Ci eravamo lasciati alla fine del precedente provato con una critica asprissima da parte nostra per lo stato pietoso in cui la prima alpha pubblica era stata rilasciata nell'Accesso Anticipato di Steam, nonostante il forte ritardo nei tempi di sviluppo dichiarati all'epoca della campagna Kickstarter. Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia e gli aggiornamenti sono stati abbastanza regolari, almeno fino a sei mesi fa, quando si sono improvvisamente fermati lasciando il gioco in uno stato pietoso. Fortunatamente lo stop non è stato dovuto all'abbandono del progetto, ma alla volontà di Stainless Games di arrivare finalmente a dare una forma più definita alla sua opera, prima di darla nuovamente in pasto al pubblico. Nel mentre non sono mancate le critiche e le rimostranze degli acquirenti della prima ora, del tutto giustificate anche se in parte compensate dal regalo dei tre Carmageddon precedenti. Finalmente a San Valentino l'amore ha fatto il miracolo e Carmageddon: Reincarnation è sbocciato in una beta che, anche se ancora non definitiva, mostra e offre ai giocatori proprio ciò per cui hanno tanto penato.
Carmageddon: Reincarnation è finalmente arrivato alla versione beta: scopriamo le novità
La strada fatta e quella ancora da percorrere
Prima di descrivere le caratteristiche migliori del gioco è bene cominciare dalle note dolenti.
Nel precedente provato vi avevamo parlato di tempi di caricamento lunghissimi e di una fluidità pessima, anche su configurazioni molto potenti. Purtroppo, nonostante i mesi trascorsi da allora, la situazione è ancora critica, nonostante sia enormemente migliorata, con la fluidità che è ancora una chimera, settando il livello di dettaglio massimo, e i tempi di attesa per accedere alle gare che fanno venire il latte alle ginocchia. Avremmo capito dei caricamenti di qualche secondo, ma qui si parla di quasi un minuto ogni volta che si avvia una nuova sfida. Insomma, dal punto da un punto di vista meramente tecnico di lavoro da fare ce n'è ancora, anche se fortunatamente sono stati risolti molti degli altri problemi che si erano manifestati nel provato precedente. Ad esempio ora i circuiti appaiono completi di tutti gli elementi grafici, texture comprese, che in certi casi producono un bel vedere, anche se va detto che di eccezionale c'è poco. Niente di imperdonabile, vista la mole di pedoni che il motore deve muovere contemporaneamente sullo schermo. Sì, era scontato ma ci sono anche loro a infestare le mappe con quel fare sbarazzino di chi non ha ancora capito il suo ruolo nel mondo. Investiremo l'argomento tra un po' (e non solo quello). Ma bando alle ciance, perché è arrivato il momento limare gli spuntoni, lucidare la carrozzeria e accendere i motori.
Gare pazze
Il menù principale permette di selezionare diverse modalità di gioco (carriera, corsa libera o multigiocatore) per poi darci l'occasione di personalizzare il nostro veicolo e scegliere il pilota con cui correre. All'inizio è possibile soltanto cambiare il colore alla carrozzeria dell'auto, ma superando le prove della campagna e raccogliendo i gettoni che servono per acquistare i potenziamenti, si sbloccheranno altre opzioni.
Ad esempio sarà possibile acquistare più spuntoni da montare sulla carrozzeria, oppure si potrà migliorare la resistenza dell'auto. Non fatevi allarmare dalla parola "gettoni", perché non ci sono acquisti in-app: le monete si trovano giocando. Una volta fatte le scelte preliminari si può partire con la modalità carriera, sicuramente la più rilevante insieme a quella multiplayer. Fare carriera in Carmageddon: Reincarnation significa superare una serie di competizioni dagli obiettivi differenti. Certo, ci sono anche le classiche gare a tappe in cui bisogna compiere più giri di un circuito cercando di mantenersi nelle prime tre posizioni, ma il fulcro del gioco è un altro. Chi ha amato i primi capitoli ricorderà che le gare classiche della serie richiedono di raggiungere uno tra tre obiettivi per vincere: toccare dei checkpoint in ordine, distruggere completamente gli avversari o eliminare tutti i pedoni presenti in una mappa. Sarete felici di sapere che in Reincarnation sono state mantenute queste competizioni, con l'aggiunta di un numero spropositato di potenziamenti da raccogliere. Diciamo che la vittoria più comune è quella di distruzione degli avversari, seguita dalla corsa a tappe. La pulizia della mappa dai pedoni è come al solito più rara, un po' perché richiede tempo, un po' perché prima di farcela bisogna conoscere i circuiti davvero a menadito, compresi vicoli segreti, rampe e piattaforme.
Pedoni e lamiere
Non crediate che i pedoni abbiano un ruolo secondario. Intanto ci preme sottolineare che, nonostante la violenza estrema del titolo, con sangue che scorre da tutte le parti, i toni sono rimasti quelli scanzonati degli altri capitoli.
Quindi la rappresentazione della violenza è esasperata all'inverosimile e il gioco stesso si prende poco sul serio nel proporre una mattanza continua, con una grande abbondanza di scenette divertenti a sottolineare l'amoralità di ciò che si sta facendo. Tra i pedoni abbondano figure comiche come grassoni in pantaloni e camicia, donnine dall'abbigliamento provocante e figure umane che sembrano uscite dalla mente di un commediografo. I pedoni non hanno solo una funzione decorativa, com'è giusto che sia, ma rappresentano un elemento importantissimo del gameplay: ogni investimento frutta tempo extra e punti, con variazioni alla ricompensata dovute al tipo d'investimento o all'attivazione di un qualche potenziamento. Questi ultimi si ottengono in gara raccogliendo barili e bombole di diversi colori. Gli effetti sono i più disparati, tanto che non è possibile elencarli tutti (oltretutto possono essere anche combinati). Diciamo che a un certo punto della gara potreste ritrovarvi a rimbalzare come grilli, oppure a scalare palazzi correndo in verticale. Potrebbe anche capitarvi di guadagnare un raggio congelante provvisorio, oppure uno scatto fulmineo, quest'ultimo ottimo per distruggere gli avversari. I diversi potenziamenti sono più o meno utili a seconda dell'obiettivo che si vuole perseguire. Così farà ad esempio comodo avere una carrozzeria corazzata nel caso si voglia vincere eliminando gli altri piloti, mentre il turbo sarà utilissimo nelle gare di velocità. Le possibilità non mancano così come la varietà delle situazioni, in alcuni tratti davvero spassose (entrare a tutta velocità in uno stadio di football e schiantarsi contro le squadre che stanno giocando fa il suo effetto). Unica nota dolente del gameplay è l'intelligenza artificiale dei piloti , che a volte tende a bloccarsi in loop da cui non riesce a uscire. Non è raro vedere le macchine guidate dalla CPU completamente incastrate da qualche parte, oppure perse per la mappa e incapaci di ritrovare il percorso. Per questo motivo conviene giocare al livello di difficoltà massimo, che compensa un po' alcune di queste stranezze, anche se per molti potrebbe rivelarsi troppo impegnativo come scelta iniziale.
Conclusioni
PRO
- Il folle gameplay non sembra perdere colpi
- Molte modalità di gioco
- Ottime alcune piste
CONTRO
- Fluidità non eccezionale
- Intelligenza artificiale
- Tempi di caricamento eccessivi