Se in sedici anni e dodici episodi siamo giunti al traguardo della doppia cifra, il motivo è palese: nonostante alti e bassi, la saga di Mario Party continua a macinare numeri da capogiro. Durante la relazione agli investitori di pochi giorni fa, il presidente Iwata ha annunciato la vicinanza del traguardo dei 40 milioni di pezzi venduti dal franchise fino a oggi; ce ne stupiamo? Constatato quanto la serie rappresenti un po' il portabandiera del multiplayer offline, la risposta è un secco no. La qualità di ogni capitolo, poi, è altro paio di maniche ma di questo dato, gli analisti, se ne fanno ben poco. Traghettati quindi da quell'intramontabile curiosità di analizzare, scoprire e assaporare ogni volta le nuove idee di NdCUBE, abbiamo trascorso un po' di tempo in compagnia di quello che, a conti fatti, è il primo esponente in alta definizione. È anche il primo che avrà il compito di mettersi sulla spalle l'ormai pesante fardello del GamePad: non perché il controller simbolo di Wii U sia un peso, ci mancherebbe, ma perché è ora scossa che inizino ad arrivare i tanto attesi prodotti in grado di sfruttarne le caratteristiche uniche. Siete curiosi di sapere che sapore ci hanno lasciato queste prime ore?
Corse, trappole, mini-giochi e amiibo: Mario Party 10 si prospetta un episodio più ricco del solito
Solus Party?
Mario Party è uno di quei brand che, specialmente su console fissa, difficilmente potrà mai risultare insufficiente. Magari non all'altezza delle aspettative, limitato, poco creativo, superficiale - sbizzarritevi nei difetti che volete trovargli - ma è oggettivamente un titolo in grado di assolvere, sempre e comunque, alla propria funzione primaria: divertire in compagnia. Proprio per questo motivo eravamo quasi tentati di evitare le nostre impressioni sul singolo, in quanto l'esperienza insegna che difficilmente si compra un titolo della serie per giocarci da soli. Invece? Beh, Mario Party 10 riesce a intrattenere anche in solitudine. Da anni non provavamo un discreto piacere nel portare avanti sessioni solitarie, con l'unico obiettivo di assaporare appieno quanto di nuovo proposto da Nintendo.
Intendiamoci, nulla di epocale; il fatto è che dopo il brutto trattamento riservato al single player dell'episodio su 3DS, sarebbe disonesto non plaudire quantomeno l'impegno nel distinguersi dal capitolo portatile. Mario Party 10 propone tre grandi tronconi ludici: amiibo Party, Bowser Party e Mario Party, che rappresentano anche un po' il senso di progressione della necessità di circondarsi di amici con i quali condividere il tutto. Iniziamo dal corposo contorno, la modalità amiibo Party. Inserita sicuramente in corso d'opera, il concetto alla base è semplice: in base alla statuina inserita si sblocca un tabellone dedicato, con tratti unici relativi alla figura posta sul chip NFC. Bella idea o abbozzo appena sussurrato? Per ora la sensazione di aggiunta curiosa c'è, da vedere quanto tenga il mordente nel lungo termine. Il Bowser Party è invece la novità e al contempo vera rappresentanza next-gen del prodotto: vuoi perché contiene al suo interno proprio quei mini-giochi che utilizzano il GamePad, vuoi perché controllare Bowser vuol dire essere il quinto giocatore, concetto questo lasciato lentamente a morire dopo l'esponente su GameCube. Preparate le batterie.
Stelle contro tutti
Si torna a giocare in tanti, di cui quattro con Wiimote; i fuggitivi, un dado alla volta, dovranno arrivare il prima possibile alla stella e il drago cacciatore, ogni turno, dovrà raggiungerli per sfidarli e togliere loro più cuori possibile a suon di giochi. L'enfasi, questa volta, sarà focalizzata sul tentare di rimanere in attività senza arrivare a 0 sul contatore dei cuori, sperando che almeno uno del poker arrivi alla fine e faccia prevalere tutto il gruppo. Con tre tabelloni a disposizione, in questa sorta di "uno per tutti, tutti per uno" si intravedono alcune idee piuttosto simpatiche, perlomeno nelle prime battute, sia lato gruppo che lato GamePad.
Sperando il fascino perduri anche con utilizzi prolungati ma soprattutto - unica vera paura - ci sia equilibrio tra le parti. Con la modalità Mario Party si torna invece al classico: tetto di quattro giocatori, tutti con Wiimote con buona pace del GamePad. Ne approfittiamo per rallegrare la vostra sete di tabelloni: sale a cinque il numero delle plance disponibili, portando quello che si prospetta un più ampio respiro alla scelta, ma il resto si conosce più che bene. Vince chi raccoglie più stelle, i minigiochi a disposizione mescolano con più disinvoltura le parti in causa: uno contro tre, a coppie e tutti contro tutti, come da tradizione. Il level design dei tabelloni sembra garantire modifiche interessanti alla plancia, condito da una trovata senza dubbio stimolante anche se affidata molto alla fortuna: il Bowser in gabbia.
Il povero nemico pubblico numero uno del Regno dei Funghi inizierà la sessione imprigionato da sei lucchetti; a ogni risultato con il dado, come avrete intuito, si sblocca quello corrispondente. Solo alla terza fase del tabellone la minaccia scompare, l'importante è arrivarci. A concludere l'offerta gli immancabili extra con i quali siamo sicuri passeremo del tempo tra una sessione e l'altra: negozio, raccolta musicale, modalità foto, minigiochi in libertà e la consueta torre torneo. Insomma, Mario Party 10 sembra inglobare tutto quello che della saga avete imparato ad amare, più alcune chicche per rinfrescare l'offerta. Ci rimane solo da fare ancora un po' di sfide per avere la conferma su quello che da sempre è il nodo spinoso del brand: l'elemento fortuna. Ma questo - e tanto altro - ce lo sapremo dire solo tra qualche giorno, in sede di recensione.
CERTEZZE
- Due nuove modalità
- Buon utilizzo del GamePad
- Più di 60 minigiochi
DUBBI
- Effettiva durata dei tabelloni
- Quanto peserà il fattore fortuna?
- Gli acquistabili sembrano esaurirsi troppo in fretta