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Piccola, grande Lara

Reggiseno ben saldo, doppia pistola in pugno e tre compagni al seguito. Pronti per l'avventura?

PROVATO di Stefano F. Brocchieri   —   25/09/2014
Lara Croft and the Temple of Osiris
Lara Croft and the Temple of Osiris
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Lara Croft and the Guardian of Light è stato un autentico gioiellino. La natura di titolo scaricabile avrà probabilmente reso facile sottovalutarlo mentre l'impostazione votata all'azione non-stop gli avrà sicuramente fatto guadagnare più di un'occhiata di diffidenza tra i puristi di Tomb Raider, ma si trattava di un progetto che riusciva perfettamente nella missione mica da poco di declinare la serie-madre all'insegna di una formula giocoforza diversa ma al tempo stesso capace di rispettarne lo spirito, senza cioè scordarsi di onorarne tanto la componente action quanto quella puzzle. Al primo tentativo Crystal Dynamics è riuscita a sfornare un top-down shooter che fondeva entrambi gli aspetti in unicum dall'impostazione fresca, solida e ricca di inventiva, in grado di rappresentare non solo uno spin-off pienamente riuscito (e che avrebbe pure qualcosina da insegnare all'attuale fratello maggiore...) ma anche un esponente di un genere ai tempi piuttosto inflazionato sulle piattaforme di digital delivery capace di distinguersi per una sua forte personalità anziché per il solo pedigree. Win-win. Non può dunque che far estremamente piacere il fatto che Square Enix abbia deciso di riprendere in mano il discorso con Lara Croft and the Temple of Osiris.

Ci siamo spaccati di divertimento con Lara Croft and the Temple of Osiris

Ci sono un'archeologa, una divinità egizia...

Dopo aver spazzolato in lungo e in largo la civiltà Maya, per la Lara isometrica è ora il turno di vedersela con le tentazioni e i pericoli dell'Antico Egitto. Anche nel caso di The Temple of Osiris la prosperosa eroina si può giocare l'aiuto di un "insider", nella fattispecie le divinità Horus e Iside, che assieme all'archeologo Carter formano il cast degli impavidi da cui ci si può far affiancare per fronteggiare Anubi, Sobek e altri VIP poco raccomandabili del pantheon locale, nel caso si decida di giocare in cooperativa.

Piccola, grande Lara
Piccola, grande Lara

A differenza del predecessore, questa volta per avventurarsi in compagnia non si dovranno aspettare mesi per una patch: la coop sarà implementata sin da subito, e, com'è noto fin dall'annuncio del progetto, avvenuto allo scorso E3, alle partite potranno partecipare fino a quattro giocatori. È proprio questa la veste in cui abbiamo potuto mettere le mani sulla nuova Lara, per una veloce prova sul campo, da cui sono arrivate sostanzialmente solo conferme. Poco o nulla è cambiato rispetto alla ricetta di Guardian of Light: i personaggi dispongono dello stesso set di mosse (salto, rotolata, piazzamento di esplosivi e via), con Lara e Carter che possono servirsi del rampino già sfruttato dalla Croft quattro anni fa in America Centrale, mentre Iside e Horus generano una sfera di energia che sembra assolvere alla stessa funzione di "piattaforma mobile" dello scudo di Totec, comprimario dell'episodio precedente. Ad essere nuove sono le logiche di level design coinvolte, con le sfide ambientali e gli enigmi che presuppongono l'aiuto reciproco e l'apporto concertato di quattro avventurieri. La frazione giocata è stata troppo breve per azzardare una valutazione sulla qualità di questi aspetti, specie se pensiamo che riguardava le fasi introduttive, ma tutto sembra essere al posto giusto: l'azione è veloce e intensa, unendo spesso senza soluzione di continuità combattimento, prove di abilità manuale e di intelletto. A questo va sommato il fatto che con un poker di partecipanti aumentano a dismisura le opportunità di intralciarsi, uccidersi e combinarsi ogni sorta di dispetto, in una celebrazione del vecchio, sano multiplayer gomito a gomito tra buoni amici. Un aspetto burlesco che The Temple of Osiris tende ad acutizzare attraverso una revisione del sistema di punteggio, che ora in caso di morte si azzera totalmente, titillando maggiormente l'avidità di chi ci circonda. Il che, se vogliamo, rappresenta la chiusura di un cerchio, l'assorbimento di un ultimo aspetto della fonte di ispirazione principe di Tomb Raider che finora la serie non era ancora riuscita a replicare in forma giocabile. Presente in certi film di Indiana Jones quando il protagonista viene tradito da qualcuno assieme a cui fino a 10 secondi prima aveva lottato strenuamente per recuperare il tesoro che ora gli sta soffiando sotto il naso? Ecco.

Brava e bella

L'allargamento della coop a quattro giocatori porta con sé non solo la promessa di parecchia gioia, imprese eroiche e infamate, ma anche l'esposizione a rischi pressoché raddoppiati: Guardian of Light funzionava benone sia in solitaria che con un compagno, con The Temple of Osiris Crystal Dynamics dovrà dimostrare di saper "scalare" e bilanciare il gioco non più per due ma per ben quattro "configurazioni" (solo, in coppia, in tre e con una squadra al completo).

Piccola, grande Lara

Una sfida di design mica da poco. Dove la sfida sembra già vinta, invece, è sul versante audiovisivo: il gioco si presenta come una piccola festa per gli occhi, forte un egregio livello di dettaglio e del quantitativo di oggetti spesso contemporaneamente in movimento a schermo, con qualche nota tecnica di pregio, come quella che merita la realizzazione di taluni particellari. Il tutto su PC viene mosso a una fluidità super, che permette di godere appieno dell'impatto delle architetture, della morbidezza di animazioni ed effetti e del dinamismo delle situazioni più catastrofiche e movimentate, garantendo al contempo una risposta ai comandi fulminea. Non abbiamo visto le versioni PlayStation 4 e Xbox One, ma gira voce che non supereranno i 30 FPS, il che sarebbe un peccato. Il dispiacere vero, tuttavia, sarebbe arrivare a considerarlo un peccato mortale per l'hype che si dovrebbe provare per un titolo che promette di scaldare il prossimo dicembre con il fascino sempreverde dell'antica civiltà africana per antonomasia e soprattutto tonnellate di scoppiettante divertimento.

CERTEZZE

  • Azione e pensiero spesso a braccetto
  • Graficamente curatissimo
  • La coop a 4 promette faville...

DUBBI

  • ...ma rimane da vedere se il gioco funzionerà altrettanto bene con meno partecipanti