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Maghi dell’evasione

The Escapists esce dall'Early Access e si propone in veste definitiva per la nostra prova finale

RECENSIONE di Rosario Salatiello   —   18/02/2015
The Escapists
The Escapists
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Prendete Prison Architect e ribaltatene il concetto, nel senso che c'è qualcuno che ha già costruito la prigione e il gioco si svolge dal punto di vista di chi la "abita". Prendete poi del sano vintage a 8-bit e mescolatelo insieme a una punta di sana ironia: quello che verrà fuori è The Escapists, titolo che abbiamo avuto già modo di provare in Early Access, ora uscito ufficialmente dalla fase di sviluppo e in vendita in versione finale su Steam. Per chi ne dovesse sentire parlare solo ora, ricordiamo brevemente di cosa si tratta: progettato da Mouldy Toof Studios, The Escapists è stato finanziato tramite Kickstarter per poi lasciarsi abbracciare da Team17, storico team al lavoro su Amiga che proprio nel suo parco giochi incarna perfettamente lo stile e la filosofia videoludica alle spalle di questo titolo. Approfittando dell'uscita definitiva siamo dunque tornati a interpretare dei maestri dell'evasione, per tirare le somme su The Escapists dopo averne già parlato in modo positivo nel nostro provato precedente: avrà mantenuto le promesse?

Prigioni a 8-bit e umorismo si fondono all'interno di The Escapists: sapremo trovare la via di fuga?

Bisogno di evadere

La prima cosa che salta all'occhio in questa versione definitiva di The Escapists è la presenza di un tutorial a sé stante, cosa di cui in precedenza avevamo sentito bisogno come il pane. La prigione-scuola, separata da tutte le altre, ci offre un'introduzione ai comandi e alle meccaniche del gioco, andando però solo a raschiare la superficie di quella che è la miriade di possibilità inserite all'interno del gioco.

Maghi dell’evasione

La sua durata, in realtà, non è lunghissima: circa 5 minuti, dopo i quali ci si sente pronti all'avventura solo per il periodo che anticipa l'ingresso nella prigione "vera", dove nonostante gli ulteriori suggerimenti dati ci ritroviamo soli con la nostra necessità di trovare una strada verso la fuga. È evidente che questa fase introduttiva sia arrivata durante l'Early Access grazie ai feedback dei giocatori, sentitisi un po' sperduti all'interno della vita da prigione simulata all'interno di The Escapists: il gioco ci mette al centro della perfetta monotonia da reclusi, con giornate scandite da appelli, pasti obbligati, momenti ricreativi e lavorativi, durante i quali trovare anche il tempo per pianificare e mettere in atto il proprio piano per darsela a gambe levate. Un'impresa più facile a dirsi che a farsi, visto che come dicevamo The Escapists mette a disposizione del giocatore una quantità di opzioni che senza un supporto adeguato possono finire per confondere: lavorando in lavanderia, per esempio, è possibile rubare una divisa di una guardia, con cui circolare in zone precluse e dare così il via all'evasione. Così da solo, però, questo stratagemma non basta e occorre quindi mettere in sequenza un piano fatto di molteplici passi, che ci permettano di arrivare all'obiettivo finale. Fortunatamente, a venirci incontro è la diversa difficoltà delle 8 prigioni disponibili. Le varie strutture sono infatti proposte dal gioco in ordine di sicurezza crescente, per cui prima di arrivare al 41-bis di quella finale bisogna passare per quella che ha più o meno lo stesso livello di sorveglianza di una scuola elementare.

Il solito trantran

Oltre alle attività imposte dalle guardie, la vita in prigione ci mette naturalmente a contatto con gli altri detenuti, con tutto ciò che ne consegue. Tra le sbarre è infatti possibile ottenere delle micro missioni dai propri colleghi di sventura, per la verità non troppo varie: si va dal picchiare qualcuno al recuperare oggetti rubati, con varianti che aggiungono poco altro.

Maghi dell’evasione

Il tutto per guadagnare soldi da spendere poi nel commercio effettuato con gli stessi carcerati: una prigione che si rispetti non fa ovviamente a meno del contrabbando, grazie al quale il protagonista può acquistare e vendere quanto gli occorre. Se ne trovano di tutti i colori, a partire da quelli innocui almeno all'apparenza, da usare nel sistema di crafting per creare utensili da usare per scappare o per generare armi di tutti i tipi. Non mancano neanche le risse tra i detenuti, che spesso e volentieri finiscono per coinvolgere anche le guardie. Come già detto, le attività da svolgere possono farci cadere in un senso di smarrimento, alimentato dall'inadeguatezza del tutorial. Vivere la vita della prigione senza fare insospettire i secondini non è una cosa semplice già per conto suo, ma se poi si vuole mettere in piedi anche un piano di fuga le cose finiscono irrimediabilmente per complicarsi. La preparazione è dunque fatta di osservazione e pianificazione, attraverso quelli che possono essere anche diversi giorni da passare nel trantran della reclusione prima di tentare di spiccare il volo. Ma guai a farsi beccare, sia mentre si scappa, sia quando ci si prepara raccogliendo oggetti o scavando tunnel: a seconda della gravità del fatto, le guardie sequestreranno quanto in nostro possesso - soldi compresi - arrivando a metterci anche in cella d'isolamento per farci meditare sulle nostre malefatte.

Vintage è bello

Dal punto di vista grafico, lo stile di The Escapists si presenta come una gioia per gli occhi, soprattutto per quelli dei tanti nostalgici che approfittano di ogni buona occasione per rivivere l'epoca d'oro degli 8-bit. A soddisfare particolarmente è il design dei personaggi e di alcuni oggetti, mentre per la struttura della prigione si sarebbe forse potuto fare qualcosina in più.

Maghi dell’evasione

Dalla vecchia scuola il gioco riprende anche elementi ironici, espressi insieme ad alcune citazioni da film e serie televisive che non si fa fatica a riconoscere. Divertente anche l'idea degli sviluppatori di offrire ai giocatori la possibilità di modificare i nomi di chi vive con noi nella prigione, potendo così inserire quelli di amici, parenti e chiunque altro si voglia. Il modello vintage dell'aspetto visivo del gioco è accompagnato anche dal comparto audio, composto da alcuni effetti sonori che avremmo potuto tranquillamente ascoltare in un gioco di venti e passa anni fa. Sullo stesso stile anche la colonna sonora, abbastanza orecchiabile ma forse un po' troppo usata anche in fasi in cui ci potrebbe stare del sano silenzio. In termini di multiplayer non troviamo particolari funzionalità, visto che The Escapists è un gioco fondamentalmente single player. Sono però presenti delle leaderboard per le varie prigioni, grazie alle quali confrontarsi con le prestazioni degli altri giocatori nelle loro fughe. Ultima nota riguardante le traduzioni: nonostante siano presenti diverse lingue, quella italiana non è al momento inclusa.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
  • Processore Intel Core i7 2600
  • 8 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 560 Ti
  • Sistema operativo Windows 7

Requisiti minimi

  • Processore Dual Core 2.4 gHz
  • 2 GB RAM
  • Scheda Video Intel HD 4000, Nvidia GeForce 8000, ATI Radeon HD 4800
  • 500 MB di spazio su disco

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, Xbox Store
Prezzo 14,99 €
Multiplayer.it
7.5
Lettori (12)
7.6
Il tuo voto

Il parere positivo su The Escapists espresso durante l'Early Access resta anche per la versione finale del gioco, anche se ci sarebbe piaciuto vedere qualcosina in più nel prodotto finale sfornato da Mouldy Toof Studios. Una migliore fase introduttiva e delle meccaniche un po' meno dispersive, anche attraverso degli aiuti disattivabili, avrebbero infatti potuto dare una mano ai giocatori che hanno meno voglia di pianificare la loro fuga nell'ombra ripetendo nel frattempo quasi sempre le stesse azioni. L'idea alle spalle di questo titolo resta comunque originale e interessante, e la libertà messa a disposizione nel venire a capo della propria evasione farà sicuramente contenti tutti coloro che sono disposti ad aspettare e ragionare, prima di passare all'azione.

PRO

  • Idea originale
  • Libertà totale per l'evasione
  • Stile a 8-bit sempre apprezzato

CONTRO

  • Tutorial insufficiente
  • Monotonia in agguato
  • A tratti frustrante