La prima GeForce GTX Titan era nata come una dimostrazione di forza da parte di NVIDIA, che aveva voluto realizzare una versione ancora più estrema della già potente GTX 780. Era il 19 febbraio del 2013: l'anno seguente sarebbero arrivate anche le versioni Black (con frequenze ancora più elevate) e la rarissima Z (con due CPU sullo stesso PCB). Nel 2015 è stata la volta della GeForce GTX Titan X, in quello che si può definire il canto del cigno del processo produttivo a 28nm. Il brand Titan, da costosissimo esperimento, si è trasformato nella vera e propria estremizzazione della tecnologia della casa di Santa Clara, e quindi non stupisce che la nuova incarnazione, lanciata ieri sul mercato, abbia perso per strada la nomenclatura GeForce per diventare più semplicemente NVIDIA TITAN X.
Due reni sono sicuramente troppi: usate uno per la nuova TITAN!
The way Pascal is meant to be?
Si tratta ovviamente della versione incattivita dell'architettura Pascal che ha debuttato poco più di due mesi fa con la GTX 1080, ammiraglia destinata alla sostituzione della 980Ti, per proseguire poi con le versioni più "educate" GTX 1070 e 1060. Con TITAN X NVIDIA completa la parte alta della line-up delle GPU con il nuovo processo produttivo FINFET e lo fa calcando la mano, presentando quella che, agli occhi di molti, avrebbe dovuto essere sin dall'inizio la GTX 1080.
Una delle critiche mosse con più vigore alla serie 10 riguarda il numero di Stream Processor, il cui computo è inferiore rispetto alla GTX 980Ti, e all'interfaccia di memoria passata da 384 a 256 bit: scelte che suscitano il dubbio che in California abbiano usato il braccino corto, lavorando con le maggiori frequenze permesse dal più snello processo produttivo (aumentate nell'ordine del 50% rispetto a Maxwell) per creare a tavolino un prodotto più veloce del canonico 20% nei confronti della generazione precedente. Un gap tale da invogliare al cambiamento che però sembra lasciare ampi margini a NVIDIA per poter costringere l'utenza ad un redditizio percorso guidato. TITAN X conferma tutti i dubbi di cui sopra con una carta d'identità che non lascia spazio a dubbi. Il cuore pulsante è la versione GP102 del processore Pascal, laddove il GP104 è equipaggiato per la GTX 1080 e il GP100 è invece destinato alla famiglia Tesla (ancora più potente ma non pensata per l'ambito gaming). Il numero dei CUDA Core tocca quota 3584 unità, 1000 in più della sorella minore e oltre 500 in più rispetto alla predecessora. Per muovere questa mole di dati si è reso necessari o riproporre l'interfaccia di memoria a 384 bit, che come scritto era stata abbandonata a favore dei 256 bit per la GTX 1080, mentre per le frequenze NVIDIA non ha voluto esagerare: 1417MHz in modalità base e circa 100 MHz in più in modalità boost, valori comunque decisamente superiori alla precedente GTX Titan X ma inferiori di circa 200Mhz se confrontati con quelli della 1080. Notevole anche il numero di transistor: GP102 arriva addirittura ne conta addirittura 12 miliardi, il 50% in più rispetto a GM204, il tutto però con un die size inferiore del 20% (da 600mmq passiamo a 470, merito dei miracoli di FINFET). L'unico dato a non stupire più di tanto è quello della RAM: come GTX 1080 anche TITAN X adotta le DDR5X, ma la quantità fissata è a 12 Gbyte.
Unica e irripetibile
Come da tradizione, NVIDIA impedisce ai partner di mettere le mani sulla sua punta di diamante: tutti i produttori dovranno fedelmente rispettare i dettami del reference design, dove ci sono tangibili prove del repentino cambio di nome partorito dal reparto marketing. Il logo illuminabile GeForce GTX contraddistingue infatti il lato destro della scheda, mentre il backplate, in parte rimovibile per migliorare il flusso d'aria in configurazione SLI (confermato il supporto ufficiale solo al 2-way), riporta ancora chiaramente il nome GeForce GTX Titan X. A parte queste note di colore il sistema di dissipazione è pressoché identico a quello delle Founder's Edition: occupa due slot PCI-Express e si rivela efficace quanto basta per gestire i bollenti (ma non troppo) spiriti di Pascal, anche se molte case hanno dimostrato di poter mettere sul piatto soluzioni più efficienti e silenziose. Si nota tra l'altro la presenza di un secondo connettore a 6pin (peraltro già adottato da molti partner per le proprie versioni "extreme" della GTX 1080), resosi necessario per alimentare tanta potenza di calcolo (il TDP è a 250Watt). La rubrica connessioni è la medesima di GP104 (in effetti il controller display è lo stesso), pertanto troviamo un'uscita HDMI 2.0b, una dual link DVI-D e tre DisplayPort 1.4.
Nuova ossessione
Non abbiamo ancora avuto modo di provare la TITAN X: NVIDIA, opportunità che speriamo di avere nelle prossime settimane, ma resta comunque interessante analizzare i dati che hanno raccolto i colleghi di Tom's Hardware e PC Perspective, tra i più rinomati siti di hardware review ad avere accesso al mostriciattolo verde. I test di Tom's sono stati condotti con un processore Intel Core i7-6700K alla risoluzione 4K, per quello che dovrebbe essere il terreno da caccia ideale per TITAN X; PCPer invece ha preferito un Haswell-E (il 5960-X). Configurazioni piuttosto diverse che però in molti scenari si sono sovrapposte, a conferma dello scarso sfruttamento del multithreading in ambito gaming. I primi significativi numeri saltano fuori dall'RTS Ashes Of Singularity che non passerà alla storia per il gameplay quanto piuttosto per essere stato il primo titolo a supportare le nuove API DirectX 12.
I numeri sono abbastanza eloquenti: la nuova bestia di NVIDIA schiaffeggia la sorellastra con un buon 20% di frame al secondo in più (64 contro 52), mentre per la precedente GeForce TITAN X si può parlare di vera e propria umiliazione. Interessanti anche i dati forniti da DOOM 4, uno dei primi titoli ad utilizzare le librerie Vulkan: con l'FPS che segna il ritorno in grande stile di ID Software al genere degli sparatutto i risultati hanno dell'incredibile, visto che TITAN X rifila a GTX 1080 oltre 20 fotogrammi al secondo (77 contro 56), che tradotto in percentuale, significa uno spaventoso 40%! Per decoro è meglio soprassedere su quello che è in grado di ottenere una scheda equipaggiata con il vecchio Maxwell: poco più della metà. Il gap scende a livelli più umani con GTA V, il popolare free roaming di Rockstar: con questo campione di incassi la TITAN X porta a casa un risultato di 56 immagini al secondo in 4K che, pur non superando la soglia desiderabile dei 60, risulta essere molto vicino ad un'esperienza ottimale. La GTX 1080 invece si ferma a 42 fotogrammi al secondo, mentre il guadagno torna a navigare attorno al 30% con altri due recentissimi must-have in DirectX 11. Stiamo parlando ovviamente di The Division di Ubisoft e The Witcher 3 di CD Project RED: due titoli tanto diversi nel genere e nell'ambientazione quanto simili nel decretare la decisa vittoria di TITAN X su GTX 1080. Mentre nel caso dell'adrenalinico shooter ambientato nell'universo di Tom Clancy il frame rate medio non supera i 50 frame al secondo, rivelando impegnativo anche per un mostro come GP102 il compito di sparare in 4K, l'RPG di origine polacca veleggia leggermente sopra 60, un valore ottimo. Chiudiamo la rassegna con due pesi massimi in DirectX 12, ossia Hitman e Rise of the Tomb Raider. Con la tecnologia più recente torna a farsi sentire forte il ruggito di TITAN X, che polverizza la GTX 1080 piazzando ancora una volta un +30% sia con lo stealth di IO Interactive che con le curve della bella Lara Croft.
Temperatura e rumorosità
Come scritto sopra il sistema di dissipazione è il medesimo della GTX1080/1070, con la piccola differenza che il TDP di TITAN X è di 250Watt, ben 70 in più rispetto alle sorelle minori. A questo punto è logico attendersi una temperatura di esercizio superiore di un paio di gradi centigradi (84 contro 82), ma comunque ben al di sotto del limite di 94 °C indicato dalla società come soglia non oltrepassabile. Per ottenere questo risultato è stato necessario aumentare il regime di rotazione della (piccola) ventola, facendolo passare da 2200 a 2500 rpm: un valore che porta la TITAN ai vertici anche di queste poco piacevoli classifiche.
Tutto bello, ma il conto?
Se vi sta già scendendo la bava per queste performance di assoluto livello sappiate che ci sono soltanto 1329 ottimi motivi che vi separano dalla vostra futura pazzia. NVIDIA può fare il bello e il cattivo tempo, considerando la tremenda latitanza di AMD a queste latitudini, compreso quello di spingere, ad ogni generazione, l'asticella del prezzo sempre più in alto, conscia del fatto che i clienti ultra-enthusiast non si faranno troppi scrupoli a sborsare l'equivalente di quello che, per una buona fascia di popolazione italiana, è un buono stipendio mensile.
Dal punto di vista squisitamente tecnico TITAN X è un vero capolavoro, capace di polverizzare ogni benchmark in assoluta scioltezza: anche in questo caso si nota che c'è ancora un buon margine di miglioramento soprattutto parlando di frequenze, tagliate rispetto alla 1080 per l'ostinatezza di NVIDIA nell'utilizzare un dissipatore nient'affatto adeguato alla cifra a cui viene proposta la scheda. Avere TITAN X all'interno del proprio case significa, probabilmente per la prima volta (ma nemmeno in tutti i casi, considerando i valori di The Division e GTA V, per esempio), avere la possibilità di giocare a 4K con un'unica scheda video. L'UltraHD fornisce un'esperienza di gioco decisamente più immersiva e gratificante della consueta risoluzione in FullHD, ma si tratta di una tecnologia ancora estremamente costosa (sia per quanto riguarda i monitor che, come abbiamo appena visto, per le schede video) e riservata ad una nicchia di facoltosi appassionati. Se appartenete a quest'ultima categoria sapete cosa inserire nella vostra lista dei desideri, consapevoli del fatto che le scorte di TITAN X sono ancora più limitate di quelle della 1080/1070 e quindi potrebbe servire un po' di tempo per metterci le mani sopra. Questa scheda dimostra comunque quanto male faccia la mancanza di concorrenza: NVIDIA non trova rivali e si può permettere di condurre il mercato in assoluta libertà, qui comprendendo il prezzo di lancio di TITAN X che, al di là della bontà del prodotto, è assolutamente fuori da ogni logica.