po' di ruolo, ma anche visual novel, che ci proietta in una versione fantastica dell'antica India. Il giocatore è chiamato a seguire le storie di diversi personaggi di vario lignaggio (si va da principi a popolani), decidendone le sorti.

Le storie sono molto brevi ma finiscono per intrecciarsi in modo perfetto tra loro, con ogni personaggio caratterizzato in modo ineccepibile nella sua individualità e, contemporaneamente, parte di un quadro complessivo variegato e affascinante, anche quando mostra lati più crudi e spietati della vita. Insomma, si tratta di un piccolo gioiello, nonostante i valori produttivi bassini, che sicuramente piacerà a chi è alla ricerca di un'esperienza narrativa innovativa fuori parametro. Non fatevi spaventare dalla relativa brevità del gioco (probabilmente non era possibile intrecciare bene tante storie allungando troppo il brodo), perché è vero che dura un paio d'ore, ma offre una tale quantità di scelte che lo si rigioca volentieri più volte. L'unico motivo per lasciarselo sfuggire è la non conoscenza dell'inglese, vista la grande quantità di testo da leggere.

Lasciamo l'antica India e cambiamo completamente genere, gettandoci a capofitto in un platform stile 16-bit, che con Unrest condivide soltanto la qualità eccelsa. Stiamo parlando di Freedom Planet di Galaxy Trail, recentemente pubblicato su Steam. Guardandolo vi verrà sicuramente in mente un nome: Sonic The Hedgehog. Bravi, ma sappiate che gli sviluppatori non hanno mai negato di averlo preso come punto di riferimento per il loro gioco. Volete saperne un'altra? Freedom Planet è quanto di più vicino al titolo di Sega con protagonista il porcospino blu che sia mai stato realizzato, a livello ideale e qualitativo, al punto che è preferibile a molti Sonic stessi usciti nel recente passato. Stiamo parlando di un platform colorato, velocissimo, divertente e dal gameplay variegato. Se non vi abbiamo ancora convinti, potete sempre provare la demo scaricabile dal sito ufficiale, Non ve ne pentirete, fidatevi.

Parliamo ora di un titolo controverso: My Name is Addiction di Cleril Calamity Studios. Si tratta di una visual novel dedicata alla dipendenza da pornografia, che ha scatenato forti reazioni nella comunità da quando è apparsa su Greenlight. In effetti il tema affrontato è di quelli scottanti e il genere scelto per rappresentarlo ben si presta a sollevare polemiche per la sua connotazione fortemente narrativa.

Guardando il trailer, che trovate qui da qualche parte, vi renderete conto da soli che tecnicamente non ci troviamo di fronte a chissà quale opera maestra, ma a quanto pare il gioco riesce a veicolare emozioni forti e contrastanti, almeno stando ai racconti di chi lo ha provato e allo stesso filmato di presentazione, semplice quanto inquietante nella sua drammaticità.
Visto il tema, le reazioni non sono mancate, e sono state piuttosto accese, nonostante l'oggetto del contendere non sia ancora stato pubblicato. È giusto che i videogiochi affrontino temi simili? Perché no, verrebbe da dire, visto che tutti gli altri media lo fanno senza doversi ogni volta porre dilemmi etici. Comunque vedremo se My Name is Addiction riuscirà a ottenere il consenso del pubblico prima e a passare la censura di Valve poi, dato che già in passato alcuni titoli a tema erotico non sono stati ammessi alla vendita nel negozio principale, secondo le linee guida per la pubblicazione stabiliti da Valve stessa.

Alleggeriamo i toni e concludiamo la rubrica parlando di Dungeon Defenders Eternity di Trendy Entertainment. In realtà non si tratta di un gioco nuovo e molti di voi lo conosceranno bene, visto che è uno dei tower defense cooperativi in terza persona migliori mai realizzati. E allora perché parlarne qui? Be', ci sembrava giusto dedicare qualche riga a questa edizione, che raccoglie in un pacco solo tutta l'immensa quantità di materiale ufficiale pubblicato nel corso dei mesi e aggiunge alcuni elementi che servono per collegarlo con il secondo capitolo, attualmente in sviluppo. Si parla di centinaia di ore di gioco, mica di briciole. Chi possiede il capitolo precedente potrà acquistarlo con il 70% di sconto. Non è una novità, ma vale la pena tenerlo in considerazione, soprattutto se si è interessati al seguito.

di Simone Tagliaferri

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Star Wars: The Old Republic
Una mano precipita dal cielo, due ragazzi la trovano e scoprono che appartiene al leggendario Maestro Jedi, Luke Skywalker, scomparso da anni. Gira la voce che Episodio VII inizi così: sarà la verità, o solo un rumor? per fortuna siamo qui per parlare di un'altra galassia lontana lontana, quella del MMORPG firmato BioWare che ultimamente ha fatto il timidone, nonostante il passaggio al modello free to play gli abbia fatto incassare più di quanto era a pagamento. Questa settimana se n'è parlato un po', perché il community manager Eric Musco è tornato su uno delle feature imminenti più attese: i Galactic Strongholds in arrivo il prossimo mese, cioè l'housing di The Old Republic.

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Musco, praticamente, ha rivelato i costi di questa sciccosa feature: cinquanta milioni di crediti, praticamente la cosa più costosa del gioco, persino più del camminatore da ricognizione ST-7 e il rancor di Dathomir. Un costo davvero proibitivo che ha sollevato immediatamente un polverone tra i giocatori del MMORPG, specialmente quelli appartenenti a piccole gilde che non potranno permettersi l'housing tanto atteso. Apriamo una parentesi: ma la polemica dell'housing in Final Fantasy XIV non ha insegnato niente a nessuno? L'housing è una feature che i giocatori adorano, perché renderla così costosa o impopolare? Basterebbe seguire l'esempio di WildStar e risparmiare un'ulcera ai giocatori. Nel frattempo, il sito ufficiale ha rallegrato l'atmosfera con un bel po' di anticipazioni sulle future storyline: lo sceneggiatore Charles Boyd ha raccontato che, a quanto pare, il primo capitolo della nuova trama fa già parte dei flashpoint intitolati Assault on Tython e Korriban Incursion. Si tratta di un arco narrativo chiamato "Forged Alliances" che condurrà direttamente alla prossima espansione del gioco, la più imponente dai tempi di Rise of the Hutt Cartel, ma per saperne di più bisognerà attendere qualche settimana.

Neverwinter
Il prossimo modulo del MMORPG di Cryptic ambientato nell'universo dei Fogotten Realms è in dirittura d'arrivo: previsto per il 14 agosto, si intitolerà Tyranny of Dragons, e sarà solo la prima parte di una lunga storyline che seguirà i giocatori per mesi, creando un vero e proprio ponte con il gioco di ruolo da tavolo di Dungeons & Dragons.

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I dettagli non sono ancora molti, ma in questi giorni è stato annunciato un nuovo pacchetto a tema che permetterà ai giocatori di sbloccare e impersonare una nuova razza, i Dragonborn (che non hanno nulla a che fare con Skyrim, occhio). Il Legend Pack, infatti, sblocca non solo questa razza giocabile di lucertoloni, ma anche il manufatto Cuore del Drago Rosso - che permette di sputare fuoco - e vari goodies tra cui un'armatura cosmetica completa e un consumabile per cambiare razza. Il pacchetto sarà scontato fino al 18 agosto.

Guild Wars 2
A quanto pare i primi episodi della "seconda stagione" del MMORPG targato ArenaNet si stanno concentrando tutti sulla storia di Tyria per dare un senso maggiormente compiuto a quella living story che, secondo la community, non ha esattamente spiccato il volo se non con una conclusione non proprio soddisfacente della "prima stagione".

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Ora gli sceneggiatori di Guild Wars 2 stanno puntando tutto sulla trama, come dimostra il prossimo update, previsto per il 29 agosto e intitolato Dragon's Reach: Part One. I contenuti sono ancora piuttosto nebuloso, ma il trailer pubblicato dallo sviluppatore sembra dare grande risalto alla storia e, in particolare, al personaggio di Ryloth: sembra che, finalmente, si tornerà a parlare delle famigerate spade Magdaer e Sohotin, che secondo la leggenda potrebbero spezzare la maledizione di Ascalon e concedere il meritato riposo agli spettri che la tormentano. Che sia proprio Ryloth, appartenente alla stessa specie che aveva costretto il re di Ascalon all'estremo sacrificio, l'eroe destinato a riunire le due armi per porre fine alla minaccia degli spettri in modo che tutta Tyria possa concentrarsi su quella di Mordremoth, il drago antico risvegliatosi nella giungla di Maguuma? Lo sapremo soltanto nei prossimi mesi...

Wildstar
Tempo di aggiornamenti anche per il recente MMO firmato Carbine Studios, che con il prossimo aggiornamento, dal titolo non troppo sibillino di Sabotage, offrirà ai giocatori un nuovo battleground chiamato Daggerstone Pass. La nuova mappa propone due basi, una collocata a nord e una a sud, e tre punti di interesse: una miniera, un bunker e un terreno neutrale.

Una volta preso il controllo di queste zone comincerà un bombardamento del nucleo di fusione nella base nemica, e la prima fazione che distrugge la base avversaria vince la partita. Se fin qui può sembrarvi tutto già visto, c'è una gimmick in più che metterà pepe a ogni match, e cioè le bombe: una volta raccolta una bomba si attiverà un conto alla rovescia, e fin qui non c'è nulla di strano. Tuttavia, le bombe si possono usare in vari modi. Ovviamente potreste gettarvi a capofitto nella base nemica e collocare la bomba ai piedi del nucleo di fusione, ma potreste anche decidere di piazzarla al centro di un punto d'interesse per spazzare via tutti i nemici. Il problema è il "fuoco amico", in quanto le bombe possono danneggiare sia chi le trasporta sia i suoi alleati. Il battleground, peraltro, permette di usare la cavalcature e quindi di attraversare l'area più velocemente, impiegando magari particolari strategie. L'aggiornamento, comunque, non si limita a un semplice battleground, ma offre un preliminare revamp del sistema PvP che i giocatori hanno parecchio criticato. Il nuovo bilanciamento renderà l'equipaggiamento apposito più efficace nelle partite PvP, mentre gli oggetti spiccatamente PvE saranno depotenziati per incentivare gli amanti del PvP a concentrarsi su quella tipologia di item.

di Christian La Via Colli

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Oculus VR inizia a fare sul serio
Da qualche tempo ci dedichiamo al futuro del PC e questo futuro, come abbiamo già detto più volte in passato, potrebbe includere la tanto agognata realtà virtuale. In sviluppo da anni questo tipo di tecnologia non è mai riuscita a imporsi e uno dei motivi è da imputarsi a problemi di potenza delle macchine casalinghe. Oggi il PC è finalmente in grado di riprodurre sui due schermi di un visore un'immagine credibile e questo ha cambiato finalmente le carte in tavola suscitando un discreto entusiasmo nel settore dell'intrattenimento elettronico. Molte compagnie si sono letteralmente lanciate nella fabbricazione di visori virtuali e le promesse per il prossimo futuro sono a dir poco altisonanti. Allo stato attuale delle cose sono ancora i ragazzi di Oculus VR i più quotati per condurci in un'eventuale rivoluzione virtuale. Il visore Oculus Rift è stato finanziato dal basso, ha visto collaborare fior di sviluppatori, ha contribuito a stabilire i limiti minimi per una vera esperienza virtuale, ha attirato star come John Carmack e ha convinto Facebook a sborsare 2 miliardi di dollari per entrare nel mondo dell'hardware. In questi giorni, tra l'altro, Zuckerberg ha ribadito che non baderà a spese e continuerà a investire sul visore anche se i primi risultati utili dovessero arrivare tra 10 anni. L'obiettivo della compagnia è probabilmente quello di creare il primo social network del futuro, possibile embrione del cosiddetto cyberspazio, ma chi lavora direttamente con il visore lo fa in combinazione con i videogiochi ed è questo l'elemento che ci interessa. Non tutte le esperienze ludiche, questo è ovvio, funzionano bene con la visione virtuale ma gli FPS si sono dimostrati facilmente adattabili e le simulazioni spaziali hanno definitivamente mostrato le enormi potenzialità di questa tecnologia. Potenzialità che hanno convinto 45.000 tra sviluppatori e appassionati a ordinare il secondo kit di sviluppo dell'Oculus Rift. Le prime diecimila unità saranno spedite nei prossimi giorni e i fortunati che le riceveranno le potranno provare con i nuovi tool di sviluppo. Il software include l'ovvio supporto per le novità del Rift DK 2, capace di rilevare con precisione molto elevata i movimenti del giocatore, oltre all'output del rendering diretto al visore, per ora disponibile solo su Windows, che dovrebbe ridurre ulteriormente la latenza. La speranza è che le operazioni di spedizione siano più veloci di quando successo con il primo kit di sviluppo ed è molto probabile che lo scenario sia questo visto il supporto di Facebook. Ma i vantaggi di avere alle spalle una compagnia di grandi dimensioni non si limitano alla velocizzazione delle operazioni di distribuzione. Oculus VR può ora permettersi un livello ben più elevato di promozione come dimostra l'installazione creata in occasione del San Diego ComiCon (24-27 luglio). Parliamo di Pacific Rim Jaeger Pilot, un'esperienza virtuale che consente di controllare il celebre robot Gipsy Danger ed è stata creata combinando l'Unreal Engine 4 e gli asset originali della pellicola di Guillermo del Toro. A quanto pare il risultato è notevole ma dobbiamo affidarci alle impressioni di terzi visto che Oculus e Legendary Pictures non hanno pubblicato alcun video dell'applicazione e si sono limitate a rilasciare un trailer creato con alcuni spezzoni di Pacific Rim.

Il canto del cigno dei 28 nanometri
Nuovi rumor sembrano confermare l'arrivo della nuova serie di schede video Nvidia prima di Natale. Ma come abbiamo già riportato sembra che ci dovremo accontentare ancora una volta di chip a 28 nanometri e non a 20 nanometri come inizialmente promesso. Anzi, il processo a 20 nanometri potrebbe non entrare nemmeno in campo lasciando direttamente spazio, nei primi mesi del 2015, ai 16 nanometri della vociferata GeForce GTX 990. E l'efficienza di Maxwell, che ha bisogno di meno core per produrre eguale potenza rispetto a Kepler, potrebbe portare a una compensazione del rincaro dovuto all'implementazione dei 16 nanometri regalandoci un salto corposo in termini di potenza senza che questo faccia lievitare i prezzi. La serie 800, dunque, sarebbe un riempitivo natalizio, una sorta di preview della tecnologia Maxwell offuscata da consumi più elevati di quelli potenzialmente raggiungibili impiegando transistor di dimensioni decisamente inferiori. Ma l'efficienza della nuova architettura potrebbe comunque dare risultati sorprendenti anche con il processo produttivo a 28 nanometri.

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Secondo i rumor per natale dovremmo veder arrivare quattro schede della serie 800 capitanate dalla GTX 880 Ti che, stando alle informazioni tratte dai prototipi, dovrebbe sfoggiare 2560 CUDA Core ed essere equipaggiata con 8GB di memoria anche se c'è il sospetto che la versione retail, visto il bus ancora a 256-bit, si accontenti di un quantitativo di VRAM minore. In ogni caso parliamo di una scheda potenzialmente allettante sebbene l'idea che possa essere rimpiazzata in pochi mesi da una scheda molto più potente riduca inevitabilmente l'hype relativo alla GTX 880. A questo punto, infatti, abbiamo davvero voglia di vedere la tecnologia Maxwell al massimo del suo potenziale. Ma non è detto che la GTX 990 arrivi davvero in tempi così brevi. D'altronde parliamo di rumor ed è facile che vengano smentiti. Dobbiamo infatti prendere in considerazione possibili ritardi che rientrano nella normalità quando si parla di salti tecnologici così elevati. Ed è anche possibile che Nvidia dilati i tempi di lancio della serie 900 per lasciare spazio alla serie 800 nel caso in cui quest'ultima si comporti bene nei confronti di eventuali schede lanciate da AMD. Tra l'altro durante il mese di agosto dovremmo avere notizie ufficiali proprio in merito alla serie R9 300 che dovrebbe arrivare con tre modelli tutti basati su chip differenti. Il più interessante è indubbiamente quello basato su tecnologia Bermuda che dovrebbe essere il cuore di una scheda decisa a fare davvero sul serio. Per la R9 390X i rumor parlano infatti di 448GB/s di banda e 4224 Stream Processor contro 320 GB/s e 2816 Stream Processor della 290X. Numeri da capogiro ma si tratta di indiscrezioni ormai datate e se la 390x dovesse uscire con un processo produttivo a 28 nanometri, cosa inevitabile a meno che le dichiarazioni AMD non si rivelino stratagemmi per sorprendere Nvidia, è molto probabile che le specifiche si rivelino inferiori. La verità, in ogni caso, ci verrà svelata a breve.

di Mattia Armani