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Al volante con Project CARS 2

La nostra seconda prova su strada di Project CARS 2, con un focus sull'uso di volante e pedaliera

PROVATO di Tommaso Pugliese   —   14/08/2017
Project CARS 2
Project CARS 2
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A tre settimane dal precedente provato, torniamo in pista con Project CARS 2 per testare l'esperienza utilizzando il miglior volante entry level attualmente disponibile per PC e PlayStation 4: il Thrustmaster T150. Caratterizzato da un componentistica sorprendentemente solida, con ingranaggi in acciaio, alette del cambio in alluminio e un force feedback di buona intensità, il dispositivo consente di elevare ulteriormente il grado simulativo del gioco, di per sé già piuttosto marcato, consegnandoci una guida coinvolgente, reattiva e precisa; ma anche in questo caso davvero ostica per chi è abituato a produzioni più orientate a un approccio arcade. Come abbiamo già avuto modo di spiegare nell'articolo precedente, infatti, Project CARS 2 punta forte sul realismo e sulla sfida di un parco vetture di tipo avanzato, in cui praticamente mancano del tutto le auto di serie e sono pochissimi i veicoli a trazione anteriore o integrale. Insomma il nuovo, ambizioso progetto di Slightly Mad Studios sembra mandare un chiaro messaggio di esclusività, tagliando fuori gli automobilisti della domenica in favore di un'utenza smaliziata e appassionata, che non ha paura di fare venti giri di pista solo per trovare l'assetto ideale per la gara.

Al volante con Project CARS 2

Il paradiso delle opzioni

Non ci sono stati aggiornamenti per Project CARS 2 rispetto all'ultimo test, il che significa che la sezione Community del menu principale risulta ancora inaccessibile, ed è probabilmente lì che il titolo prodotto da Bandai Namco si giocherà una consistente fetta di credibilità, specie nell'ambito degli eSport. Tutti i contenuti single player sono però disponibili, dalla ricca Carriera alla Partita Veloce, passando per le prove libere, queste ultime molto utili proprio per regolare le impostazioni iniziali dopo aver collegato il volante. Nello specifico, il Thrustmaster T150 non viene misteriosamente riconosciuto dal gioco laddove si selezioni proprio tale dispositivo fra i possibili controller, ma funziona perfettamente nel momento in cui si opta per il modello superiore, il T300.

Si tratta di dettagli che certamente verranno sistemati da qui al lancio, e che non sembrano causare per il momento alcun fastidio: le regolazioni funzionano egregiamente e sono numerosissime, come per qualsiasi aspetto dell'esperienza. Ciò significa che dopo qualche giro di pista è già possibile comprendere se e quali aiuti elettronici è il caso di attivare, in che modo impostare la sensibilità dello sterzo, le zone morte di acceleratore, freni e marce, nonché la reattività di ognuno di questi elementi, la resa degli ammortizzatori e la fluidità della sterzata. Il force feedback gode di una schermata di opzioni indipendente, dove è possibile selezionare la tipologia della vibrazione fra immersivo (soluzione realistica che riproduce nel dettaglio il feedback delle superfici stradali, lo spostamento del peso e la tenuta delle gomme), informativo (meno realistico ma più dettagliato, consente di percepire con maggiore intensità le varie informazioni provenienti dalla vettura), grezzo (vibrazioni non filtrate, intense ma non necessariamente realistiche) o personalizzato.

Guidare davvero

Se la curva di apprendimento di Project CARS 2 non è fra le più accoglienti e permissive, vista la vocazione simulativa del gioco, allo stesso modo bisogna fare qualche ora di pratica per trovare il giusto setup con volante e pedaliera. Non è stato semplice coniugare i requisiti del Thrustmaster T150, in primis la necessità di tenerlo basso e ancorato, con la combo divano/televisore, ma l'uso di un tavolino e di un paio di cuscini ci ha consentito di trovare la quadra e godere di una posizione di guida discretamente realistica e confortevole. Utilizzare la visuale in prima persona assoluta non paga, in quanto lo sguardo risulta essere troppo basso rispetto alle altre vetture in gara e ciò si traduce in un handicap nel momento in cui bisogna scorgere per tempo l'arrivo di un tornante. D'altro canto, la seconda visuale in prima persona, con porzione ridotta del cofano, fornisce una postazione troppo rialzata e innaturale: la pista è molto visibile, ma sembra di gareggiare a bordo di un camion.

Al volante con Project CARS 2

La soluzione dall'interno dell'abitacolo si conferma dunque la più adatta all'uso con il volante, ed è una fortuna che quella offerta da Project CARS 2 sia così bene implementata, in assoluto una delle migliori del genere racing. Trovate la posizione e la visuale adatte, come ci è sembrata l'esperienza di guida? Decisamente coinvolgente e immersiva, con feedback molto diversi a seconda della vettura ma una solidità di fondo che si apprezza fin dalle prime battute. Per evitare situazioni frustranti è il caso di procedere per gradi, regolando innanzitutto verso il basso l'abilità dei nostri avversari, ma si fanno progressi in fretta ed è chiara la sensazione di trovarsi di fronte a una simulazione curata e rifinita, dal grande potenziale. Certo, alcuni comportamenti inaspettati lasciano talvolta di sasso (l'auto che parte in un innaturale testacoda a bassa velocità, ad esempio) e pesa molto la mancanza, anche opzionale, di un "rewind" che consenta di allentare la tensione rispetto a gare in cui basta un singolo errore per finire in coda al gruppo, impossibilitati a recuperare. Slightly Mad Studios prenderà in considerazione la cosa o tirerà dritta da qui al lancio?

Testato per alcune ore con volante e pedaliera, Project CARS 2 conferma tutti i propri pregi e la solidità del modello di guida, la cui natura intransigente potrebbe però finire col tagliare fuori gli utenti meno esperti, alla ricerca di un'esperienza più accessibile. La qualità del racer targato Slightly Mad Studios è dunque fuori discussione, grazie alle tantissime regolazioni e all'eccellente comparto tecnico: bisognerà soltanto capire se il grande pubblico sarà disposto o meno a raccogliere questa nuova sfida.

CERTEZZE

  • Un'infinità di regolazioni
  • Carriera ricca e profonda
  • Grafica a tratti suggestiva...

DUBBI

  • ...ma non mancano momenti meno brillanti
  • Modello di guida esigente
  • Il meteo mette alla prova le performance