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Mai più soli nel Far West

Abbiamo provato la componente multiplayer del nuovo titolo ad opera di Rockstar San Diego!

PROVATO di Umberto Moioli   —   08/04/2010
Red Dead Redemption
Red Dead Redemption
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Versione testata: Xbox 360

Le moltissime righe già scritte su Red Dead Redemption potevano forse bastare per lasciar scorrere gli ultimi mesi di sviluppo, quelli dedicati al perfezionamento della vasta mole di contenuti inseriti nel prossimo free roaming, questa volta a sfondo western, di Rockstar Games. E invece no, perché dopo averci provato con GTA IV, lo sviluppatore anglo-statunitense ha deciso di lanciarsi nuovamente sul versante multiplayer, portando gli utenti a scontrarsi all'interno di un mondo già di per sé coerentemente competitivo.

Mai più soli nel Far West

Un ecosistema di inizio secolo, il ventesimo, dove la legge del più forte non si declina in modo brutale solo tra le bestie che si spartiscono le aride zone desertiche tra California e Messico, coinvolgendo anche gli uomini. Un ambiente perfetto insomma, da usare come sfondo per chiedere ai giocatori di scannarsi selvaggiamente, cooperare e, come vedremo tra poco, anche di crearsi le proprie avventure in modo dinamico. Siamo volati a Londra per averne un primo assaggio.

Il bello dell'avventura

Per quanto le classiche modalità di fruizione di un'esperienza multigiocatore siano apprezzabili - e come vedremo più in basso, anche in questo caso presenti - gli sviluppatori hanno tenuto in grande considerazione il lavoro fatto sul mondo di gioco, enorme per dimensioni e vibrante grazie alla quantità di missioni procedurali, animali in grado di interagire tra loro e possibili eventi che l'utente può vivere anche al di fuori della trama principale. Per mantenere vivo questo spirito esplorativo dato al titolo, si è scelto di realizzare una modalità Free Roam, che permette a otto utenti contemporaneamente di muoversi senza costrizione alcuna, potendo prendere parte a sparatorie estemporanee tra i partecipanti, qualora volessero, ma anche avendo disponibili buona parte delle attività secondarie sviluppate per il single player.

Mai più soli nel Far West

Si potrà quindi collaborare cooperativamente alla liberazione di un ostaggio all'interno di un casolare oppure alla sconfitta di una banda di criminali posti a presidiare alcuni punti dell'enorme mappa di gioco. In aggiunta sarà introdotto un sistema a livelli, 50 per la precisione, grazie ai quali si potranno sbloccare tutta una serie di aggiunte da apportare tanto ai cavalli quanto al proprio armamentario, a cui si sommano le classiche classifiche e le sfide del caso. Una sorta di lobby particolarmente evoluta, dove cacciare e privare gli animali abbattuti delle loro pelli mentre si presta attenzione a non essere abbattuti da qualche giocatore annoiato dopo una lunga sgroppata tra le rocce e i cactus, aspettando che il leader del gruppo decida che è arrivato il momento di fare sul serio...

Un pizzico di classicismo

Se Free Roam rappresenta l'esperimento, il restante pacchetto per più giocatori dovrebbe essere la conferma. Nel corso della prova ci è stato possibile prendere parte a quelle che, nomi a parte, si risolvono in altrettante modalità più che celebri, pensate per sedici giocatori: deathmatch a squadre, il sempreverde capture the flag, qui in versione western con una sacca piena di monete d'oro che deve essere rubata dalla base nemica e quindi portata nella propria, e infine Free for All Goldrush, un tutti contro tutti con ancora una volta protagonisti dei sacchetti che devono essere raccolti e consegnati nelle aree indicate. Le prime due mappe mostrate circoscrivevano gli scontri all'interno di due piccoli centri abitati, il primo tipicamente americano con le case in legno a formare una via principale comprensiva di prigione e locanda su due piani, mentre il secondo caratterizzato dalle architetture messicane del tempo, con le costruzioni in muratura erette attorno a una piazza centrale, con tanto di mercato e chiesa.

Più interessante il terzo e ultimo ambiente, all'interno di un canyon dove le due basi erano poste agli estremi mentre la striscia di terra che le separava era movimentata da una serie di alte guglie rocciose di strategica importanza per il controllo del territorio, soprattutto perché sede di postazioni fisse utilissime a tenere sotto controllo gli attacchi avversari e coprire le spalle al proprio fronte avanzato. Pad alla mano i controlli si rivelano essere i medesimi sperimentati nell'avventura per il singolo giocatore, decisamente immediati. In tal senso la maggiore perplessità è data dall'uso del grilletto sinistro che permette di avvicinare la visuale all'arma, agganciando parzialmente il bersaglio: alternando la pressione di quest'ultimo a quella del grilletto di destra, si ottiene come risultato una precisione incredibile in grado di sbilanciare gli incontri. Ciò detto, non si può non tenere a mente come il comparto multigiocatore di Red Dead Redemption sia più da considerare come una corposa aggiunta piuttosto che una delle colonne dell'offerta, quindi è ragionevole che si punti ad avere un prodotto più accessibile che profondo. Ambientazione a parte, gli spunti originali sono sembrati venire in particolar modo dallo scontro che avviene a inizio di ciascun match, con i giocatori in cerchio o su due file invitati a farsi la pelle allo scadere del conto alla rovescia, molto spaghetti western, e dall'introduzione anche in multiplayer del DeadEye, che premendo l'analogico destro rende possibile selezionare più nemici da colpire in una rapidissima raffica di fuoco.

Un paio d'ore dopo, la parte meno solitaria del prossimo titolo Rockstar non sembra poter scalzare per fascino quanto sperimentabile da soli, in compagnia delle vicende di John Marston, riuscendo però a divertire e aggiungendo valore a un pacchetto che nei mesi sembra acquistare sempre più corpo. Per concludere chi scrive si vuole concedere un piccolo excursus per ringraziare tutti coloro che negli anni hanno lavorato in Take Two Italia - Rockstar e 2K per una volta mi permetto di riunirli sotto una sola bandiera - rendendo possibile una copertura sempre puntuale e precisa, senza mai dimenticarsi l'esercizio di grandi qualità professionali e umane. Dopo il resoconto di un ultimo press tour fatto insieme, non mi resta che farvi i miei più sentiti auguri.

CERTEZZE

  • La modalità Free Roam è un buon diversivo tra uno scontro e l'altro
  • Partite classiche con qualche rivisitazione a tema
  • Il multiplayer è un'aggiunta non fondamentale ma di peso

DUBBI

  • Alcuni problemi di bilanciamento da sistemare
  • Chi cerca l'esperienza competitiva definitiva potrebbe rimanere deluso