Il meglio di Super Mario Maker #3

Eccoci arrivati alla terza puntata di questa rubrica quindicinale che, lo ricordiamo, serve a segnalare i migliori livelli di Super Mario Maker. Uno lo scegliamo dal panorama internazionale, uno lo creiamo noi della redazione, e uno - soprattutto - lo eleggiamo tra quelli che ci inviate voi lettori. Ancora una volta dobbiamo ringraziarvi per la grande partecipazione, e nel fare questo ribadiamo anche le regole della "gara". Ogni utente, scrivendo nei commenti di questo articolo, può segnalare un solo stage a puntata: è permesso anche riproporre un livello già inviatoci in precedenza, perché magari - con una diversa concorrenza - è possibile che riesca ad essere selezionato. Come specificato la volta scorsa, in modo da dare spazio al maggior numero di utenti possibile, uno stesso lettore non può "vincere" per due puntate di fila. Stavolta avrete tempo di proporvi fino a venerdì 6 novembre compreso. Molto presto inoltre sarete in grado di arricchire le vostre creazioni con i check point (finalmente!), e anche con dei power-up declinabili (fungo o fiore in base alla grandezza di Super Mario insomma), perciò vi consigliamo di rimettere mano ai vostri stage passati: molto spesso abbiamo provato dei livelli degni di nota, che però, proprio perché troppo lunghi, non abbiamo apprezzato appieno. Non ci dilunghiamo oltre: ecco le nostre scelte.

In attesa dell'imminente aggiornamento di Super Mario Maker, ecco il secondo vincitore della rubrica!

Super Squeed-Run 4 - Stage redazionale

Nella prima puntata avevamo proposto uno stage realizzato da chi scrive, un concept che nel frattempo abbiamo sviluppato in altri tre episodi: dopo questo quarto capitolo, probabilmente ci fermeremo qui. L'idea originale, non ve la ricordaste, era quella di dare vita a un livello dall'anima puramente platform, abbastanza essenziale e comprensibile, ispirato alle sezioni col solo Baby Mario di Yoshi's Island, quelle in cui il piccoletto abbandonava il dinosauro e iniziava a correre come un matto (anche a testa in giù, in stile Sonic).

Il che, tradotto in termini pratici, in Super Mario Maker significa creare dei tratti che si possano attraversare solo in determinate condizioni (solitamente con l'uso di una stella), e che vadano percorsi velocemente, per la natura transitoria del bonus o del terreno (in caso si schiacci il pulsante P). Bene, rispetto a Super Squeed-Run 1 qui il sentiero è leggermente più facile, ma anche più lungo e sicuramente più articolato: oltre all'alternanza tra stelle e interruttori infatti c'è una sezione centrale a scorrimento forzato (estremamente veloce) in cui sarete chiamati a superare una serrata sequenza di burroni, arricchiti oltretutto dalla presenza di intralci mobili. Dei binari a cui sono agganciati uno o più blocchi che vanno dall'alto in basso, con l'effetto finale di una corsa a ostacoli sotto forma di calamaro.

Veilvine Valley - Stage internazionale

Sporky è una delle celebrità di Super Mario Maker, ha creato livelli interessanti in quasi ogni ambito: dagli stage automatici a quelli musicali (che, come sapete, tendiamo a evitare in questa rubrica), passando naturalmente per quelli tradizionali. Abbiamo selezionato questo in particolare perché, pur rientrando nei canoni tipici della serie, propone delle dinamiche di gioco totalmente originali.

Lo stage è suddiviso in tre sezioni principali, e naturalmente le cose si complicano andando avanti nel percorso, ma l'aspetto che ci ha colpito maggiormente è proprio il concept che sta alla base di quest'opera. L'autore infatti utilizza dei binari, a cui lega una grande quantità di piante rampicanti (che di conseguenza risultano mobili) sulle quali appendersi: una volta che ci si è arrampicati bisogna semplicemente seguirne la traiettoria, a volte assecondandone i movimenti, altre spostandosi sopra o sotto (ma anche a destra o sinistra) così da evitare i nemici. Nell'ultimo tratto di questo gioiellino le piante assumono una traiettoria ondulatoria che origina un'esperienza davvero unica: non è affatto difficile, ma siamo sicuri che sarà comunque di vostro gradimento per la creatività del concept. È una specie di Luna Park ambientato in Super Mario Bros. 3.

Link: Tower of the Elf - Stage dei lettori

Per sintetizzare la questione, anche stavolta ci sono arrivati tanti bei livelli. I migliori (a nostro parere) però eccellevano solo in un singolo aspetto, che fosse quello platform o quello scenografico. Tranne uno, Link: Tower of the Elf. L'autore è Nanni, che già nella prima puntata avevamo notato per alcuni stage ben architettati.

Non fatevi ingannare dal titolo, non è una di quelle creazioni formalmente ispirate a Zelda: semplicemente ne condivide il protagonista (Link), alcuni elementi contenutistici e poco altro. Niente backtracking o proseguimento legato ai power-up insomma. Come detto in precedenza, lo stage ci ha colpito perché molto curato sia nella composizione grafica (inizio compreso, con l'ingresso puramente diegetico alla torre) sia nel level design. Il percorso è composto da svariate sezioni di piccole dimensioni, ognuna da scalare dal basso all'alto - come del resto suggerisce il titolo. Tra loro sono collegate da dei tubi, che scandiscono entrata e uscita dalle singole zone. Le stanze non sono memorabili per singole invenzioni, bensì per l'equilibrio generale con cui sono state composte: dovessimo trovare per forza un difetto a questa creazione, lo individueremmo nel boss finale, che costituisce una sorta di anticlimax. Probabilmente l'autore non voleva complicare eccessivamente le cose una volta individuato il traguardo (una scelta comprensibile), magari con l'introduzione dei check point però potrebbe cambiare idea... Coraggio, provatelo!