Con l'arrivo del Fox Engine Konami è riuscita a dare nuova linfa vitale alla sua saga calcistica dopo qualche stagione di affanno, tornando alle radici del genere e concentrandosi prima di tutto sulla gestione della palla e della squadra sul campo da gioco. La strada tracciata sembra essere quella giusta, ma dopo il mezzo passo falso dell'anno scorso dovuto alla scellerata gestione degli update di rose e giocatori, il team di sviluppo giapponese è chiamato a riscattarsi nei confronti di un pubblico esigente ma anche molto legato al brand di Pro Evolution Soccer. A due mesi di distanza dal nostro primo contatto siamo ritornati a giocare PES 2017 per approfondire le migliorie al gameplay e scoprire qualcosa in più sul nuovo contratto di partnership stipulato qualche giorno addietro con il Barcellona Football Club, che oltre a riportare il Camp Nuo nel calcistico Konami si pone l'obiettivo di ricreare l'esperienza di calcio definitiva per tutti i tifosi della squadra catalana.
Oltre alle tante migliorie al gameplay, PES 2017 mette anche il Barcellona al centro dell'offerta
Mes Que un Club
Vista l'impossibilità di strappare le licenze esclusive alla concorrenza, lo sviluppatore giapponese si è concentrato nel rafforzare i rapporti con un club da anni presente in Pro Evolution Soccer con l'obiettivo di creare un'esperienza a tutto tondo del club catalano che possa galvanizzare i milioni di fan sparsi per il mondo. Nella pratica, il risvolto immediatamente più importante è il ritorno del Camp Nou, presente in esclusiva tra gli stadi di Pro Evolution Soccer per i prossimi tre anni.
A fronte dello status di Premium Club, il Camp Nou è stato ricreato nei minimi dettagli, non solo per ciò che riguarda la struttura dello stadio, ma anche per il quartiere che vi sorge intorno. Avviata la partita, durante il caricamento abbiamo visto una panoramica della zona di Barcellona con lo stadio, uno scorcio della città dal quale si intravedevano anche il Miniestadi e il Palau Blaugrana dove gioca la squadra di basket. Si tratta quindi di un riproduzione certosina di tutto ciò che ruota attorno al pianeta Barcellona, che ovviamente continua anche una volta entrati in campo. In tal senso sono due gli aspetti sui quali gli sviluppatori si sono concentrati maggiormente. Da una parte ci sono i giocatori in campo che hanno giovato di un trattamento di favore nella realizzazione di volti e movenze, per un livello di realismo mai visto prima in Pro Evolution Soccer. Grazie all'utilizzo della tecnologia FaceScan giocatori come Messi, Suarez, Neymar e Iniesta sono del tutto simili alle controparti reali presentando un dettaglio superiore ai giocatori di altri club seppur molto blasonati. Quando abbiamo giocato con il Barça contro la nazionale francese abbiamo notato la maggiore cura riposta nella realizzazione del club catalano rispetto a quella di Griezman, Pogba e compagni che risultano comunque molto ben realizzati ma mancano di quel realismo possibile grazie alla scansione facciale. Anche l'atmosfera della partita avrà un sostanziale miglioramento sia nelle coreografie dei tifosi che colorano gli spalti, sia nei cori che accompagnano gol e azioni dei giocatori. Le partite più sentite contro rivali come Real Madrid e Atletico Madrid, oppure le fasi finali della Champions League saranno ancora più coinvolgenti grazie ai cori e all'inno della squadra cantato a squarciagola dai tifosi. Per quanto riguarda le modalità, le novità in tinta blaugrana riguarderanno la presenza delle leggende in My Club: Rivaldo, Ronaldo, Ronaldinho, Puyol, Xavi e altri campioni del passato rivestiranno la maglia del Barcellona godendo di azioni e animazioni personalizzate per ricreare al meglio lo stile dei diversi campioni.
Gioco di squadra
Quello tra Konami e il Barcellona non è dunque solo un accordo a sfondo commerciale, ma implica anche l'aggiunta di diversi contenuti al titolo finale che faranno sicuramente felici i tifosi della squadra catalana sparsi per il mondo. Tuttavia Adam Bhatti e Manorito Hosoda del team di sviluppo ci hanno confermato che questa non sarà una condizione esclusiva del Barça, ma che ci sono già altre squadre alla finestra interessate ad ottenere lo stesso trattamento per i prossimi anni a venire.
Avere la possibilità di scansionare direttamente i giocatori con in più l'accesso ai materiali delle varie squadre porterebbe sicuramente a un miglioramento sostanziale dell'esperienza di gioco, che vista l'atavica mancanza di licenze indurrebbe almeno i tifosi dei club più blasonati a chiudere un'occhio pur di tuffarsi a capofitto in un'esperienza disegnata attorno alla propria squadra del cuore. Scesi sul campo da gioco, il Camp Nou ci ha restituito un'atmosfera avvolgente e vibrante, oltre che a riconfermare le ottime sensazioni della nostra prima prova. I quasi due mesi passati tra una build e l'altra hanno permesso di limare ulteriormente alcune imperfezioni del gameplay per risaltarne i pregi sia a livello di progressione individuale che di gioco di squadra. Il First Touch Control restituisce un feeling sempre convincente adattandosi al meglio alle giocate di prima e negli spazio stretti, grazie anche a un ritmo di gioco generalmente più lento rispetto a quello dello scorso anno. Il risultato è un'ottima amalgama tra simulazione e accessibilità dove l'abilità col pad palla al piede verrà sicuramente premiata grazie ai controlli precisi, ai giocatori reattivi anche quando l'animazione si sta per chiudere e alla fluidità delle animazioni che riducono al minimo i tempi morti tra un'azione e l'altra. Ancora una volta Pro Evolution Soccer 2017 ci ha convinto nella gestione della palla, ma è soprattutto a livello di squadra che abbiamo riscontrato i miglioramenti più incoraggianti. L'intelligenza artificiale adattiva arricchisce ulteriormente la sfida leggendo le azioni di gioco e comportandosi di conseguenza trovando le giuste contromisure per impedirci di utilizzare più volte le tattiche più efficaci. Questa probabilmente è l'introduzione più importante e significativa di PES 2017, che racchiude in sé una potenzialità enorme soprattutto sul fronte delle modalità, Master League in primis, visto che potrebbe regalarci avversari sempre sfidanti e mai eccessivamente passivi. Le sfumature tattiche vanno poi ad ampliarsi non solo grazie agli schemi in campo e su calcio d'angolo, ma anche con l'atteggiamento della squadra che può essere più aggressiva o difensiva in base alla situazione, optando ad esempio per l'ubriacante Tiki-Taka piuttosto che per le veloci ripartenze in contropiede. Insomma tante scelte tattiche, l'adattabilità dell'avversario, il ritmo di gioco assolutamente apprezzabile, portieri più coscienziosi e una credibile risposta del pallone ci hanno riconfermato che Pro Evolution Soccer 2017 ha tutte le carte in regola per fare bene e migliorare ulteriormente il suo predecessore. Non ci resta dunque che aspettare il prossimo 15 settembre per assicurarci che tali aspettative non vengano disattese.
CERTEZZE
- Ottimo il lavoro fatto con il Barcellona...
- Azione di gioco fluida e ritmo convincente
- Tanta personalizzazione tattica
DUBBI
- ...che speriamo si estenderà ad altri club
- Modalità ancora da verificare