Siete andati in settimana bianca? Avete passato sette giorni in riva al mare a Sharm? Si è rotto il router, avete deciso di concedervi un periodo di disintossicazione dal mondo videoludico, il vostro programma di peer to peer preferito vi satura la banda o più semplicemente vi siete dimenticati di noi e volete conoscere le ultime novità sui giochi di prossima uscita? Da oggi, ogni weekend, pubblicheremo un piccolo sunto delle pubblicazioni più importanti degli ultimi sette giorni.
Doppio colpo EA
Settimana estremamente interessante quest'ultima. Ovviamente a tenere banco c'è la recensione di Mass Effect 2, scritta a quattro mani dal Barone redazionale Antonio Jodice, con la partecipazione di Pierpaolo Greco per l'ampio paragrafo sulla versione PC che insieme hanno optato per un sonoro 9.5 da dare al gioco.
Riguardo all'ennesimo capolavoro di BioWare è stato detto tutto e il contrario di tutto, resta il fatto che la software house canadese diretta da Ray Muzyka è riuscita a migliorare un prodotto praticamente perfetto, sistemando piccoli problemi tecnici, rivoluzionando o meglio snellendo lo scheletro ruolistico del gioco senza però alterarne il proprio caratteristico DNA. Più action adventure che RPG, Mass Effect 2 si è preso diverse libertà per arrivare a un pubblico più vasto e trasversale possibile. L'inventario, e con esso il sistema di "saccheggio" connaturato al genere è praticamente scomparso: Shepard e la sua squadra possono attingere a un arsenale comune, le armi e i vari potenziamenti vanno ricercati come semplice item da cliccare durante le nostre esplorazioni, per poi essere sviluppate dall'ingegnere a bordo della Normandy. Anche gli scontri a terra sono decisamente più frenetici, l'intelligenza artificiale funziona così bene che raramente sarà necessario dare ordini o selezionare gli attacchi per i nostri alleati. Un vero e proprio action, venato comunque da una corposa ma assolutamente non invasiva componente da gioco di ruolo, tant'evvero che più del primo capitolo la scelta della classe del nostro alter ego assume un ruolo fondamentale nel prosieguo dell'avventura. Non si spara solamente nei sistemi Terminus, la componente narrativa è ancora preponderante nell'economia del gioco, ogni scelta, ogni parola detta, o non detta è gravida di conseguenze per il nostro gruppo di eroi. Insomma Mass Effect 2 è quello che ci aspettavamo e ancora di più, coraggioso nel cercare di andare oltre una formula vincente, bello anzi bellissimo da vedere, estremamente coinvolgente e appagante da giocare.
Nei giorni seguenti i ragazzi di Multiplayer.it hanno proposto una serie di reportage dagli ultimi press tour, ben quattro articoli nel giro di un paio di giorni!
Ad aprire le danze lunedì scorso il provato di Battlefield: Bad Company 2 che per la prima volta si è concentrato sulla componente single player, mostrando le sempre più pirotecniche distruzioni del motore grafico degli svedesi DICE. Se grazie alle open beta multiplayer uscite su PlayStation 3 e PC (proprio in questi giorni Multiplayer.it ha offerto le chiavi in esclusiva) la componente online è stata ben sviscerata, le avventure della compagnia B erano avvolte dal mistero più totale. Dalle steppe del fittizio Serdaristan alla giungla boliviana, passando per le vette andine, i deserti e le distese innevate dell'Alaska il passo è breve.
Più grande e più esplosivo questo è Bad Company 2 a sentire le parole del senior producer Patrick Bach intervistato al riguardo, e il nostro articolo non può che confermarlo. I due livelli della demo hanno denunciato spazi magari non troppo estesi, ma grande libertà di movimento grazie al Frostbyte 2.0 che ci permette di abbattere praticamente ogni struttura e di creare all'occorrenza nuove vie di fuga. Tutti gli amanti del gun porn apprezzeranno il vasto arsenale di armi e mezzi a disposizione, e un level design perfetto per mettere alla frusta la propria abilità. Se poi tra una sparatoria e l'altra avete trovato irresistibili le battute della squadra potete dormire sonni tranquilli, la caustica ironia dei vari Sweetwater, Haggard e Marlowe è rimasta intatta, si ride e si scherza come, se non di più, del primo capitolo.
Redenzione massiva
Il tour di gennaio di Multiplayer.it continua con la fermata londinese per il nostro articolo di prova su MAG: Massive Action Game, l'ambizioso sparatutto in prima persona di Zipper Interactive in esclusiva PlayStation 3 in cui ben 256 persone possono sfidarsi in enormi arene. Le impressioni sul campo avute dal nostro Umberto Moioli nella breve, ma intensa sessione di gioco, sufficiente solo per un provato e non per una recensione vera e propria, come molti colleghi dell'internazionale hanno imprudentemente fatto, sono quelle di un titolo che, visti i numeri in gioco, punta tutto sulla coordinazione delle forze in campo. Estremamente classico nell'offerta di gioco e piuttosto familiare e immediato nei controlli, questa esclusiva Sony sembra ruotare tutto sulla catena gerarchica, su una serie di obiettivi stratificati nelle varie modalità di gioco per evitare di perdersi e vanificare la "obbligatoria" componente cooperativa e su una buona personalizzazione dell'arsenale a disposizione. Ovviamente la componente tecnica non sembra essere il fiore all'occhiello del gioco, di fatto MAG è una sfida in un certo senso quasi più tecnologica che ludica, per adesso in attesa della recensione e di una prova decisamente più lunga e approfondita possiamo dire che, seppur senza particolari guizzi lo sparatutto massivo di Zipper Interactive sembra avere tutte le carte in regola per dire la sua nell'affollato settore degli fps online.
Estremamente atteso come tutte le produzioni Rockstar, il nostro articolo su Red Dead Redemption ci porta nel vecchio West, non troppo vecchio però, visto che questa volta, come in Giù la testa di Sergio Leone, ci troveremo nei primi anni del ventesimo secolo in California all'alba della prima guerra mondiale, un periodo particolarmente turbolento che ha visto affermare invenzioni come le prime auto, il telefono e le mitragliatrici che di fatto hanno cambiato il volto della frontiera, annullando distanze e cambiando radicalmente modo di vivere e di combattere. Un'avventura epica insomma nei panni di John Marston, classico antieroe dal passato torbido, che si troverà invischiato in vicende più grande di lui, che gli daranno la possibilità di redimersi. La varietà sembra essere la componente principale del gioco.
Gli ambienti di gioco, abbandonati i ristretti orizzonti di Liberty City esplodono letteralmente tra deserti, praterie, polverose cittadine, miniere, forti messicani da conquistare e perfette riproduzioni dei più malfamati saloon. Ma ambienti così vasti e differenti tra di loro sembrerebbero vuoti se non ci fosse un vero e proprio ecosistema a renderlo vivo. La vita( e le molte missioni secondarie) riescono a ricreare alla perfezione lo spirito del tempo, l'interazione con gli abitanti non sembra essere fine a se stessa, la sensazione di vivere un mondo in divenire è più forte che mai insomma. Un mondo da conquistare grazie anche all'arsenale d'epoca che non ha nulla da invidiare a quello di Nico Bellic, revolver semiautomatici, fucili a ripetizione, dinamite, vecchie Gatling e mitragliatrici vere e proprie, con in più il fascino del duello nella Main street del paese. C'è ancora molto da scoprire sul gioco fiondatevi a leggere il pezzo dell'infaticabile Moioli, l'hype non è mai abbastanza!
Alieni e vecchi amici
La settima su e giu per l'Europa si conclude con il provato di Aliens Vs Predator, uno dei franchise più interessanti degli ultimi anni, titolo che nelle sue due precedenti incarnazioni ci ha fatto realmente capire cosa vuol dire nello spazio nessuno può sentirti urlare! Come al solito tre razze, umani, xenomorfi e... un alieno mezzo granchio mezzo rasta con un mantello dell'invisibilità in stile Harry Potter, ma una storia comune, che si intreccia toccandosi in più parti, garantendo tre diversi approcci all'azione, interpretando alla perfezione le peculiari caratteristiche dei tre attori in gioco. Più che un semplice FPS, Aliens Vs Predator è un vero e proprio survival horror. Ambienti bui e claustrofobici la fanno da padrone nella campagna degli umani e in quella dello xenomorfo, mentre il Predator e la sua abilità stealth ci portano in giro anche in lussureggianti foreste piene di alberi svettanti, da dove, come nel film con Schwarzenegger, cecchinare col cannone al plasma ignari marine dello spazio. Il nostro Jacopo Mungai, grazie all'evento organizzato da Halifax a Milano ha potuto provare anche la componente multiplayer del titolo che grazie a due modalità chiamate Caccia Predator e Infiltrazione, regala momenti di grande tensione, in un uno contro tutti frenetico e decisamente intrigante.
Il nostro recap settimanale si conclude con la recensione di Tatsunoko vs Capcom: Ultimate All Stars, picchiaduro a incontri per Wii che ci fa tornare bambini grazie a un roster che oltre agli eroi di casa Capcom ci permette di impersonare un gruppo nutrito di personaggi dei vecchi cartoni giapponesi come Ken the Eagle, Yattaman, Kyashan e Tekkaman.
Per nostra fortuna Capcom non si è limitata solo all'operazione nostalgia, ma ha realizzato un gioco coi fiocchi, che sfrutta a dovere l'hardware Nintendo e che da un punto di vista delle meccaniche non ha nulla da invidiare al fratello maggiore Street Fighter. Facile e immediato, ma comunque tecnico, pieno di attacchi speciali e contromosse, ma soprattutto alla portata di tutti grazie al doppio metodo di controllo. Un titolo molto interessante, divertentissimo e pieno di contenuti da sbloccare che il nostro Fabio Palmisano ha veramente apprezzato come l'8.8 dato al gioco può dimostrare. Ne è valsa la pena insomma di aspettare poco più di un anno rispetto all'uscita giapponese.