Ora che Square Enix ha ripreso il ritmo regolare di aggiornamenti, i server di Final Fantasy XIV hanno ricominciato a prendere vita dopo il periodo effettivamente un po' piatto che ha preceduto lo scorso aggiornamento, The Gears of Change. La domanda che tutti i giocatori del MMORPG "rinato" è: quando uscirà la prossima espansione? L'aggiornamento 3.3 appena pubblicato, infatti, chiude la storyline di Heavensward, spalancando le porte al seguito della storia, ma implementa anche non pochi contenuti aggiuntivi e alcune feature molto attese dalla community. Non fraintendete, Revenge of the Horde - così si intitola l'aggiornamento - non cambia minimamente la tradizione ormai collaudata e anche abbastanza polemizzata di Final Fantasy XIV: se vi siete stufati di ripetere i dungeon e cercare nuovi materiali o equipaggiamenti, la nuova patch non vi farà cambiare idea.
Revenge of the Horde è una patch piena di contenuti che farà discutere i fan di Final Fantasy XIV
Il giorno del giudizio
La guerra è tornata alle porte di Ishgard: l'orda che si vendica in questa patch è proprio quella dei draghi, guidati da Nidhogg, ora reincarnatosi nel corpo di Estinien il Dragoon. La lunga Main Scenario Quest esplora la disperata situazione della capitale che abbiamo cercato di proteggere fin dall'inizio di Heavensward e ci costringe a tentare una strategia disperata pur di salvare gli abitanti dall'invasione.
Il tutto culmina nell'attesissimo scontro sul ponte che conduce alla città, un combattimento tra i più complessi che il team di Naoki Yoshida abbia mai elaborato per un content che dovrebbe essere anche alla portata dei giocatori casual. Quello della difficoltà è un argomento spinoso che i giocatori di Final Fantasy XIV e degli MMORPG in generale affrontano spesso e Square Enix, come Blizzard e tante altre compagnie, si ritrova a camminare nuovamente sull'orlo del precipizio. Bilanciare questi contenuti, specie in endgame, è praticamente impossibile e si rischia sempre di deludere qualcuno: da una parte, i giocatori hardcore non si sentono premiati per i loro sforzi; dall'altra, i giocatori casual si sentono in diritto di raggiungere gli stessi traguardi di tutti gli altri. Risolvere il dilemma non è facile, e finora Square Enix ha preferito una soluzione ambivalente, alternando i contenuti endgame alla portata di tutti (le incursioni da ventiquattro giocatori) con quelli pensati per i gruppi più navigati. Nel caso dell'aggiornamento 3.3 qualcosa è cambiato, però, e i giocatori hanno lamentato la difficoltà decisamente elevata sia dello scontro finale nella Main Scenario Quest - giustificata forse dal fatto che si tratta, appunto, della battaglia culminante - sia della nuova incursione nella famigerata Void Ark. Intitolata The Weeping City of Mhach, la missione propone quattro boss particolarmente ostici, tra i quali spiccano Ozma (visto per la prima volta in Final Fantasy IX) e Calofisteri (risalente a Final Fantasy V). Ozma, in particolare, è un boss a molteplici fasi che richiede una coordinazione fuori dal comune per il tipo di contenuto che dovrebbe essere l'incursione, in grado di punire severamente tutto il gruppo quando commette un errore il singolo giocatore. Le ricompense, comunque, sono all'altezza della sfida, e permetteranno ai giocatori di prepararsi alle ultime sfide nelle viscere di Alexander che Square Enix implementerà nella prossima patch. Come da tradizione, anche questo aggiornamento implementa due dungeon da quattro giocatori: la modalità difficile di Hulkbreaker Isle non dovrebbe sorprendere nessuno, mentre Sohr Khai è il dungeon inedito in cui è possibile affrontare il drago Hraesvelgr faccia a faccia.
Casa dolce casa?
La patch 3.3 aggiunge anche un terzo dungeon speciale, chiamato The Aquopolis e per cui il discorso è un po' diverso. Questo dungeon, infatti, è molto più impegnativo dei soliti contenuti per gruppi normali, e non vi si accede normalmente: bisogna prima trovare un forziere attraverso le cacce al tesoro e sperare che, aprendolo, appaia un portale che ci conduca a questa nuova location. È una meccanica che ricorda da vicino il portale per l'Abisso d'oro di Diablo III che si apre uccidendo certi goblin.
Oltre ai dungeon, i giocatori potranno cimentarsi nella nuova, lunghissima questline dedicata all'assurdo ispettore Hildibrand e nelle missioni giornaliere dei Moogle legate all'artigianato, nonché in una nuova mappa nei Fields of Glory: il PvP in Final Fantasy XIV continua ad essere un contentino di trascurabile spessore, ma il team continua a ritagliargli comunque un angolino. I veri avventurieri, inoltre, potranno dedicarsi... anima e corpo al grind selvaggio richiesto per potenziare ulteriormente le armi Anima: i requisiti sono ancora una volta talmente eccessivi che molti giocatori hanno protestato apertamente sui forum ufficiali e non.
E questo è un problema. L'aggiornamento include anche una nuova feature per l'housing, ovvero la possibilità di coltivare delle piante nei vasi mutuata dal buon vecchio Final Fantasy XI, e soprattutto l'occasione di acquistare una casa propria nel Mist. Purtroppo quando leggerete queste righe è probabile che starete maledicendo Square Enix dal profondo del vostro cuore per l'astruso sistema di assegnazione dei lotti di terra che, sostanzialmente, potevano essere acquistati dai giocatori in grado di collegarsi ai server prima degli altri. Al di là della sconfortante soluzione adottata da Yoshi-P per implementare l'attesissima dimora personale, va detto che il sistema ha inferto l'ennesima pugnalata alla community, impestata ora di furbacchioni che, acquistato il lotto, hanno deciso di rimetterlo in vendita a prezzi allucinanti. Il team di sviluppo ha bollato il comportamento come illegale e ha promesso di prendere seri provvedimenti in futuro, ma resta comunque il rammarico per un contenuto che soltanto pochi giocatori riusciranno a godersi e che i più disonesti non hanno esitato a manipolare. L'aggiornamento 3.3 di Final Fantasy XIV rimane comunque un appuntamento imperdibile per chi ama l'MMORPG firmato Square Enix e vuole scoprire come prosegue la storia. Sul fronte contenutistico non delude, specialmente se si considera la leggerezza delle ultime patch, e dal punto di vista tecnico non possiamo che promuovere la solita, eccezionale direzione artistica e il design ingegnoso dei combattimenti con i boss.
Le patch notes dell'aggiornamento 3.3 "Revenge of the Horde"