Considerata la particolare natura di questa rubrica il voto assume un significato diverso rispetto a quello tradizionale: ogni mese saranno infatti proposti titoli considerati di per sé più che meritevoli. Per questo motivo il punteggio da 1 a 5 non rappresenta una scala di valore che parte dalla mediocrità più assoluta per giungere all'eccellenza, perché ogni gioco trattato si pone già una spanna sopra la media. Si tratta invece di rendere conto di quel valore aggiunto che gli sviluppatori sono riusciti a infondere nella loro opera e fornisce al lettore uno strumento aggiuntivo per approfondire la valutazione.
Qualche giorno fa è morta Alda Merini, il primo di novembre, ve ne siete accorti? La televisione non le ha mai tributato molto spazio (la poesia non potrà mai nulla contro un paio di chiappe al vento) e per la sua morte non ha fatto eccezione. Se ne è parlato soprattutto sui giornali, qualche amico le ha dedicato un po' della sua memoria, ma generalmente è stata ignorata dai canali ufficiali di comunicazione. Fortunatamente sono intervenuti i blogger a riequilibrare le sorti dell'ennesimo segno del degrado in cui è caduta la nostra civiltà e per qualche ora sono apparse un po' ovunque poesie della Merini, riportate spesso senza commenti, oppure accompagnate da qualche frase di cordoglio. È stato un bel leggere e rileggere.
Cosa c'entra la morte di una poetessa con un sito che si occupa di videogiochi? Apparentemente nulla, ma qui dentro siamo un po' dada e ci piace accostare estemporaneamente le cose cercando di creare del senso dove apparentemente non ce n'è. In fondo una rubrica come questa nasce proprio dall'idea di andare a cercare gli esclusi dal mondo dell'hype, tutti quei titoli tripla B o tripla C che non trovano eco in nessun luogo. È uscito un nuovo gioco di Jeff Minter, qualcuno ve lo ha fatto presente? Chi è Jeff Minter? Nessuno, scherzavamo. Tornate un'altra volta. Siamo noi che viviamo in tristi tropici (per citare un altro genio poco citato recentemente scomparso).
Siamo snob?(un pochino, forse. Nd Umberto) Ci piace giocare, è questa la verità. I poeti giocano con le parole, ma sono serissimi e sorridono con un'amarezza sublime e profondissima. Per questo ci stanno simpatici. Soprattutto quando non si limitano a illanguidire i tramonti o a struggersi d'amore vestendo alla moda. Noi (chi siamo noi?) cerchiamo un po' di poesia nei videogiochi, perché vorremmo trovarci lo stesso sorriso e la stessa consapevolezza del mondo. Non si tratta di tradirne la natura o di pretendere l'impossibile, perché l'impossibile di ieri è quel possibile di oggi che non sarà più domani. Non chiediamo molto, in realtà. Vorremmo soltanto che gli sviluppatori tornassero a giocare con le parole e che la smettessero di guardare sempre gli stessi paesaggi e di andare a comprare i vestiti nei centri commerciali più pubblicizzati e luminosi.
Sviluppatore: Vectorpark
Tipo di distribuzione: Digital Delivery
Sito di riferimento: Sito dello sviluppatore
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Da sapere per giocare al meglio: niente di rilevante da segnalare.
Windosill
Windosill è un concentrato di minimalismo poetico applicato ai videogiochi. Il giocatore deve riuscire a far attraversare degli scenari surreali a una macchinina di legno, partendo dalla bacheca su cui è riposta con altri giocattoli.
In ognuno di essi bisognerà riuscire ad aprire una porta, inserendo un piccolo cubo in un piccolo spazio vuoto sopra di essa. Per ottenerlo si dovranno risolvere degli enigmi. Lo scopo è quello di liberare la macchinina consegnandola al... vabbé, non vi sveliamo il finale perché è veramente molto bello, nonostante la semplicità, e visto il prezzo vale la pena guardarselo da soli (soltanto non vi aspettate troppa spettacolarità). Stupisce sinceramente il coraggio di proporre un'opera apparentemente limitata ma piena di fascinazioni e di creatività, capace di intrigare con mezzi limitatissimi e di proporre un visione dei videogiochi molto diversa da quella mainstream, sicuramente meno patinata e pretenziosa e più legata al senso e all'emozione che al ripetere meccanicamente azioni standardizzate, incorniciate da un esibizionismo di onnipotenza tecnologica fine a sé stesso.
Sviluppatore: Llamasoft
Tipo di distribuzione: Digital Delivery
Sito di riferimento: Sito ufficiale
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Da sapere per giocare al meglio: niente di rilevante da segnalare.
GridRunner Revolution
Jeff Minter è uno che non le manda a dire e, soprattutto, che non scende a compromessi. Dopo la parentesi Space Giraffe con cui ha tentato la via delle console, è tornato all'ovile e ha rispolverato uno dei suoi capisaldi di sempre, Gridrunner, per dargli nuovo lustro sfruttando le moderne tecnologie in modo originale.
Il suo scopo non è stupire con texture dettagliate o modelli tridimensionali foto realistici, ma vuole coinvolgere il giocatore in un'esperienza fatta di luci e suoni fusi insieme per creare un amalgama psichedelico bello e fuori da ogni schema. Quello che si produce sullo schermo è il sovrapporsi continuo e un po' folle di immagini lisergiche e spietatamente dinamiche che coinvolgono il giocatore in un trip sensoriale da cui è veramente difficile uscire. Il gioco in sé è uno sparatutto a schermate fisse in cui si guida una fra le molte astronavi disponibili (tutte riprese da vecchi classici per 8 bit) e si devono distruggere delle creature aliene e dei soli a forma di mucca raccogliendo nel frattempo delle pecore che cadono dalla parte alta dello schermo. Il veicolo si controlla tramite mouse, con il tasto destro e il sinistro adibiti a ruotare lo scafo in senso orario e antiorario (il fuoco è automatico). Gridrunner Revolution è un gioco nostalgico fino al midollo, un'opera compiuta e matura che rinnega la modernità e sfida, cosciente dell'inevitabile sconfitta, il videogioco industriale. In fondo Minter è il Don Chisciotte del mondo dei videogiochi, un pazzo romantico che non è ancora stanco di affrontare mulini a vento.
Sviluppatore: DiezelPower
Tipo di distribuzione: gigital delivery
Sito di riferimento: Sito ufficiale
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Da sapere per giocare al meglio: niente di rilevante da segnalare.
Nation Red
Gli zombi hanno vinto, ammettiamolo. Pensavamo fossero una metafora e invece hanno invaso il mondo. Quanti videogiochi a tema zombi sono usciti negli ultimi due anni? Facciamo fatica a contarli. Solo la Seconda Guerra Mondiale gli tiene testa (ovviamente quando non si è costretti a combattere contro dei nazisti zombi) per numero di titoli dedicati. Ovviamente l'avatar del giocatore è sempre sotto assedio (ci mancherebbe altro), visto che il tema della sopravvivenza pare sia l'unico sfruttabile quando scendono in campo questi mostri. Nation Red non fa eccezione e sfrutta la formula degli arena shooter per proporre l'ennesima, disperata guerra tra gli esseri umani e i non morti che fanno: "oooooooo" come i bambini di Povia.
Siamo nel 1977 e un gruppo di zombi assalì senza un particolare motivo (sennò che zombi sarebbero?) una cittadina nel deserto. Gli abitanti, da bravi americani, erano pieni di armi fino al collo e costrinsero l'allegra brigata di consumatori in putrefazione a ritirarsi nel deserto (la famosa ritirata veloce degli zombi). Non fosse bastato lo smacco dell'insuccesso, dopo qualche settimana venne inviata sul posto una squadra speciale con il compito di sterminare i sopravvissuti (e qui bisognerebbe chiedersi se erano più pericolosi i poveri quasi morti o gli abitanti della cittadina... ma non sottilizziamo). Il massacro fu condotto al grido di: "Non ne rimarrà vivo neanche uno! Anche perché non possono aprire un conto corrente bancario!". Oggi, passati trent'anni, gli zombi sono tornati e vogliono vendicarsi a suon di mascelle! Sarà colpa dei film di High School Musical? Come tutti gli esponenti del genere che si rispettino, anche Nation Red costringerà il giocatore ad affrontare nugoli di nemici in aree dalle dimensioni relativamente piccole. Ad aiutarlo ci saranno extra di vario tipo come armi da fuoco più o meno potenti o apparecchi per distrarre la carica degli avversari. Inoltre, accumulando punti, si salirà di livello e si potranno scegliere abilità differenti per avere la vita più facile (peccato che non si conservino superando gli schemi). Il livello di difficoltà è elevatissimo e se non si hanno i riflessi pronti difficilmente si riuscirà ad andare avanti. Il difetto principale di Nation Red è la mancanza di varietà; le carte migliori vengono messe in campo sin da subito e non passerà molto tempo prima che l'eccitazione dovuta alla frenesia dell'azione scemi e lasci il posto alla stanchezza.
Sviluppatore: Nekomura
Tipo di distribuzione: Freeware
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Da sapere per giocare al meglio: niente di rilevante da segnalare
ButaVX: Justice Fighter
Buta VX è un gioco di ruolo in stile nipponico, che richiede solamente l'uso delle frecce direzionali e di un pulsante, ma con un paio di variazioni sul tema molto interessanti. La storia vabbè, lasciamola perdere: un maiale antropomorfo gioca a pallone, ma preso dalla furia e incitato dalle cheerleader, calcia la palla oltre la vetrata di una torre, nella quale vive una nonna spietata.
Inutile dire che il nostro porcellino cerca vendetta, che vedremo concretizzarsi nel corso dei due finali possibili. Uno degli aspetti più interessanti riguarda il taglio artistico e narrativo del gioco, che si ispira alle pagine dei fumetti, con risultati spesso notevoli. Il sapiente alternarsi di tavole disegnate riesce infatti laddove la povertà tecnica del gioco non può arrivare, specie nelle fasi di combattimento. In questo frangente, quando dobbiamo vedercela con lattine e telefoni cellulari (?!), compaiono anche tre azioni secondarie rispetto alla più tradizionale "colpisci". A cosa servano nell'economia del gioco ancora non lo sappiamo, ma tornano utili nello scontro finale, specie se non vogliamo ammazzare la megera della torre. Peccato solo che per terminare l'avventura basti appena un'ora. Si tratta infatti di un primo episodio, compresso all'inverosimile, dove ogni aspetto di un gioco di ruolo è presente, ma in pillole: c'è il villaggio da esplorare, i suoi abitanti con cui dialogare, e perfino il negozio. Speriamo che tanta abbondanza serva per continuare l'esperimento. In ogni caso, anche così com'è, Buta VX è senza dubbio un gioco da provare.
Sviluppatore: Makopudding
Tipo di distribuzione: Freeware
Sito di riferimento: Link
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Da sapere per giocare al meglio: a breve uscirà il secondo episodio, ambientato nella foresta, e a seguire il terzo, nella casa della strega.
Gretel and Hansel
Forse avete notato che nel titolo, Gretel viene prima di Hansel. Il motivo è semplice: la protagonista in questo caso è lei. E comunque nelle fiabe il personaggio femminile è spesso dotato di quell'acume che manca ai maschi, che sono svampiti, stolti e talvolta infantili. Basta guardare l'espressione sciocca di Hansel in questo splendido punta e clicca, realizzato interamente sulla base degli acquerelli realizzati dall'autore. Autore che centra perfettamente lo spirito con il quale mettere in scena una fiaba così crudele.
Tutto inizia con la madre, giustamente rappresentata come un diavolo con il sangue alla bocca, che pur di risparmiare, convince il marito succube (che vi dicevamo?) ad abbandonare i figli nel bosco. Si può essere più crudeli? Per sua fortuna, la sveglia Gretel scopre tutto, e s'impossessa di una fionda, la nostra arma in questo primo capitolo. Proviamo a bersagliare Hansel che dorme, e gli faremo un occhio nero, mentre se lo prendiamo a sassate successivamente... be', ci sono una decina di morti grottesche e terribili da sbloccare, non vi vogliamo rovinare la sorpresa. Insomma, un'avventura dall'impatto artistico notevole, ricca di humor nero e con una colonna sonora inquietante, che ci accompagna nella ricerca dei dieci sassolini necessari ai due bambini per ritrovare la strada di casa. Nonostante i suggerimenti, non aspettatevi la sola avventura bella da vedere ma priva di difficoltà: Gretel and Hansel presenta qualche difficoltà, specie se si vogliono ottenere tutte le medaglie. Il termine del capitolo propone anche una divertente sezione arcade, a testimonianza dell'impegno che l'autore ha profuso in questo progetto. Infatti quando realizziamo che non è possibile passare subito al secondo capitolo, ci assale lo sconforto. Se non l'avete capito, Gretel and Hansel è una delle migliori avventure grafiche freeware che potete reperire là fuori, perciò non fatevi altre domande e tuffatevi nell'incubo, ehm... nella fiaba dei Fratelli Grimm.
Sviluppatore: Mausland Entertainment
Tipo di distribuzione: Freeware
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Da sapere per giocare al meglio: niente di rilevante da segnalare.
Miami Shark
Poveri squali: braccati, cacciati, temuti e odiati. Vi siete mai messi nelle loro pinne? Guardate che addentare tutto quello che si muove sott'acqua, in superficie e perfino in aria, è per uno squalo un divertimento fuori misura. Si da poi il caso che le acque di Miami siano particolarmente affollate, perciò immaginatevi che spasso da quelle parti per un vorace predatore marino.
Siete ancora scettici? Provate allora Miami Shark, una folle corsa a tempo dove il vostro scopo è quello di mangiare sub, ignari bagnanti e gentili ragazze a bordo di una banana gonfiabile gigante(e non fate gli spiritosi, esiste ed è un normale mezzo di divertimento per i bagnanti). Non sappiamo come sia possibile che un gioco nel quale dobbiamo solo muovere lo squalo e addentare qualunque cosa con il tasto "A" o "Z" possa essere così divertente, ma vi assicuriamo che ci farete decine di partite. Soprattutto perché questo squalo ha una dote particolare: riesce infatti a fare balzi fuori dall'acqua così poderosi da afferrare quello che vola nei cieli. Possiamo trascinare giù con noi verso la distruzione elicotteri, aerei di linea, shuttle, e perfino un mezzo stealth dell'esercito. Sentire il pilota di un jumbo che grida "omg" mentre gli addentate il carrello, è un'esperienza da provare. In tutto questo possiamo distruggere yacht, piccole barche e navi da crociera, elettrizzati dalla musica e dalla velocità dell'azione. Su, non state qui a leggere, avete un record da battere.