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Il cielo sopra Midgar

Il producer Yoshinori Kitase è tornato a parlare del remake di Final Fantasy VII...

ANTEPRIMA di Christian Colli   —   21/04/2016
Final Fantasy VII Remake
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Il cielo sopra Midgar

Prima immaginato, quindi vociferato, infine atteso per anni, il remake di Final Fantasy VII è stato annunciato ufficialmente durante l'Electronic Entertainment Expo del 2015, sollevando il coro entusiasta dei fan che non riuscivano a credere ai loro occhi, specialmente se si consideravano i dieci anni di sviluppo di Final Fantasy XV. In seguito Tetsuya Nomura, il director del progetto, ha rivelato che il remake di Final Fantasy VII era in lavorazione già da prima che l'originale fosse convertito per PlayStation 4, e che i tempi erano maturi, commercialmente parlando, per fare il grande passo. Quello che i fan della serie non si aspettavano, però, era che il nuovo Final Fantasy VII avrebbe cambiato quasi completamente forma: invece di produrre un JRPG stand-alone, Square Enix ha deciso di adottare una soluzione episodica e un sistema di combattimento action che dovrebbe somigliare a quello di Kingdom Hearts (non a caso, il director di quel franchise è proprio lo stesso Nomura). La scelta di Square Enix ha destato non poche perplessità sia negli appassionati, che temono di vedere snaturato un titolo che ha fatto la storia del genere, sia in tutti coloro che non vedono di buon occhio l'idea della serializzazione. In una recente intervista concessa al magazine GameInformer, il producer del remake Yoshinori Kitase ha risposto ad alcune domande scottanti sul futuro di questo ambizioso progetto...

Sono emersi nuovi, interessanti dettagli sull'attesissimo remake di Final Fantasy VII

Carpe diem

La prima cosa che bisogna capire del remake di Final Fantasy VII è il tempo. Anzi, il momento. L'originale è uscito nel 1997 su PlayStation e i fan hanno cominciato a sperare in un remake già la generazione dopo, ma Square Enix ha fatto orecchie da mercante per anni e anni, lasciando intendere che ci stava pensando ma che i tempi non erano ancora maturi. Come mai adesso lo sono? Verrebbe da pensare che c'entri qualcosa il fatto che Final Fantasy VII compie vent'anni proprio il prossimo anno - indicativamente, il 2017 sarebbe il periodo più logico in cui uscire per festeggiare l'anniversario - ma in realtà il ventennale potrebbe essere soltanto una coincidenza.

Il cielo sopra Midgar

A detta di Kitase, il discorso è molto più semplice e lineare: il suo team ha lavorato alla Fabula Nova Crystallis per quasi dieci anni e il remake di Final Fantasy VII dovrebbe essere un progetto della stessa importanza, se non ancora più grande, rispetto alla trilogia di Final Fantasy XIII. Ora che la storia di Lightning si è conclusa e che il quindicesimo Final Fantasy è stato affidato alle cure di Hajime Tabata, Nomura e Kitase possono concentrarsi completamente sul remake del settimo capitolo. E quando Kitase lo paragona alla summenzionata trilogia (composta, come probabilmente saprete già, da Final Fantasy XIII, Final Fantasy XIII-2 e Lightning Returns) non lo fa per caso, dato che anche il nuovo Final Fantasy VII sarà suddiviso in più episodi. Come dicevamo in apertura, questa scelta è stata accolta con un misto di scetticismo e preoccupazione, anche perché Square Enix non si è sbottonata più di tanto sulla natura e sulla portata dei singoli giochi. Kitase ha rivelato che la scelta è stata di natura pratica, poiché per rendere giustizia al materiale originale non sarebbe bastato un solo gioco; inoltre, i tre episodi di Final Fantasy XIII raccontavano ogni storia da angolazioni diverse, ma questo approccio non sarebbe possibile in Final Fantasy VII senza snaturare una sceneggiatura che molti conoscono già. In questo senso, la soluzione ideale è stata appunto quella di spezzettare la storia e dividerla in un certo numero di episodi, ciascuno lungo e completo quanto un Final Fantasy XIII. Quale sia il numero di questi episodi, però, ancora non si sa, e Kitase non è pronto a rivelarlo: il producer ha infatti ammesso che lo sviluppo si trova in un momento in cui i piani possono ancora cambiare forma, ma tendenzialmente il team ha già deciso in quante parti dividere questa nuova "compilation" di Final Fantasy VII.

Nontiscordardime

La parola "compilation" andrebbe usata con un po' più di cautela, in effetti, perché qualcuno sicuramente ricorderà che una Compilation di Final Fantasy VII c'è già stata: risale a parecchi anni fa, in un momento in cui Square Enix si era lanciata in un progetto multimediale col lungometraggio Advent Children al centro. Ai tempi si era trattato soprattutto di una serie di videogiochi che approfondivano la storia e i personaggi di Final Fantasy VII, raccontando dettagli inediti e arricchendo la mitologia del mondo in cui vivevano Cloud, Tifa e soci. Oggi è normale chiedersi se il remake di Final Fantasy VII includerà tutti quei particolari in una versione rimaneggiata della sceneggiatura.

Il cielo sopra Midgar
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Kitase ha affermato che il team potrebbe decidere di integrare nella nuova "compilation" alcuni personaggi o certe situazioni verificatesi nei vari spin-off, ma solo se la sceneggiatura lo permetterà senza bisogno di ricorrere a vere e proprie forzature. Considerando che Tetsuya Nomura era stato determinante nella stesura di quelle storie, sarebbe un controsenso se all'improvviso decidesse di ignorare i fatti raccontati in Dirge of Cerberus o i comprimari apparsi in Crisis Core come Angeal e Genesis. Kitase, tuttavia, ammette che sarebbe difficile coordinare tutto quello che è stato aggiunto in questi vent'anni all'universo di Final Fantasy VII senza strafare, perciò è possibile che i personaggi meno famosi non appariranno proprio o che saranno soltanto menzionati in qualche dialogo. In altre parole, sembra proprio che il team di Kitase e Nomura stia cercando ancora un punto di equilibrio per accontentare i fan e sorprenderli al tempo stesso. Non sarà facile, però. Come ha dichiarato lo stesso producer, spesso si finisce col rigiocare un vecchio titolo al quale si è affezionati provando dapprima un forte senso di nostalgia; poi, inevitabilmente, l'interesse tende a scemare per il semplice fatto che si stanno ripercorrendo passi già compiuti, assistendo a una storia che già si conosce. Al fine di evitare questo problema, Nomura e gli altri si stanno impegnando per rinfrescare l'esperienza in modo che colga di sorpresa anche i vecchi fan che conoscono ogni battuta di Final Fantasy VII a memoria. A un certo punto, durante l'intervista, Kitase ha menzionato precisamente due momenti della storia che potrebbero rivelarsi particolarmente difficili da ricreare: uno riguarda Aeris - siamo sicuri che avete capito a quale ci riferiamo, ma tenete presente che qualcuno potrebbe non aver ancora giocato Final Fantasy VII! - e l'altro è la sequenza in cui Cloud si traveste da donna. Anche se ai tempi Final Fantasy VII era uno dei titoli più sofisticati in commercio, oggi quelle sequenze potrebbero apparirci davvero grezze sotto molti aspetti: persino Kitase non vede l'ora di scoprire come diventeranno nella grafica più realistica concessa dalle console di nuova generazione, ma d'altra parte sarà dura soddisfare le aspettative dei fan più intransigenti.

Nuvole e cuori

È chiaro che a Yoshinori Kitase e a Tetsuya Nomura i fan stanno molte a cuore, ma nelle parole del primo sembra esserci un tono intransigente e anche un po' stremato. Il producer del remake è perfettamente consapevole che il remake di Final Fantasy VII spaccherà in due la community, poiché già oggi ci sono fan che vorrebbero assolutamente cambiate determinate caratteristiche del gioco e altri che non le vorrebbero neppure sfiorate: in mezzo c'è una zona grigia dai confini sbiaditi in cui Square Enix dovrà necessariamente trincerarsi se vuole portare a termine l'incarico senza farsi influenzare.

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D'altro canto, il team sembra decisamente interessato a conoscere l'opinione degli appassionati, ma anche più convinto che mai a mostrare in che modo possa essere migliorata e rinnovata una delle storie più amate di questo media. Bisogna anche tenere presente, infatti, che moltissimi giocatori vorrebbero rivivere un'esperienza identica a quella del 1997, soltanto evoluta dal punto di vista tecnico. Kitase si è limitato a citare il produttore esecutivo del progetto, Shinji Hashimoto, secondo il quale Square Enix avrebbe potuto semplicemente riproporre l'intero gioco nella veste grafica di Advent Children. Tuttavia sono passati vent'anni dall'uscita di Final Fantasy VII, e nel frattempo sono cambiate tantissime cose, a cominciare da una fondamentale: il pubblico. Secondo Tetsuya Nomura, infatti, oggi sarebbe molto difficile proporre efficacemente il gameplay a turni del gioco originale, ed è per questo che il team ha preferito un approccio action che ricorda Kingdom Hearts o, ancora meglio, i picchiaduro della serie spin-off Dissidia Final Fantasy: in questo senso, Kitase ha tenuto a sottolineare che il remake di Final Fantasy VII non sarà pienamente action, ma ricorderà i Dissidia in termini di dinamicità e di spettacolarità. Insomma, il Final Fantasy VII che Square Enix servirà nei prossimi anni potrebbe avere un aspetto molto diverso da come ce lo ricordiamo: sarà diviso in episodi, assomiglierà a un action game e potrebbe raccontare una storia leggermente diversa. Ci chiediamo se questo non significhi già che Kitase, Nomura e compagnia lo stiano snaturando proprio come temevano molti giocatori. Il producer non la pensa così, anzi: fu proprio lui a scrivere la sceneggiatura originale insieme a Tetsuya Nomura e Kazushige Nojima, perciò è fermamente convinto che non vi sia nulla di intoccabile in quel copione. Dal canto suo, Kitase sa benissimo che per tantissimi fan Final Fantasy VII è una specie di mostro sacro, ma è sicuro di conoscere meglio di tutti loro la differenza tra quello che bisogna cambiare e quello che bisogna proteggere nel gioco che ha firmato personalmente vent'anni fa.

CERTEZZE

  • Il team di sviluppo ha le idee chiare sulla natura del progetto
  • Ogni episodio dovrebbe essere decisamente corposo

DUBBI

  • Sarà impossibile accontentare tutti i fan
  • I dettagli sul sistema di combattimento sono molto nebulosi