Versione testata: Xbox 360
Army of Two: The 40th Day è già stato lungamente trattato negli scorsi mesi: lo sparatutto in terza persona cooperativo di Electronic Arts sembra essere un valido seguito volto a mantenere gli elementi che hanno decretato il predecessore un successo commerciale, unendovi dettagli, pulizia e gameplay per farne qualcosa di appetibile anche per chi è abituato alle produzioni di primissima grandezza.
Lo Showcase autunnale di EA è stato l'occasione per provare brevemente una delle modalità multiplayer esterne alla campagna cooperativa, l'Extraction Mode, a cui nella versione finale si aggiungeranno anche una serie di altre sfide competitive. In soldoni, si tratta di un'ulteriore, gradita rivisitazione dell'Orda di Gears of War 2, con i personaggi controllati dai giocatori intenti a difendersi dalle ondate dei nemici, cambiando però di volta in volta ambientazione e quindi dovendosi dinamicamente adattare alle nuove situazioni proposte. L'idea non è originale però l'implementazione delle dinamiche cooperative care alla serie - dagli ostacoli ambientali fino alla possibilità di risollevare i compagni caduti o alla presenza di nemici da uccidere collaborando per scoprirne i punti deboli - riescono a farne emergere una certa personalità. Generalmente positivo, il giudizio vacilla solo sul versante grafico dato che, per il momento, sembra perdere parecchio quando in multiplayer, specialmente per quanto riguarda il dettaglio delle texture. Electronic Arts ci punta moltissimo e sicuramente torneremo ad aggiornarvi sullo stato dei lavori!
Coop organica
Di Army of Two: The 40th Day avevamo già parlato in passato: il seguito del fortunato titolo cooperativo prodotto da Electronic Arts è uno di quei casi in cui si ha per le mani un concept vincente dal punto di vista commerciale e meno da quello della critica, oltre e soprattutto che della fetta più appassionata ed esperta d'utenza. EA per questo seguito ha quindi saggiamente deciso di rimettere mano al progetto nella sua interezza, senza sconvolgerne le premesse, ma andando a sviluppare gli elementi introdotti così da espanderne appieno il potenziale, cercando infine di convincere anche gli scettici e producendo un gioco che possa far bene a tutto tondo. E' stato possibile vederlo nuovamente e provarlo per voi.
Le premesse sono quelle oramai note: un duo di mercenari, una città, Shangai, sconvolta da una serie di drammatici eventi e un esercito da sgominare a suon di proiettili, con una crescente attenzione che è stata prima di tutto posta alla trama, ora più personale e complessa, ricca di sfumature a partire dalle espressioni disegnate sui volti della coppia, a cui si potrà togliere la maschera, fino ad arrivare alle recentemente annunciate scelte morali.
Queste saranno momenti narrati durante i quali andrà presa una decisione, una dinamica semplice se non fosse che a decideresarà il primo utente a premere, magari in disaccordo con il suo compagno visto che gli sviluppatori cercheranno di porre sul piatto il più alto numero possibile di situazioni borderline, così da aumentare il coinvolgimento. Dal punto di vista del gameplay, oltre alla già nota impostazione in terza persona con tanto di sistema di coperture d'ordinanza, si è lavorato alla realizzazione di una "cooperativa organica", ovvero di una serie di situazioni e hotspot collaborativi a cui avere accesso in modo più libero o con più possibilità di scelta: che si tratti di salvare degli ostaggi - quindi decidendo tra la sparatoria o la presa in ostaggio di un nemico così da minacciare gli altri - o di aiutarsi a salire e scendere da diversi piani di un livello più aperto, vario che in passato, si punterà quindi ad alleggerire la sensazione di predeterminazione e aumentare la complessità. In tal senso è stata promessa, anche, una rinnovata intelligenza artificiale che possa slegare il compagno, quando non controllato da un altro giocatore, dalla pedissequa esecuzione di ogni ordine assegnatogli, facendolo muovere e reagire alla battaglia in modo più credibile. Molto interessante il sistema di modifica delle armi: attraverso l'apposito menù si potrà agire su ogni singolo elemento di ciascun strumento d'offesa, combinando ogni pezzo acquisito con gli altri così da creare fucili, pistole e simili sempre diverse, valutando il risultato a seconda delle apposite statistiche e tenendo in considerazione anche elementi come le aggiunte per il corpo a corpo, la baionetta ma anche un coltellaccio da macellaio, così come il colore.
Disastro allo zoo
Dopo aver visto un paio di livelli ad ambientazione urbana, tra i vicoli di Shangai e il cemento di un complesso industriale, è stato possibile mettere mano al pad e provarne uno ambientato all'interno di uno zoo sconvolto dalla caduta di un aeroplano, con la coppia di alter ego dei giocatori impegnati prima a farsi largo lungo quello che era il grande spazio riservato agli ippopotami e quindi via via sempre più addentro il complesso di ambienti in stile safari della struttura. I controlli si prestano a essere padroneggiati con facilità e anche il sistema di
coperture, declinato nei movimenti movimenti o mentre si spara, sembra comportarsi a dovere anche mentre ci si muove per il sali e scendi proposto dallo schema, cercando di sconfiggere una buona varietà di nemici fatta di semplice carne da macello così come più sofisticati cecchini e qualche mini boss particolarmente arduo da abbattere se non colpito nel punto giusto. Giocando in due l'esperienza è sicuramente divertente, magari coordinandosi per distrarre proprio l'ultimo cattivone di cui sopra o andando a recuperare il compagno ferito a terra, aspettando che venga completato il lavoro sull'intelligenza artificiale nemica, al momento sembrata ancora da affinare specialmente quando ci si fa più aggressivi, avvicinandosi rapidamente. Tecnicamente il punto migliore, davvero di ottimo impatto, è stata la sessione a spasso tra i vicoli di Shangai, lungo il bel tutorial giocato e con parecchi dettagli su schermo seppur magari in un ambienti non particolarmente ampio, mentre c'è qualcosa da fare ancora quando gli spazi si aprono e si tende a perdere qualcosa in definizione.
Army of Two: The 40th Day sembra quindi un deciso passo in avanti per la serie, con parecchia carne al fuoco e una migliore organizzazione dei contenuti, senza contare che ancora da vedere - e provare - mancano all'appello le modalità competitive e parecchi mesi di rifiniture.
CERTEZZE
- Un seguito che sa di vero inizio per la saga
- Meccaniche cooperative più accentuate e varie
- Scelte morali, personalizzazione delle armi... tanta carne al fuoco
DUBBI
- Intelligenza artificiale ancora da migliorare
- Qualche mese di lavoro ancora per la cosmesi