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Un mondo di serie morte

Morte magari no, ma sicuramente non stanno tanto bene

SPECIALE di Simone Tagliaferri   —   20/05/2017

Da settembre 2016 a oggi ci sono state debacle importanti di alcune serie, più o meno storiche, le cui più recenti incarnazioni non sono riuscite a vendere abbastanza da sopravvivere sul mercato. Parliamo di produzioni di alto livello che, per un motivo o per un altro, hanno fallito e che sono finite nel limbo. Questo non significa che siano completamente morte, ma solo che per qualche anno non vedremo nuove uscite e, soprattutto, che quando torneranno saranno strutturalmente diverse. Magari saranno scelte formule ludiche più adatte ai gusti contemporanei, che spingeranno maggiormente l'acceleratore sulla concezione dei videogiochi come servizi, oppure ci saranno dei ritorni al passato (improbabili). Certo, leggendo nomi come Deus Ex, Hitman o Mass Effect a molti verrà il magone, ma, come sempre si dice in questi casi, non bisogna essere tristi per ciò che si è perso, ma bisogna essere felici per i bei momenti passati insieme. In fondo prima o poi tutti saremo come queste serie (dai, siete autorizzati a grattarvi). Da notare che, tranne quella Titanfall, sono tutte incentrate sulla modalità single player. Sarà un caso di questi tempi?

Scoprite quali serie rischiano di morire a causa delle scarse vendite

Deus Ex

La serie Deus Ex nasce nel 2000 dalla mente di Warren Spector e fa immediatamente breccia nel mondo dei videogiochi per le sue raffinate meccaniche, che legano elementi di diversi generi (sparatutto, stealth, adventure, gioco di ruolo) in modo più che convincente. Insieme a System Shock 2 è uno dei titoli più rilevanti usciti in quel periodo, la cui eredità è ancora viva nelle produzioni moderne (basti pensare a Prey o allo stesso Dishonored, purtroppo anch'esso parte di questo speciale). Il secondo capitolo, Deus Ex: Invisible War (2003), nonostante qualche buona idea, non ebbe un grosso impatto, probabilmente castrato dalle troppe limitazioni rispetto all'originale. Lo scarso successo fruttò alla serie un primo, lungo congelamento. Il frigorifero fu riaperto nel 2011 con il lancio di Deus Ex: Human Revolution. Spector non c'era più, ma Eidos Montreal era comunque riuscita a catturare buona parte dello spirito dell'originale, nonostante alcuni compromessi, realizzando un ottimo titolo, andato molto bene in termini di vendite. Purtroppo non si può dire lo stesso di Deus Ex: Mankind Divided che, uscito nell'autunno 2016, ha venduto meno di quanto ci si aspettasse, probabilmente a causa delle polemiche dovute alla presenza di microtransazioni, considerate molto fastidiose in un titolo venduto a prezzo pieno, ma anche per il lato narrativo non proprio eccezionale. Comunque, qualsiasi sia la motivazione dell'insuccesso, è chiaro che ha scottato parecchio Square Enix, che ha finito per congelare l'intera serie.

Titanfall

La serie Titanfall di Respawn Entertainment, studio fondato da ex Infinity Ward (Call of Duty) conta soltanto due uscite. Il primo capitolo risale al marzo del 2014 e fu pubblicato solo su Xbox One e PC. Si trattava di uno sparatutto in prima persona multiplayer davvero solido, che riuscì a vendere bene nonostante non offrisse una grandissima quantità di contenuti e non avesse una modalità single player. Cosa poteva andare storto con il seguito, pubblicato su tre piattaforme (Xbox One, PC e PlayStation 4), dotato di una campagna single player, rivelatasi oltretutto strepitosa, e più ricco di contenuti anche in multiplayer? Tutto, a quanto pare, visto che i problemi sono iniziati da prima del lancio. In molti infatti, apprendendo che sarebbe uscito tra Battlefield 1 e Call of Duty: Infinite Warfare, avevano ipotizzato possibili problemi di vendite. In effetti la concorrenza di due titoli di grande richiamo (si parla di quasi venti milioni di copie per Battlefield 1 e di più di dieci per Call of Duty: Infinite Warfare), incentrati anch'essi sul multiplayer, ha finito per schiacciare il povero Titanfall 2, che ha venduto molto meno di quanto preventivato. Sono in tanti a credere che se fosse stato lanciato in un altro periodo sarebbe potuto andare meglio, ma la storia non si fa con i se e con i ma. Difficile dire se la serie Titanfall sia viva o morta, anche perché nel frattempo Respawn continua a pubblicare i contenuti gratuiti promessi. Certo, in ogni caso avrebbe meritato ben altra rilevanza e un futuro meno incerto.

Dishonored

Arkane Studios è uno studio di sviluppo pieno di talenti, capaci di dare una spiccata personalità a tutti i suoi giochi. Il primo Dishonored (2012) faceva sua tutta l'esperienza dei vari Arx Fatalis e Dark Messiah of Might and Magic, aggiungendoci dosi massicce di elementi tratti da altre serie come quella Thief, o quella Deus Ex. Il risultato fu eccellente e le lodi da parte di critica e pubblico non sono mancate, così come le vendite. Per questo motivo nessuno si è stupito quando Bethesda ha annunciato il seguito, ovviamente sviluppato sempre da Arkane. Dishonored 2 è il classico gioco che fa tutto alla perfezione, ricalcando la formula del predecessore e aggiungendoci alcune novità: due personaggi giocabili invece di uno solo, livelli più ampi e più liberi, una storia meno lineare, più poteri, un'alta rigiocabilità e così via. Insomma, solo a descriverlo sembra un sogno videoludico. Invece la reazione del pubblico è stata decisamente freddina. È vero che su PC è stato accompagnato da grosse polemiche per via delle prestazioni incerte, ma in generale le vendite sono state inferiori a quanto preventivato, mettendo probabilmente la parola fine, almeno per ora, alla serie. Chissà, magari tornerà tra qualche anno come gioco multiplayer...

Mass Effect

Come non amare il primo Mass Effect? Siamo nel 2007 e BioWare è riuscita a creare una sintesi perfetta tra action in terza persona e gioco di ruolo, senza sacrificare la profondità che gli è propria. La storia del comandante Shepard e della sua ciurma era di quelle che appassionavano e, una volta conclusa, ti faceva venire voglia di giocare subito al seguito, per scoprire qualcosa di più sui Razziatori e tutta la mitologia che fa da sfondo al gioco. Dal secondo capitolo in poi però, le cose sono cambiate e la serie ha avuto una deriva action sempre più marcata, nonostante la qualità complessiva fosse sempre molto alta. In particolare con il terzo capitolo, uscito nel 2012, ci fu il disastro del finale, che portò ad accesissime proteste sul web e a un ripensamento epocale da parte dello sviluppatore, che cambiò il finale post lancio sotto la pressione della folla inferocita. Molti vedono in quel caso proprio l'inizio della crisi del single player, ma non tergiversiamo. Comunque sia la serie Mass Effect era stata data per morta, se non che Electronic Arts ha deciso di produrne un nuovo episodio, che nelle sue intenzioni doveva ricominciare tutto. Stiamo ovviamente parlando del recentissimo Mass Effect: Andromeda, il cui insuccesso fa ancora discutere. Molti ritengono che il gioco abbia venduto sotto le aspettative per via delle polemiche dovute ai problemi tecnici della versione di lancio, altri affermano che a demotivare gli acquirenti sia stata la struttura troppo simile a quella di Dragon Age: Inquisition, non supportata da un lato narrativo all'altezza della trilogia originale. Comunque sia, lo studio di sviluppo, BioWare Montreal, è stato praticamente smantellato e, a quanto pare, la serie è stata congelata. Probabilmente in futuro tornerà, anche perché non si butta via un universo simile, ma chissà in che forma.

Hitman

La serie Hitman di IO Interactive nasce nel 2000 (in quegli anni sono usciti una quantità incalcolabile di capolavori), con Hitman: Codename 47. L'biettivo del gioco era evidente: prendere le meccaniche stealth di Thief: The Dark Project ed epigoni per legarle a un'ambientazione moderna e a un personaggio affascinante e carismatico, l'Agente 47. Il primo Hitman era un gioco difficilissimo, che solo in pochi riuscirono a domare. Nonostante ciò fu molto amato, al punto che ne nacque una prolifica serie che, compreso il primo capitolo, conta sei episodi principali, più due spin-off mobile, più una raccolta dei primi capitoli rimasterizzati. Purtroppo il gameplay di Hitman mal si adatta ai gusti dei videogiocatori moderni, che evidentemente amano approcci più diretti e meno riflessivi. Per questo motivo, dopo il criticato Hitman: Absolution, Io Interactive è stata costretta a tentare la strada dei giochi servizi, lanciando un Hitman episodico, con una serie di contenuti extra aggiunti resi disponibili nei mesi seguenti. Purtroppo il nuovo corso non è andato come si sperava. Almeno questo è quello che si deduce dal fatto che Square Enix, il publisher, ha messo in vendita sviluppatore e proprietà intellettuale. In realtà IO Interactive ha dichiarato di essere ancora al lavoro sulla seconda stagione episodica di Hitman... speriamo che riescano a farla uscire, magari sotto una nuova etichetta.