Dopo i sondaggi per decretare la miglior PlayStation e la miglior Xbox della storia, eccoci giunti al terzo e per il momento ultimo appuntamento con questa singolare lezione di storia tra lettori e redattori di Multiplayer.it. Probabilmente la sfida tra le varie console Nintendo è la più particolare tra le tre: la casa di Mario è attiva nel campo dei videogiochi da molto più tempo rispetto a Sony e Microsoft, ha stabilito con le sue macchine e coi suoi software numerosi parametri che sono ancora oggi uno standard, ma al contempo ha vissuto una parabola tutta sua, dominatrice incontrastata ai tempi di NES e Super Nintendo, si è vista sottrarre lo scettro con Nintendo 64 e GameCube, situazione alla quale però ha risposto sfornando una serie di titoli monumentali, fino ad arrivare al caso, unico e probabilmente mai più ripetibile, di Wii, console entrata in un numero strabiliante di case ma mai, forse proprio per questo, riuscita a fare veramente breccia nel cuore di tutti gli appassionati. La battaglia che ne è nata non solo quindi ha visto il più alto numero di partecipanti dei tre sondaggi (ben cinque generazioni di console contro le tre di Sony e le due di Microsoft), ma ha anche rappresentato un vero viaggio nei ricordi di chi, tra lettori e redattori, ogni giorno costruisce la community di Multiplayer.it. Nonostante la situazione così composta e sfaccettata, possiamo però dire che alla fine è emerso un chiaro e netto vincitore.
Lettori e redattori di Multiplayer.it si tuffano nei ricordi per eleggere la miglior console Nintendo!
Tante sorprese
Nel sondaggio tra i lettori, si nota subito che il dominio del Super NES non è stato incontrastato: il 16-bit Nintendo ottiene sì il 34% dei voti (che rappresenta più di un terzo dei votanti, il che in una sfida a cinque concorrenti è sicuramente un grande risultato), ma fino all'ultimo si è battuto strenuamente con un Nintendo 64 che, un po' a sorpresa, si piazza secondo a poca distanza, con il 29% dei consensi.
E se andiamo a leggere i commenti, sembra che siano stati proprio i sostenitori dell'ultima home console a cartucce della storia i più attivi: tra i motivi per i quali il "Nintendone" è rimasto nei ricordi di molti ovviamente Super Mario 64 e Ocarina of Time, ma anche i titoloni Rare e le furiose sfide a quattro a Mario Kart, Smash Bros., Mario Party, International Superstar Soccer, GoldenEye... In una gara nella quale i primi due piazzati ottengono insieme praticamente due terzi di tutti i voti, è chiaro come agli altri restino le briciole. Stupisce molto a prima vista l'ultimo posto del NES: la console che da sola ha salvato, cambiato e ridefinito il mondo dei videogiochi è la preferita solo del 7% del campione. Con tutta evidenza ciò è dovuto a questioni anagrafiche: quei pochi commenti che si sono levati a favore del Famicom sono tutti di giocatori un po' più attempati, che non hanno esitato a ribadire come se volevi giocare seriamente a cavallo tra gli anni '80 e i '90, allora il NES era sicuramente l'hardware a cui rivolgersi. Il Wii si ferma al 10% dei consensi, e ciò si spiega facilmente col discorso di prima, ossia che a un successo commerciale immenso non ha forse corrisposto una produzione ludica di altrettanta qualità, specie per l'utenza più appassionata. Il sistema di controllo innovativo e titoli come Super Mario Galaxy tra i motivi di chi ha votato per lui. Un'ultima graditissima sorpresa è arrivata dal terzo posto del GameCube, con un rispettabilissimo 19%: la sfortunata console col manico si prende una piccola rivincita nei confronti della storia grazie ai nostri lettori, che ricordano un hardware davvero straordinario per i tempi, il controller strano ma comodissimo e una serie di grandi giochi, come i Metroid Prime, Resident Evil 4 e Rebirth, Eternal Darkness, Super Mario Sunshine, F-Zero GX, Pikmin e The Wind Waker.
L'età dell'Oro
Su tutta questa storia videoludica svetta però, come dicevamo, il Super Nintendo. La casa di Kyoto per la verità non si affrettò a lanciare sul mercato il successore del Famicom, lo fece solo quando, nel 1990, era ormai chiaro come la concorrenza di SEGA e del suo Genesis/Mega Drive, uscito due anni prima, fosse stavolta molto più seria e pericolosa che ai tempi del Master System. La console poi sbarcò ancora più tardi in Occidente, nel '91 negli USA e nel '92 da noi, e non raggiunse mai il successo del predecessore, ma nel corso dei tanti anni di carriera permise comunque a Nintendo di vincere quella che ancora oggi viene ricordata come la Console War più dura della storia.
E lo fece in virtù di quelli che erano i suoi grandi pregi, che poi sono gli stessi che hanno portato la maggioranza dei nostri lettori a sceglierlo come miglior sistema della Grande Enne. A partire da un hardware nettamente superiore a quello dei competitor; superiore almeno come resa finale, perché poi a guardare bene già s'intravedevano un paio di quelle scelte in controtendenza che molto più tardi caratterizzeranno pesantemente i suoi successori. In ogni caso già con Super Mario World, il primo gioco uscito, la differenza a livello grafico col Mega Drive era chiara, per non parlare del Mode 7, un rendering pseudo 3D che all'epoca faceva girare la testa ai possessori di F-Zero e Pilotwings. Il pad del Super NES pure era un capolavoro di ergonomia e design, base praticamente di tutti i pad canonici attualmente esistenti. La parte del leone, ovviamente, la fanno però i giochi e la loro qualità: ne abbiamo già citati tre, ma la lista sarebbe praticamente infinita, sia da parte di Nintendo che delle terze parti allora ancora saldamente in mano alla cricca di Yamauchi. Parliamo di opere come A Link To The Past, Super Metroid, Super Ghouls 'n Ghosts, Contra, Super Castlevania, Super Punch-Out!, una conversione di Street Fighter II che all'epoca mandò letteralmente in visibilio tutta l'industria, senza contare la mezza tonnellata di JRPG che hanno stabilito le basi ancor oggi seguite dal genere, pur con tutte le difficoltà che allora questi prodotti trovavano da noi. Final Fantasy VI e Chrono Trigger su tutti, ma anche Secret of Mana, Tales of Phantasia e Dragon Quest V.
Viaggio nei ricordi
Che poi sono più o meno le stesse motivazioni che hanno portato alla vittoria del Super Nintendo anche nel sondaggio tra i redattori, stavolta però con un vero e proprio plebiscito: solo due le voci dissenzienti, una a favore del NES e l'altra per l'N64. Anche quando la decisione del singolo redattore è stata molto combattuta alla fine il 16-bit ha trionfato, per la quantità semplicemente sterminata della sua libreria, la qualità media estremamente elevata, alcune pietre miliari ancor oggi ineguagliate, e più in generale per quello che il Super NES ha rappresentato e continua ancor oggi a rappresentare nel mondo del gaming. Anche forse il momento più alto della "vecchia" Nintendo dominatrice del mercato, portatrice di un'idea molto pura di videogioco e dotata anche di una (non sempre) sana arroganza, quella Nintendo che probabilmente non vedremo mai più.
Quando i 32-bit, PlayStation in testa, cominciavano a fare sfaceli sul mercato con la loro incredibile grafica tridimensionale, la Grande Enne non si perse d'animo, non s'affretto a far uscire il suo "macinapoligoni", ma continuò ad affidarsi alla vecchia ammiraglia che dimostrava di avere ancora tanto da dare, da una parte con Rare e la sua tecnologia di rendering che portò a Donkey Kong Country, dall'altro sfruttando le possibilità delle cartucce col Super FX, un chip che ci regalò un gioco come il primo Star Fox. D'altra parte, forse non è un caso che proprio per SNES Nintendo stava progettando, insieme a Sony, un lettore di dischi ottici sulla scia del Mega CD di SEGA; nome in codice Nintendo Play Station, e il resto è storia nota. In fondo, tutto si può sintetizzare con le parole usate dal nostro Aligi Comandini per motivare la sua scelta: "Il NES avrá salvato il gaming, ma il Super Nintendo lo ha innalzato lancia in resta". "Lancia in resta" non sono le parole esatte che ha usato, ma abbiamo reso l'idea. Prima di congedarci, però, ci piace in ultimo sottolineare come nella redazione di quest'articolo, nel leggere tutti i vostri e i nostri commenti, la sensazione sia stata quella di un vero e proprio viaggio nei ricordi di tutti noi, che siano essi ricordi d'infanzia, d'adolescenza o di un passato molto prossimo. Pur tra tante e sensate argomentazioni tecniche, quello che si è percepito è che nel ricordare questa o quella esperienza, tra regali di Natale, console del babbo e rivalità scolastiche, insieme al cervello ha parlato una parte del cuore di tutti noi. E con tanta carriera videoludica alle spalle, possiamo dire che il bello dei videogiochi è anche, e forse soprattutto, questo, e dovremmo andarne molto fieri.