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Una visita a casa degli Helghan

La nostra prova su strada di Killzone 3!

PROVATO di Antonio Fucito   —   17/06/2010
Killzone 3
Killzone 3
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Lo scorso anno di questi tempi si decantavano le qualità tecniche di un certo Killzone 2, in grado di restituire uno degli impatti grafici più devastanti mai apparsi in un videogioco, ma anche un buon gameplay "fisico" che introduceva tra le altre cose il sistema di copertura negli fps, con qualche riserva sulla sua implementazione. Di acqua sotto i ponti ne è passata e anche le aspettative degli utenti verso la serie di Guerrilla sono cambiate radicalmente, soprattutto in chiave giocabilità, varietà e multiplayer, uno degli aspetti più sottovalutati del secondo episodio.

Una visita a casa degli Helghan

Killzone 3, disponibile sottoforma giocabile e in uscita uscirà il prossimo Febbraio, può essere definito sicuramente come il titolo portabandiera di PlayStation 3 a questo E3, vuoi perché in conferenza è stato utilizzato come esempio per la tecnologia 3D, vuoi perché rimane uno dei titoli più impressionanti dal punto di vista tecnico, con anche diverse aggiunte in chiave gameplay. A tal proposito abbiamo avuto modo infatti di provare 3 differenti sezioni, ambientate nel pianeta Helghan e in un contesto innevato e ghiacciato, introduzione inedita rispetto al precedente capitolo.

Nella prima Sev è al comando di una torretta posta su una navicella ISA, e prevede la classica sparatoria in movimento dove bisogna attaccare alcune postazioni degli Helghan, nella fattispecie dei piloni energetici che una volta distrutti hanno fatto letteralmente crollare le strutture nemiche. Nella seconda invece abbiamo potuto sperimentare una delle introduzioni più importanti di questo terzo capitolo, ovvero il Jetpack. Il suo controllo è piuttosto semplice, col dorsale inferiore sinistro infatti si da luogo alla reazione nucleare necessaria per spingere il giocatore in alto, con X invece è possibile dare un'ulteriore spinta mentre con L1 e R1 si attivano rispettivamente lo zoom e lo sparo, seguendo lo schema del secondo capitolo. In questo caso abbiamo affrontato diverse sezioni definibili "platform", nelle quali bisognava utilizzare il jetpack stesso per muoversi da una piattaforma all'altra piuttosto che raggiungere posizioni sopraelevate. Gli stessi combattimenti contro gli Helghast cambiano un minimo di impostazione, poiché è possibile sfruttare maggiormente a proprio favore l'ambiente circostante per attaccarli magari dall'alto, magari attraverso passaggi altrimenti inaccessibili senza questo particolare equipaggiamento. Nella terza e ultima sezione abbiamo invece affrontato una classica sequenza fatta di sparatorie e dove bisognava raggiungere e quindi disattivare un centro nevralgico nemico, questa volta ad avere il jetpack erano gli avversari, armati fino ai denti anche di bombe a frammentazione e che in continuo movimento ci attaccavano da tutte le direzioni. Anche se è presto per trarre giudizi definitivi, già da questi tre scorci di livelli giocati abbiamo notato come Guerrilla abbia cercato di rendere il titolo molto più vario, la stessa ambientazione è inedita e gode di una palette grafica più ampia e con più tonalità di colore.

Una visita a casa degli Helghan

L'utilizzo del jetpack ci è parso subito naturale e convincente, mentre il controllo classico di Sev un minimo più dinamico e fluido. Permane infatti l'estrema fisicità (per un titolo console) nei movimenti e durante le sparatorie, ma adesso la risposta ai comandi sembra essere migliorata, e la stessa copertura funzionare meglio. Con L2 infatti ci si "aggancia" al punto dove bisogna coprirsi, e adesso premendo il tasto di sparo piuttosto che muovendo l'analogico sinistro verso la parte scoperta è possibile attaccare e rientrare dalla copertura in maniera meno macchinosa che in passato. Da quel poco che abbiamo potuto vedere anche la cura riposta nelle cut scene è maggiore, sia in fase di regia che nei dialoghi, speriamo quindi che tutti i buoni propositi in tal senso vengano mantenuti, e che la storia che ruota attorno a Killzone, di per se già interessante, venga narrata anche nella giusta maniera. L'impatto grafico per ovvie ragioni non può essere lo stesso di quello del secondo capitolo nel contesto all'interno del quale era posto, ma comunque già a questo punto di sviluppo Killzone 3 rientra nei titoli di maggior pregio da questo punto di vista, con un'ottima realizzazione degli ambienti, un uso talvolta esagerato ma convincente degli effetti particellari e un'estensione della mappa che ci è sembrata essere pari o maggiore a quelle più grandi del secondo capitolo. E' presente invece qualche problema di aliasing che rende l'immagine un po' sporca e un frame rate talvolta ballerino, ma ci sono ancora tanti mesi di sviluppo da qui all'uscita, quindi non sono problematiche per le quali bisogna allarmarsi a questo punto. Killzone 3 arriverà infatti su PlayStation 3 il prossimo Febbraio, in un mercato fatto di FPS sempre più affollato, ma sicuramente con lo scopo di distinguersi anche in quegli aspetti, vedi copertura e parte narrativa, che erano tra i più deboli nella precedente incarnazione.

CERTEZZE

  • Comparto tecnico eccezionale
  • Maggiore varietà
  • Componente narrativa

DUBBI

  • Sistema di copertura da verificare
  • Componente narrativa